Rapporto sull’economia della provincia di Rimini 2011/2012

Ore di CIG autorizzate: +6,0% nel 2011 rispetto al 2010; aumentano del 13,9% i lavoratori iscritti alle liste di mobilità. Sale al 18,0% il tasso di disoccupazione giovanile mentre diminuiscono del 2,3% gli imprenditori giovani. Stretta creditizia: finanziamenti agevolati a -60,9% nei primi nove mesi del 2011. Fra le poche note positive, il volo del l’Export: +21,4%.

Il Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini arriva in questo 2012 alla 18° edizione: un’iniziativa che la Camera di Commercio di Rimini promuove, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

In queste pagine sono presentati alcuni dati, fra i più salienti, estrapolati dal Rapporto che si può trovare in versione integrale sul portale della Camera di Commercio di Rimini www.riminiecomia.it e disponibile in formato cartaceo o cdrom presso l’Ufficio Studi dell’ente camerale riminese.

mercato del lavoro (dati 2011 su 2010)

I dati mostrano come la situazione occupazionale nel 2011 stia ancora risentendo della crisi in atto. È vero che da un lato l’utilizzo della Cassa Integrazione complessivamente intesa (ordinaria + straordinaria + in deroga) nel 2011 DIMINUISCE del 9,0% rispetto al 2010 (passando da 7.723.604 ore autorizzate del 2010 a 7.028.497 ore autorizzate del 2011), ma è anche vero che il dato non si può leggere del tutto positivamente, perché se abbinato all’aumento degli iscritti alle liste di mobilità (+13,9%), esso evidenzia probabilmente l’esaurimento degli ammortizzatori economici previsti e l’uscita dal mondo del lavoro di un’ampia parte della popolazione in età da lavoro.

CIG – Cassa Integrazione Guadagni (Cassa Integrazione Ordinaria + Straordinaria)

+ 6,0% delle ore autorizzate: da 2.934.411 ore del 2010 a 3.111.648 ore del 2011

CIG Ordinaria:           – 11,4%

CIG Straordinaria:     + 15,4%

Cassa integrazione in deroga

– 18,2%

Lavoratori iscritti nelle liste di mobilità

2011 => 2.131 (dato provvisorio) +13,9% sul 2010 (erano 1.871)

Il lavoro Giovanile (15-29 anni)

La disoccupazione giovanile, che tocca anche laureati e diplomati, è l’ombra grigia che si stende sul futuro del nostro territorio e del nostro Paese: è il problema vero e il più importante con cui ci stiamo confrontando. I giovani si trovano di fronte ad un mercato del lavoro che non è in grado di accoglierli: questo significa perdere creatività e avere meno forze nuove e innovative nel nostro tessuto imprenditoriale, che per forza di cose si impoverisce. La nostra economia ha invece bisogno di un ricambio generazionale.

Tasso di disoccupazione giovanile in provincia di Rimini

8,1% nel 2008

13,8% nel 2009

18,0% nel 2010 (tasso generale: 7,8%) mentre in EMILIA ROMAGNA è del 15,0%

Tasso di disoccupazione FEMMINILE        => 20,3% nel 2010

Tasso di disoccupazione MASCHILE           => 16,0% nel 2010

Imprenditoria giovanile

2.632 giovani imprenditori nel 2011 in provincia di Rimini: -2,3% sul 2010 di cui 1.780 uomini (67,6% sul totale; – 4,0% sul 2010) di cui 852 donne (32,4% sul totale; +1,4% sul 2010) 2.694 giovani imprenditori nel 2010 2.852 giovani imprenditori nel 2009.

 

La percentuale d’imprenditoria giovanile sull’imprenditoria totale si è nel tempo ridotta: 4,8% nel 2009; 4,5% nel 2010; 4,4% nel 2011, arrivando ad una percentuale sostanzialmente in linea con quella regionale (4,3%).

LA STRETTA CREDITIZIA

Fino a giugno 2011 le aziende hanno goduto di un periodo di moderata ripresa, mentre dalla fine di giugno il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità. Le banche italiane hanno iniziato ad avere problemi di approvvigionamento sul mercato interbancario a causa delle sfiducia creatasi nel circuito finanziario internazionale. Le aziende hanno iniziato quindi subire un aggravio di oneri finanziari sia sul credito bancario destinato al finanziamento del capitale circolante (scorte, crediti), sia per i finanziamenti di medio/lungo periodo destinati generalmente alla realizzazione di investimenti e/o alla ristrutturazione di posizioni finanziarie, i cui effetti si rileveranno già nella chiusura dei bilanci 2011.

In tempi come quelli attuali, in cui si rileva una particolare attenzione da parte del sistema bancario al contenimento delle perdite su crediti, la presenza di una garanzia dei Confidi assume rilievo a prescindere dalla natura dell’emittente. La Camera di commercio di Rimini da sempre è in prima fila nel sostegno dei Confidi, lasciando loro grande libertà di azione in virtù di un disciplinare flessibile. Ma se gli istituti di credito, nonostante le garanzie offerte, non concedono il credito, essi vanificano il grande lavoro che viene svolto. Nel 2011 il contributo per i Consorzi fidi deliberato dalla Camera di Commercio è stato portato da 500mila Euro a 1 milione di Euro. Dal Rapporto sull’economia si evince però come, nonostante l’aumento dei fondi a garanzia dei prestiti, gli istituti di credito abbiano concesso meno denaro.

Impieghi bancari – dati ultimo semestre 2011 (30.6.2011-31.12.2011) in provincia di Rimini

a partire dal 30.06.11 sono diminuiti gli Impieghi totali: -1,8% (da 12.768 milioni di euro a giugno 2011 a 12.532 milioni di euro a dicembre 2011)

a partire dal 30.06.11 si è avuto un calo degli Impieghi alle Imprese (che rappresentano il 70% degli Impieghi totali):  -2,9% (da 9.024 milioni di euro a giugno 2011 a 8.761 milioni di euro a dicembre 2011).

Finanziamenti per cassa (dati terzo trimestre 2011)

In provincia di Rimini la variazione è negativa, dovuta soprattutto alla stretta del credito

– 3,8% rispetto al 30.9.2010

– 5,6% rispetto al 30.9.2009

Infatti, le garanzie reali che assistono tali finanziamenti sono invece INCREMENTATE: +2,4% (passando dai 5.762 milioni di euro al 30.09.09 ai 5.900 milioni di euro al 30.09.10) e +3,6% (passando dai 5.762 milioni di euro ai 5.967 milioni di euro del 30.09.2011).

Erogazione finanziamenti oltre il breve termine

in provincia di Rimini nei primi 9 mesi del 2011 sono stati erogati 1.809 milioni di euro, di cui la quasi totalità (1.800 milioni, 99,5% sul tot.) a tasso non agevolato.

Nel confronto con lo stesso periodo del 2010, si assiste ad una netta diminuzione di tali finanziamenti del 16,4%, diminuzione che, nell’ultimo anno, ha interessato tutte le province della regione;

in particolare, in provincia di Rimini, si è registrato il secondo maggior decremento percentuale (dietro alla sola provincia di Ferrara), con una variazione percentuale negativa superiore sia all’Emilia-Romagna (-8,7%) che all’Italia (-3,8%).

Erogazione finanziamenti agevolati (primi nove mesi del 2011)

9 milioni di finanziamenti erogati nei primi nove mesi del 2011, con una variazione percentuale del -60,9% sullo stesso periodo del 2010 e del -72,7% sui primi nove mesi del 2009

nei primi tre trimestri del 2011, rispetto ai primi tre trimestri del 2010, si è registrata, a livello di province emiliano-romagnole, la maggiore diminuzione percentuale, con una variazione percentuale negativa superiore anche all’Emilia-Romagna (-17,2%) e all’Italia (-16,0%).

Sofferenze bancarie

in provincia di Rimini, al 30/09/11, le Sofferenze ammontano a 677 milioni di € con un incremento annuale del 31,2% e biennale dell’84,0%.

INTERNAZIONALIZZAZIONE

L’internazionalizzazione delle imprese oggi sembra essere l’unica strada certa capace di garantire stabilità alle nostre aziende. Infatti, le imprese che sono attive all’estero sono anche quelle che sono più solide e che hanno risentito di meno della crisi.

Al 30.09.11, in provincia di Rimini, l’Import ammonta a 520.578.000 Euro mentre l’Export fa segnare 1.403.396.976 Euro.   Il saldo della bilancia commerciale risulta essere quindi ampiamente positivo facendo registrare nel periodo considerato un +882.818.976 Euro.

In termini di confronto temporale con il 30.09.10, al 30.09.11 sia l’import che l’export fanno segnare un buon incremento, rispettivamente dell’11,8% e del 21,4%, continuando il trend positivo riscontrato nel 2010.

ATTIVITA’ ECONOMICHE

Le analisi relative alla numerosità d’impresa vengono effettuate al 3° Trimestre 2011 e sono riferite alle sedi di impresa attive. In provincia di Rimini le imprese totali attive iscritte al Registro Imprese, al 30/09/11, sono risultate essere 36.125, contro le 35.785 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento dell’1,0%.

ANNATA AGRARIA

L’Annata Agraria della provincia di Rimini si compone delle Produzioni Vegetali ed Animali; il totale della P.L.V. nel 2011 (produzione lorda vendibile) ammonta a 138.858.205,74 Euro (+1,1% rispetto al 2010).

LA CONGIUNTURA MANIFATTURIERA

Il settore manifatturiero in provincia di Rimini ha manifestato, nell’anno 2011 rispetto all’anno 2010, una diminuzione della produzione dello 0,2% e un aumento sia del fatturato dello 0,1% sia degli ordinativi dello 0,3%; tale valori risultano essere inferiori a quelli fatti registrare in Emilia-Romagna (produzione: +1,9%, fatturato: +1,9%, ordinativi: +1,4%) e in Italia (produzione: +1,4%, fatturato: +2,6%, ordinativi: +1,2%).

IL TURISMO A RIMINI

Riguardo al movimento turistico nel corso del 2011 in provincia di Rimini, rispetto al 2010, gli arrivi totali sono aumentati del 4,6% così come le presenze totali che hanno fatto segnare un +4,3%; gli incrementi riguardano sia la clientela italiana (arrivi +3,4%, presenze +3,1%) sia, e in modo più deciso, la clientela estera (arrivi +9,0%, presenze +8,6%) grazie soprattutto agli aumenti dei turisti russi, tedeschi, svizzeri e francesi (che tutt’insieme costituiscono il 57,0% degli arrivi esteri totali).

SCENARI PREVISIONALI

Gli scenari previsionali, aggiornati a febbraio 2012, riguardano principalmente le dinamiche del valore aggiunto, del commercio con l’estero e del mercato del lavoro e contengono analisi fino al 2014. Dal quadro previsionale delineato si evince come l’economia della provincia di Rimini, nel triennio 2012-2014, sperimenterà una battuta d’arresto, infatti due dei tre indicatori analizzati (valore aggiunto  e unità di lavoro) sono prossimi allo zero. La situazione riminese sarà peggiore di quella che si osserverà in ambito regionale e nazionale; i segnali maggiormente preoccupanti riguarderanno il mercato del lavoro, laddove, al lieve incremento della domanda, si contrapporrà un forte aumento della disoccupazione.

VALORE AGGIUNTO

Tra il 2012 e il 2014 il tasso medio annuo di crescita del valore aggiunto in provincia di Rimini assumerà un valore prossimo allo zero (0,1%), analogo a quello dell’Italia, a fronte di una valore atteso medio annuo del +0,4% per l’Emilia-Romagna. Una lieve crescita è prevista per il terziario (+0,4%), leggermente inferiore al valore regionale (+0,6%) e sostanzialmente in linea al valore nazionale (+0,3%). Il valore aggiunto del settore manifatturiero diminuirà mediamente dell’1,0% annuo; in questo settore sono previste variazioni di segno negativo, anche se più contenute, anche per l’Emilia-Romagna (-0,1%) e per l’Italia (-0,6%). Anche le costruzioni mostreranno una flessione in provincia di Rimini (-0,3%), più accentuata a livello nazionale (-1,0%), mentre saranno pressoché stazionarie a livello regionale (+0,1%). Il tasso di incremento medio annuo più elevato è previsto per l’agricoltura (+1,2%), superiore sia a quello atteso per l’Emilia-Romagna (+1,0%) che per l’Italia (+0,5%).

EXPORT

Tra il 2012 e il 2014 l’export aumenterà in misura media annua dello 0,7%, presentando però una crescita inferiore rispetto al trend regionale (+3,8%) e nazionale (+3,5%). La propensione all’export (export/valore aggiunto x 100) crescerà leggermente (dal 21,3% nel 2011 al 21,6% nel 2014), in misura decisamente minore rispetto all’incremento che si avrà in Emilia-Romagna (dal 37,8% nel 2011 al 41,9% nel 2014) ed in Italia (dal 26,2% nel 2011 al 29,0% nel 2014).

MERCATO DEL LAVORO

Nel mercato del lavoro riminese si evidenzierà, tra il 2012 ed il 2014, una minima crescita delle unità di lavoro, quantificabile in un +0,2% medio annuo, variazione in linea con a quella che si registrerà sia in ambito regionale (+0,2%) che nazionale (+0,1%).

Nel 2014, inoltre, ci si attende un tasso di disoccupazione (persone in cerca di occupazione/forze lavoro x 100) pari al 7,9% (in aumento rispetto al 7,2% del 2011), valore superiore a quello che ci si aspetta in Emilia-Romagna (5,1%) e inferiore a quello che si avrà in Italia (8,8%).