Acquisti in calo e prezzi in discesa (non sempre)

L’Istat, che poi è l’Istituto centrale di statistica, ci da due informazioni: la prima,  che a febbraio 2013, le vendite complessive nel commercio al dettaglio sono calate  dello 0,2% su gennaio e del 4,8% in un anno (quelle alimentari del 4%); la seconda, più positiva, che l’indice dei prezzi al consumo è sceso dal 3,3 per cento di marzo 2012 a 1,6 per cento per marzo di quest’anno.

Tendenza presente anche a Rimini dove l’indice NIC (indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività)  è passato da 3,6 per cento di marzo 2012 a 1,9 per cento di marzo 2013.

La nostra indagine mensile, su un campione ridotto di prodotti alimentari di base,  conferma grosso modo la tendenza di un aumento moderato dei prezzi, con qualche eccezione per l’Ipercoop, dove l’aumento, dal gennaio 2012, è stato del 2,8 per cento, e Conad Ape con  i prezzi che sono lievitati, sempre su gennaio dell’anno scorso, del 10 per cento.

Sono invece più stabili i prodotti di marca, ad esclusione del caffè Lavazza, che oggi costa 8,29 euro, quando nel gennaio 2009 era a 5,95 euro (+39 per cento).

I prezzi di maggio 2013