Rimini è un paese per giovani ?

A giudicare dalle feste e dalle occasioni di svago che la Riviera è solito offrire si dovrebbe risponde di si, ma per i tanti giovani che ci vivono, che studiano e cercano un lavoro è proprio così ?  Il momento è difficile per tutti, ma quello che colpisce nella nostra realtà (non meno di quella nazionale) è l’indifferenza per il futuro dei nostri giovani. Indifferenza pubblica e privata.  Si sente spesso parlare di una “generazione bruciata”, quella nata negli anni ottanta, ma poi nessuno fa niente.  E’ probabile che  nel privato ciascuno cerchi di fare il suo meglio, ma quello che manca, o non si percepisce,  è  un progetto  spendibile e credibile. E soprattutto che sia in grado di attrarre e di restituire fiducia e futuro a tanti giovani.

 Esattamente un anno fa TRE, nel pieno della crisi, lanciò una idea: assumere, per un anno, mille giovani laureati. L’impresa avrebbe dovuto corrispondere un salario di mille euro e la parte pubblica farsi carico dei contributi sociali, per un costo che non superava l’uno per cento delle uscite di Provincia e Comuni. Non era la soluzione, ma la dimostrazione tangibile di uno impegno, che avrebbe richiesto, alle imprese, uno sforzo di innovazione e modernizzazione, condizione  per essere più competitivi sui mercati, vecchi e nuovi.  Si dichiararono disponibili a discuterne il Presidente di Confindustria Rimini e il Segretario del Sindacato UIL. Tutti gli altri si mostrano piuttosto freddi. Se si fossero messe in campo proposte alternative sarebbe stato comprensibile, ma così non è stato.  Il Protocollo per lo sviluppo e la competitività nella provincia di Rimini 2010/2011, proposto dalla Provincia e firmato da li a poco,  non menziona l’argomento.  Il silenzio quindi continua.

 Anche quando vengono servite su un piatto d’oro proposte, ricercate da TRE senza che nessuno ce lo avesse chiesto, come quella di un importante incubatore di imprese ad alta tecnologia di Padova, che si è dichiarato interessato a fare di Rimini la piattaforma per la ricerca e il lancio di nuovi prodotti e servizi  innovativi per il turismo, anzi tutti i turismi (balneare, museale, culturale, ecc.). Con quale ricaduta per l’economia turistica, nuove opportunità di lavoro e per l’immagine stessa della Costa è facilmente intuibile. Tra l’altro questo stesso incubatore aprirà a breve una filiale in California (Stati Uniti), costituendo una sorta di rete internazionale. L’investimento iniziale richiesto sarebbe poco più della metà del costo del capodanno televisivo. Con la differenza che non si consumerebbe in una notte, ma costituirebbe un efficace investimento pel futuro.  Di questa opportunità, che non rimarrà a tempo indefinito perché altri, avendone intuito le potenzialità, sono interessati, ne abbiamo scritto nel numero di novembre del giornale. Sapete quanti amministratori, consiglieri, dirigenti di partito, candidati a sindaco, associazioni di categoria, sindacati, ecc., si sono fatti vivi per saperne di più ?  Nessuno.  Mentre al Centro per l’impiego dieci mila persone sono in fila per un impiego e le opportunità di un lavoro di qualità per i nostri giovani continuano e rimanere lontane dalle migliori situazioni regionali e nazionali.