Tares: sarà difficile evitarla

di Laura Carboni Prelati

Ha il nome di una navicella spaziale o di un eroe della mitologia greca ma, a partire dal  2013 (giugno?), la nuova Tares entrerà a far parte delle scadenze cicliche delle bollette che il buon vivere ci impone, anche se il termine per il versamento della prima rata è stato posticipato ad inizio estate.

Non è ancora stato precisato come verrà applicata, ma Tares non subirà proroghe e non slitterà in avanti. Per saperne di più siamo andati dal Direttore di Hera, Ing. Edolo Minarelli e gli abbiamo posto qualche domanda.

“La nuova TARES (Tassa rifiuti e servizi indivisibili) introdotta dal Governo Monti col decreto Salva Italia -precisa Minarelli- è il tributo in sostituzione delle tasse rifiuti Tarsu o Tia che andrà a finanziarie sia il servizio di smaltimento dei rifiuti, sia l’amministrazione centrale, come previsto dal decreto sul federalismo municipale.”.

-Sarà un cambiamento a scadenza bruciante?- “Si. La norma non slitterà perché lo Stato prevede introiti consistenti pari a circa un miliardo di euro, stando alle stime”.

-Quali sono le caratteristiche nel nuovo tributo?-“La Tares è dovuta da chiunque possieda o detenga locali o aree suscettibili alla produzione di rifiuti. E’però formulata in maniera diversa dalla tassa che era in vigore. L’importo verrà calcolato in parte con una base fissa e completato con una parte variabile. La parte variabile sarà proporzionale alla quantità e qualità di rifiuti prodotti, ma sarà computata ai fini del calcolo, solo sull’ 80% della superficie catastale”.

E’ così suddivisa:
a) res-rifiuti – tassa che coprirà i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti avviati allo smaltimento;
b) res-servizi – imposta volta a coprire i costi relativi ai“servizi indivisibili”dei comuni  (illuminazione pubblica, verde urbano, manutenzione delle strade, ecc) attraverso una maggiorazione della tariffa.

-Come si procede per il calcolo in bolletta?-“La base imponibile, rappresentata dalla superficie dei locali, sarà determinata a seconda della tipologia dell’immobile. Per le unità immobiliari iscritte nel catasto edilizio urbano (categorie A,B,C) la superficie soggetta al tributo (pari all’80% della superficie catastale) viene determinata secondo alcuni criteri. C’è una profonda differenza con la Tarsu, in quanto quest’ultima faceva riferimento alla superficie“calpestabile”, quella cioè produttiva di rifiuti. La nuova base imponibile, invece, è definita in termini assoluti sulla superficie catastale. L’attuazione della Tares potrebbe creare problemi ai comuni in grave disallineamento, cioè non aggiornati tra la situazione reale e le risultanze catastali”.
-Quando è stato deciso l’avvio della nuova Tares?-“Già da tempo, ma con tutte le nuove tassazioni applicate è passata un po’ sottovoce. I comuni, entro il 31 ottobre, avrebbero dovuto redigere il regolamento per disciplinare l’applicazione della Tares, per definire i criteri del costo relativo al servizio di gestione dei rifiuti e per la determinazione della tariffa prevedendo anche ipotesi di riduzioni o esenzioni. Da qui l’importanza di un regolamento di attuazione da parte del Comune per costituire un corretto equilibrio delle entrate degli enti locali”.

Ma proviamo ad individuare il profilo del nuovo tributo.
“Si tratta di un prelievo destinato a coprire i costi dei servizi indivisibili erogati dai Comuni- prosegue Minarelli- ma la quota di base, pari allo 0,3% (ossia 0,30 centesimi euro al metro quadrato) è interamente riservata allo Stato. Al Comune è riservato solo l’eventuale incremento, che non può eccedere 0,10 euro al metro quadro”

Visto che, come tutti i comuni, anche quello di Rimini vive di entrate proprie dirette e di trasferimenti che gli pervengono dal Bilancio dello Stato, una volta stabilito il coefficiente (supponiamo uno 0,4 formato dallo 0,30 + 0,10 che serve per coprire i costi dei servizi indivisibili), il comune si tiene l’intero introito, altrimenti si vedrebbe decurtare o diminuire da parte dello Stato, i trasferimenti di cui accennato prima”.

 

UN CALDERONE TUTTO DA DEFINIRE. Sentiamo Anci, Federconsumatori e Uil

Non è ancora stata approvata, e Tares è già oggetto di discussione per via del suo particolare assetto normativo. Poniamo qualche domanda a Giorgio Pruccoli, Coordinatore provinciale ANCI.

-Il 31 Ottobre i comuni avrebbero dovuto varare il regolamento e stabilire i criteri per individuare il costo del servizio e determinare la tariffa di Tares. Ci sono riusciti?-“No. Vi sono continue modifiche e poca chiarezza in merito. Il regolamento dice che, entro metà Gennaio si doveva calendarizzare l’approvazione, su delibera del Consiglio Comunale, in attesa della normativa, perché la tassa ha certa rateizzazione, ed il  termine della prima rata sarebbe stato metà Gennaio 2013-(poi Aprile, Luglio, Ottobre) ma non abbiamo ancora i regolamenti pronti”.

-Quindi a brevissima scadenza, senza sapere come attuare il regolamento?-“Si. L’Anci suggerisce a tutti di procrastinare questo termine, non abbiamo gli elementi”

-Altro problema:alcuni comuni, con Tia, addizionavano l’importo del 10% di Iva, per gli altri conla Tarsunon c’era Iva…-

“Si, non si sa nulla. Diventa per noi incomprensibile e inapplicabile qualsiasi altra tassazione. Abbiamo assoluta necessità di adottare dei regolamenti, inoltre non abbiamo un quadro di riferimento cui attenerci. La scadenza di metà gennaio ci sta mettendo sotto pressione e aggiunge confusione al caos già esistente”

-Un’altra considerazione riguarda la tassazione che viene caricata sulle superfici abitative, quindi sugli immobili; possiamo considerarla un’altra piccola patrimoniale sugli immobili?-“Si, per questo è stata definitala piccola Imu2013, per quello 0,30 di euro al mq che va allo Stato; la rata di Gennaio è importantissima perché c’è aspettativa del gettito erariale”-Ma l’Anci può far slittare in avanti la scadenza?-“Vedremo di votare entro metà gennaio una dilazione del primo termine di scadenza perché siamo nell’impossibilità di regolamentare la tassa”.

 

Federconsumatori e Uil

-Trova chela Taresabbia delle problematiche?-“Si, è impossibile risalire ad una quantità certa di rifiuti che conferisce l’utente-dice Andrea Bascucci Presidente Federconsumatori- quindi stabilire un’entità e determinare una tariffa; si insiste a far pagare agli utenti una tariffa che è un’alchimia tra il numero dei residenti e le superfici abitative. Più che altro sembra uno strumento per coprire il 100% del costo del servizio. L’altra problematica è che non c’è nessun incentivo premiante per chi differenzia più di altri. Rimane una buona pratica farlo, ma mi piace il concetto che chi inquina di più deve pagare di più”

-Quindi bisognerebbe premiare chi adotta dei comportamenti virtuosi e opera una distinzione tra le merceologie da conferire. Non trova che la raccolta sarebbe opportuno farla porta a porta, come già succede altrove?-

“Certo. Fin dall’inizio siamo stati contrari anche all’I Key(cassonetto con chiavetta) perché non ci sembrava la modalità premiante, molti l’utilizzano male, è poco funzionale.”

-Nella Tares verrà aggiunta una percentuale sulle superfici abitative, cosa ne pensa?-“Sono tutte tasse inique perché colpiscono indistintamente le famiglie senza valutarne i redditi. L’aumento applicato, al di sopra dell’indice inflattivo, si ripercuote in maniera drammatica sulle famiglie. Se le tasse non premiano i buoni comportamenti, vengono ormai percepite dalla popolazione come inique, ingiuste, da non pagare”.

-E quel 10% di Iva sulla bolletta?-“Le diverse tariffazioni (Tarsu o Tia) hanno creato disuguaglianze nei cittadini. Su questo problema c’è un blocco politico, ma anche organizzativo-legislativo. Come Federconsumatori siamo impossibilitati a fare una class-action che tuteli tutti gli utenti”-Ma vi sono arrivati i ricorsi per il rimborso dell’Iva?-Abbiamo raccolto 8.000 richieste di rimborso che abbiamo spedito a Comune ed Hera che sono andati in crisi solo per protocollarle!. E ora, per questa nuova tassa, c’è ancora poca informazione e trasparenza e…molta iniquità!”

Sentiamo cosa ci dice sulla nuova Tares Giuseppina Morolli,Segretario Uil-“Non ne sappiamo molto, ma con l’anno nuovo questa tassa non sarà la benvenuta. Deve ancora uscire il decreto attuativo contenente le linee guida per applicarla. Di sicuro ci sarà un aumento rispetto a quello che pagavamo prima, ma è a discrezione dei singoli comuni”

-Un suo commento?-“Come sempre saranno lavoratori dipendenti e pensionati che ne faranno le spese, con questo ulteriore balzello che dovranno pagare. Non si sa nulla su agevolazioni e detrazioni per certe categorie, speriamo si possa modulare sulle fasce deboli e protette, in base alle loro oggettive difficoltà”.

Tares: più 35 per cento !

Secondo calcoli del Sindacato UIL la nuova Tares comporterà un aggravio per le famiglie di circa 80 euro, che se fosse confermato per Rimini equivarrebbe ad un incremento del 35 per cento, che andrebbe ad aggiungersi all’aumento del 16 per cento già fatturato negli ultimi cinque anni.  E’ vero che con la Tares non si pagano solo i rifiuti, ma anche l’illuminazione pubblica e altri servizi locali. Resta però il fatto che per le famiglie sono esborsi in più che prima non c’erano. Poi rimane la questione dell’applicazione dell’Iva al 10 per cento.  Qualcuno dei nostri amministratori può spiegare perché in tanti comuni è stata abolita, dopo una sentenza della Corte Costituzionale che l’ha dichiarata illegittima, mentre dalle nostre parti tutto continua come prima e i cittadini sono costretti ancora a pagarla ?

Poi resta in sospeso il problema della messa a gara della gestione dei rifiuti per i prossimi anni, perché l’attuale gestore Hera scade a marzo, ma non se ne sa niente e probabilmente tutto rimarrà fermo fino al 2014.