Villaggio 1° Maggio: affronto poco sportivo*

Qualcuno, tra i più avanti con gli anni, per segnalare il cammino fatto, ricorda quando il Villaggio 1° Maggio, che si snoda ai lati della strada che dalla Circonvallazione Nuova porta in direzione Montescudo, era aperta campagna.

Oggi ci sono più servizi, tante costruzioni sono nuove, alcune, come un supercondominio  costituito da più palazzine disposte in forma circolare, chiuso e con un ingresso con tanto di cancello e sbarra, anche se sempre aperto, ricorda addirittura taluni quartieri protetti di città sudamericane (che si chiudono per ripararsi meglio da malintenzionati).

Gli spazi, almeno in questa sezione, sono ampi. Gli edifici sono distanziati e non mancano i parcheggi. Mentre una buona rete di piste ciclabili consente di spostarsi agevolmente all’interno dell’area. E’ diverso per i collegamenti con il Centro città, ma ne parliamo dopo.

Villaggio 1° Maggio fa parte dell’ex Quartiere 6, dove attualmente vivono 26 mila persone, circa 3 mila in più dell’anno duemila. Per la sua perifericità e conservando ancora diversi spazi non edificati, è anche quello, tra tutti i quartieri, con la minore densità abitativa: 601 abitanti per kmq (contro i circa 6 mila del Quartiere 2, per avere un confronto).

Edifici nuovi in un ambiente non troppo affollato ha richiamato tante coppie giovani, come confermano i tanti bambini e ragazzi iscritti al catechismo della Parrocchia. Parrocchia che ospitando un Centro sportivo, un Centro per giovani ed uno per anziani, a giudizio quasi unanime, al di là dell’aspetto religioso, è il vero centro socio-culturale e punto di ritrovo del Villaggio.

Culturale perché è sempre la Parrocchia (la stessa cosa l’avevano visto a Viserba) ad organizzare le poche conferenze e occasioni di dibattito promosse durante l’anno.

Questo è un dato positivo, ma sottolinea anche l’assenza dell’istituzione pubblica Comune.  E non mancano le voci di chi rimprovera ai nostri politici di farsi vivi solo in vista delle elezioni. Una distanza, quella tra cittadini e Comune, aggravata anche da alcune situazioni un po’ paradossali e che violano il buon senso.

Nel Villaggio sono presenti due strutture sportive: una Casa del Volley e la palestra della scuola elementare (aperta al pubblico, dopo l’orario scolastico). Quando sono state costruite tutti erano contenti, pensando ai tanti giovani e non che potevano fare sport, senza dover andare troppo lontano.

Invece niente. Perché le due strutture sono state concesse, dall’Assessore allo Sport,  a società esterne al quartiere, precludendo, di fatto, ogni possibilità di accesso per i residenti. A cui non è stata riservata nemmeno un’ora a settimana. Un beffa e un affronto che fa molto arrabbiare i residenti. I quali non pretendono l’esclusività, ma almeno un diritto minimo di frequenza. Anche per non sentirsi completamente espropriati.

Il risultato è piuttosto paradossale: tanti genitori sono così obbligati ad accompagnare i figli in altre strutture sportive della città, percorrendo diverse decine di chilometri in auto, nel mentre si fanno proclami per la riduzione delle emissioni. L’opposto di servizi a chilometro zero.

E qui arriviamo alla secondo criticità, molto sentita dai residenti: sono le piste ciclabili lungo la direttrice principale, che finiscono nel nulla (non sono i soli), costituendo un serio rischio per i ciclisti. Per non parlare dell’attraversamento, per andare in città, dell’incrocio sulla Circonvallazione.  Che, tutti sperano, verrà risolto con alcuni sottopassaggi, come prevede la realizzazione della nuova rotonda.  

Una terza questione riguarda il tema della sicurezza: si lamenta, prima del covid, poi pare essere tornata maggiore tranquillità, ma resta la paura, una serie di furti in appartamento che hanno destato particolare allarme. Il Comune ha promesso alcune telecamere. Sperando che basteranno.

Ma c’è chi ricorda, ai tempi dei Quartieri, la presenza di un distaccamento di Polizia Municipale, poi scomparsa (un presidio della PM per l’area forese esiste, ma a Gaifana, ben più avanti, sulla via Montescudo). Forse un deterrente più efficace.

Il tema dei Quartieri, come luogo di presenza istituzionale, ma anche identitario dei diversi luoghi della città, è tornato pure in questa occasione.

Emerge chiaramente che quando c’è da fare una segnalazione, una rimostranza, avanzare una richiesta, o semplicemente discutere di alcune questioni che interessano il quartiere, il cittadino non sa a chi rivolgersi. L’unico strumento rimasto è l’URP (Ufficio relazioni pubbliche) del Comune. Ma anche qui, di nuovo un po paradossalmente, per le modalità e i tempi delle risposte, l’effetto, certamente involontario,  è spesso quello di aumentare ulteriormente l’estraniamento del cittadino.

Siccome non è la prima segnalazione di questa assenza, è il caso di pensare seriamente a nuove modalità di rappresentanza dei quartieri, che per numero di residenti, sono vere e proprio cittadelle.

Senza andare troppo lontano, si potrebbe prendere esempio da come sono valorizzati i quartieri a  Forli e Cesena. Non farlo è una scelta politica limitante della partecipazione dei cittadini. 

*Si ringrazia per la collaborazione: Giacomo Sartini, Presidente società sportiva Stella Azzurra, Giuseppe Neri, già consigliere di quartiere e pensionato, don Tarcisio Tamburini, parroco di Santa Maria Mater Ecclesiae.

BOX

Come annunciato ad ottobre si andrà a votare per le amministrative. Per il Comune di Rimini vuol dire che gli elettori saranno chiamati a scegliere un nuovo sindaco, una nuova Giunta e un nuovo Consiglio comunale.  Le elezioni, in particolare quelle locali, hanno sempre una doppia valenza: costituiscono un “voto” per quello che è stato fatto negli ultimi cinque anni, e su chi lo ha fatto, ma sono anche un modo per scegliere il futuro verso cui puntare, considerando le cose gradite e quelle meno. Argomenti su cui dovranno esercitarsi le forze politiche, al momento più concentrare sulla scelta dei candidati che sui temi veri di interesse dei cittadini.     

Le passate elezioni, l’ultima regionale, non sono una previsione di quello che accadrà, ma possono costituire un termometro degli umori che circolano.  

Le indicazioni, piuttosto comuni tra i quartieri, sono evidenti:  mentre Forza Italia e Partito Democratico mantengono grosso modo i loro voti, Fratelli d’Italia, ma soprattutto la Lega, compiono grossi balzi in avanti.  La prossima tornata è quindi l’occasione per vedere se queste tendenze saranno confermate o corrette.