Sassofeltrio: un sasso in collina

Visitando i tanti piccoli comuni e borghi del nostro entroterra c’è una cosa che sorprende piacevolmente e dovrebbe costituire un valore, culturale ma anche commerciale: la loro storia. Tutti ne hanno una che risale a parecchi secoli fa. Questo vale anche per Sassofeltrio (Valconca), ultimo comune, insieme a Montecopiolo (Valmarecchia), ad entrare, in giugno 2021, dopo un referendum risalente a più di un decennio prima, in provincia di Rimini. A conferma che in Italia niente è semplice e scontato.

Tornando alla storia, alcune fonti fanno risalire le prime citazioni di Sassofeltrio addirittura al 756 d.C., anno in cui sarebbe entrato a far parte dello Stato della Chiesa. Altre fonti posticipano le prime notizie al 962 d.C. quando Ottone I°, Imperatore di Germania, concesse in feudo a Ulderico di Carpegna il “Sassum” (Sasso), insieme ad altri castelli della zona. Più tardi, tra il 1200-1400, diventerà dominio dei Malatesta, signori di Rimini. Alla fine del quattrocento il Castello dei Sasso verrà conquistato da Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Col passare del tempo l’importanza del castello scema e nell’Ottocento la Rocca dei Sasso, ridotta piuttosto male, verrà definitivamente abbandonata.

Nel 1929 il comune di Sassofeltrio fu soppresso ed il suo territorio diviso tra  Pian di Castello (ora Mercatino Conca) e Montegrimano. Ridivenne comune autonomo nel 1947.

Situato, il Borgo, dove ha sede il Comune e dove ci riceve il Sindaco Fabio Medici, a 466 metri sul livello del mare, Sassofeltrio conta meno di 1400 abitanti (negli anni ’20 del secolo scorso era arrivato ad averne più di duemila), ed è tra i più piccoli della provincia di Rimini. Nell’ultimo decennio ha perso quasi il sette per cento della popolazione e deve affrontare, come tanti dell’entroterra, il fenomeno spopolamento. Il Borgo, solitario e silenzioso, dove a mezzogiorno non si incontra anima viva e solo i gatti fanno capolino da qualche abitazione, ospita un centinaio di residenti, mentre il grosso sta a Fratte, la principale frazione, a valle, al lato della statale provinciale 18, che porta a Morciano e Cattolica, da un lato, e Mercatino Conca dall’altro.

Popolazione non particolarmente giovane, il 14 per cento ha meno di 14 anni, ma nemmeno anziana, visto che è il 23 per cento ad avere più di 65 anni, in linea con la media provinciale.

A detta del Sindaco, le opportunità di lavoro e la disponibilità di servizi, a partire da quelli basici, sono tra le principali debolezze di questi territori. Per i giovani, poi, ad attrarre, soprattutto in Riviera, è anche la “movida”, che in un piccolo comune è più limitata.

Da un opuscolo turistico del Comune di qualche anno fa il Sindaco mi segna le ditte sponsor che non ci sono più: sono sette su quattordici presenti nelle pagine. Nel 2010 le imprese registrate erano meno di duecento, di cui una cinquantina agricole, le più numerose, e una ventina manifatturiere. E’ probabile che oggi siano di meno.

I circa cinquecento residenti occupati (482 per la precisione), lavorano prevalentemente in Riviera (Rimini si raggiunge in mezz’ora), oppure nella vicina Repubblica di San Marino.

Il turismo, a Sassofeltrio si contano 5  esercizi extralberghieri, di cui 3 B&B e 2 agriturismi, per un totale di 19 posti letto, potrebbe essere una opportunità, fino ad ora poco sfruttata.

Il progetto Terre del Conca, messo in piedi dall’Unione Valconca, per vendere le tante risorse della vallata, sta suscitando molte aspettative e forse è l’unico modo per avere un minimo di visibilità nei mercati e nelle fiere turistiche. Dove bisogna investire cifre, in un mercato sempre più affollato, che non sono alla portata di un singolo piccolo comune.

Va in questa direzione, oltre alla apertura di due sentieri rurali, anche la ricostituzione della locale Pro Loco, che si sta facendo carico di promuovere eventi, dalle sagre, come quella di fagioli e cotiche la prima domenica di ottobre, a quelli natalizi, che possano attrarre pubblico.

 Un altro elemento di richiamo, a Fratte, è la pista da moto cross, che ha da poco festeggiato i suoi cinquant’anni, e dove varie volte è stato visto allenarsi Valentino Rossi.

I servizi per la salute ci sono, alcuni in collaborazione con Montescudo-Montecolombo, ma per avere una ambulanza, se ce ne fosse bisogno, bisogna richiederla a Morciano o Riccione. In qualche caso urgente è stato attivato persino l’elicottero. Bisogna rivolgersi sempre a Morciano, che dista 15 chilometri, anche per accedere ad una visita pediatrica.

Per chiudere questo capitolo, il Sindaco non nasconde la sua preoccupazione per quando il medico di famiglia andrà in pensione, perché non è facile convincere i giovani a prestare servizio nei piccoli comuni.  

Di recente, per i bimbi, è stato riaperto il nido d’infanzia, che era stato chiuso tre anni fa, con una disponibilità di 10 posti, che verranno presto portati a 17 grazie a finanziamenti (130 mila euro) del PNRR. A Fratte è presente anche una scuola elementare, mentre per le medie bisogna andare a Mercatino Conca, oppure a Montescudo.

Altri fondi PNRR, per l’importo di 175 mila euro, andranno alla digitalizzazione del Comune.

Insomma, i sindaci di questi piccoli comuni cercano in tutti i modi di frenare l’esodo, ma, ci tiene a sottolineare Fabio Medici “Per abitare in campagna ci vuole la voglia, deve piacere”. Non ci saranno mai tutti i servizi delle grandi città, ma per chi cerca una qualità delle vita diversa, più tranquilla e meno frenetica, è il posto giusto. Tanto che non mancano giovani coppie che comprano casa, anche a Sassofeltrio. Una curiosità che ci suggerisce Fabio Medici: molte delle nuove famiglie che decidono di stabilirsi a Sassofeltrio hanno un cane. Certamente trovano più spazio per correre.