Il costo della cultura

di Marzia Caserio

Il peso della cultura, a settembre, si fa sentire tutto. Soprattutto nelle tasche dei genitori, pronti a sborsare centinaia di euro per l’acquisto dei libri scolastici dei loro figli. L’annosa questione del “caro libri”, come il suono della campanella, torna puntuale ogni anno e mette mano al budget familiare, sempre più rosicato per via della crisi: ad agosto l’Adoc – l’associazione a difesa dei consumatori – l’aveva annunciato, ma in pochi, ancora troppo occupati dalle vacanze, erano stati ad ascoltare.

Quest’anno, infatti, il 59% delle scuole secondarie di secondo grado, relativamente al primo anno di corso, sforerà il nuovo tetto di spesa per i testi scolastici fissato dal Ministero della Pubblica Istruzione (che prevede un aumento medio di spesa dell’1,3% per la scuola media e fino al 5,4% per la scuola secondaria di secondo grado). La differenza di spesa più elevata si registra nei licei, dove il costo dei libri sarà maggiore di circa l’8% rispetto a quanto previsto dal Ministero.

I primi a risentirne, come già annunciato sopra, sono i licei. Un esempio? Abbiamo fatto due conti con la lista dei libri 2011/2012 del liceo classico “Cesare-Valgimigli” di Rimini ed ecco cosa n’è venuto fuori: per chi s’iscrive alla prima liceo, e quindi si trova costretto ad acquistare ex novo una montagna di volumi, la spesa media si aggira attorno ai 350 euro. Dizionari di latino, greco, italiano, inglese esclusi. Oltre a rimanere fuori, altri traduttori di lingue straniere. A dare un’ulteriore botta tra capo e collo è la cifra totale per chi si accinge ad andare in quarta: 444 euro in media.

Per gli istituti tecnici la spesa a scolaro, sempre secondo l’Adoc, sarà superiore del 2,9%, per quelli professionali, del 3%. Abbiamo fatto subito una prova con l’istituto “Leon Battista Alberti” e senza troppe attese abbiamo subito superato i 300 euro. Anche qui dizionari a parte.

Idem se si parla di scuole medie. Scolaro più piccolo non vuole dire spesa meno cara. Infatti, lista delle medie “Panzini” in una mano e calcolatrice nell’altra, la spesa è salita a 278,70 euro. E’ ancora possibile risparmiare? Forse. Appena uno sconto del 10% arriva da La Moderna su una spesa minima di 100 euro di libri. Chiaramente non è difficile sforare.