Raramente i lavoratori denunciano questa situazione

di Lucia Renati

Sul tema del lavoro stagionale abbiamo interpellato anche Massimiliano Chieppa, direttore dell’Ispettorato del lavoro di Rimini. Cosa ci può dire di questa situazione?

“Il fenomeno è rispondente a quello che descrivete nella vostra inchiesta. All’ufficio ispettivo arriva la parte finale di questo meccanismo. Questa dinamica però ci viene raccontata. Noi vediamo le ore di lavoro superiori eccessive rispetto a quelle previste dal contratto, contratti che mascherano altri contratti, ma raramente i lavoratori denunciano la loro situazione e quindi ci impediscono di agire”.

Anche gli albergatori in qualche caso. Non siete sempre accolti a braccia aperte.

“Noi non abbiamo mai fatto visite di cortesia, questo è vero, ma ultimamente la situazione è peggiorata. Alcuni albergatori arrivano anche ad alzare le mani. Complice il clima economico-sociale di questo periodo. A differenza di ciò che si può pensare, non arriviamo con una verità già prestabilita, abbiamo però una serie di elementi di prova che dobbiamo verificare. Ci capita di assistere a scene di titolari che nascondono i lavoratori in bagno, o in cucina, o nello sgabuzzino. È personale in nero”.

Cosa fate in questi casi?

“Dal 2006 è stato introdotto uno strumento legislativo molto importante: la sospensione dell’attività imprenditoriale per chi ha più del 29% del personale in nero. L’ispettore intima la regolarizzazione del personale e una sanzione amministrativa da pagare immediatamente. È un grosso deterrente all’utilizzo di manodopera irregolare. Il lavoro nero, che comunque ancora esiste, ha conosciuto un arretramento statistico negli ultimi anni’.

Su 10 alberghi controllati, quanti risultano irregolari nell’impiego di personale?

Il 70%. Di questi, il 40-50% impiega personale completamente in nero.

La Direzione territoriale del lavoro (DTL) di Rimini ha recuperato 1.316.369 euro dai controlli presso le aziende del terziario nel 2011. Secondo Assemblea Rimini per l’Alternativa, Associazione Rumori Sinistri e Comitato Schiavi in Riviera che da anni si batte per tutelare i lavoratori sfruttati, gli enti locali potrebbero creare un fondo ad hoc per i lavoratori sfruttati che dovrebbe servire a proteggere chi sporge denuncia, garantendo un primo sostegno economico, nelle more dei tempi di attesa per la risoluzione delle vertenze presso la DTL e le organizzazioni Sindacali. Un impegno concreto dei lavoratori appoggiati dai Comuni, e il coordinamento dei medesimi con la guardia di finanza, DTL e sindacali potrebbe combattere il cancro diffusosi nel distretto del turismo riminese.