Cose da…MAT

Descrivere il MAT, che sta per Materia Arte  e Territorio, non è un’impresa facile, data l’originalità dell’attività che svolge. Siamo nell’area artigianale di Misano Adriatico, dietro l’Autodromo di Santamonica, ed a riceverci c’è Renzo Serafini padrone di casa e motore del MAT . Lungo le scale che portano ad un grande salone sono appese le foto di tutti i collaboratori: 16 persone, + 16 mestieri, + 16 energie, come recita la presentazione. Quasi tutti professionisti locali, salvo un paio.  Professionisti nel settore dell’arredamento, design, edilizia e comunicazione.

Una “fabbrica”, come ama presentarsi, ma come è facile intuire è una fabbrica diversa, un po’ anomala, dove l’energia creativa la fa da padrone. Professionalità e creatività che si uniscono e si fondono per dare vita a progetti capaci di sorprendere e di emozionare nello stesso tempo.

Basta affacciarsi su questo grande spazio per rendersene subito conto: in onore dell’ideatore e fondatore, il “light designer” (disegnatore di luce), il MAT ha festeggiato da poco i suoi primi due anni di attività, Renzo Serafini, le lampade dalle forme più originali e con i corpi più diversi, in ferro, rame brunito, ottone, alluminio, ecc., squadrate, attorcigliate, a spirale e via manipolando i materiali, che penzolano dal soffitto sopra un letto matrimoniale, sono fissate alle pareti, oppure appoggiaste  su un mobile, pervadono e  danno luce a tutto l’ambiente. Lo illuminano di luci diverse, perché ci sono lampade a LED, di ultima generazione, ma anche con filamenti di carbone, che emanano una luce calda, di prima generazione (precedente ai vecchi filamenti elettrici).

Tra l’altro Serafini, titolare dell’azienda artigiana che  produce le lampade che progetta e disegna nel piano di sotto, viene da una impresa familiare da tempo attiva negli impianti elettrici. Per lui si è quindi trattato di una evoluzione quasi naturale. Lampade artigianali uniche richieste in Italia, ma anche all’estero.  A conferma che la creatività e la passione, requisito non secondario, possono rigenerare e trasformare anche cose che a volte ci sembrano tanto utili quanto scontate.

E qui entriamo un po’ nel cuore di questa strana fabbrica che si chiama MAT. Uno spazio condiviso, ma qualcosa in più di un co-working, che ospita tanti professionisti, artisti e artigiani, legati da un unico filo conduttore che è fatto di creatività, originalità, artigianalità, gusto del bello e, come sottolinea Federico Galli, ingegnere e fotografo di cantiere che con la sua Bottega del Progetto fa base nel MAT, l’ottimismo (di cui in questo momento c’è particolare bisogno).

Ottimismo che vorrebbe, sulla spinta di un ambiente stimolante,  trasferire e mettere al servizio di altri, perché dal contagio possano maturare e crescere idee e progetti innovativi. Così, nel suo spazio ha creato due postazioni di lavoro che vorrebbe trasformare in un “atelier di start-up” per giovani creativi, con una rotazione quindicinale, per ottenere una semina maggiore.

Giancarlo Barletta con la sede della sua Riviera Network occupa uno degli uffici e si dedica al brand consultant e connections building, Giovagnoli Collezioni storica boutique di tessuti e tendaggi di Rimini è il riferimento per il tessile d’arredo.

Poi c’è Nada Ricci, artista, grafica, specializzata in fashion (moda,) la sua fonte di ispirazione è il rigore, la semplicità della grafica giapponese e nord europea e il suo studio creativo Mimetico (www.mimetico.it) con sottofondo  la canzone imagine dei Beatles ne è un primo assaggio.

Nella fabbrica a rete dei creativi del MAT, anche se con sede di lavoro altrove, non ci sono solo quelli citati o che noi immaginiamo (stilisti, designer, esperti di marketing, ecc.), ma anche iron designer (forgiatori del ferro), fabbri, mobilieri, montatori di pannelli in cartongesso, idraulici, elettricisti,  paesaggisti, inbianchini.

Il MAT, come dice la presentazione, è un luogo e uno spazio dove poter ospitare l’anima dell’artista, indipendentemente dal campo in cui si esercita. Anzi, la contaminazione creativa è uno dei suoi scopi.

Uno spazio pronto anche ad ospitare eventi particolari (chiamati i party Mat) e mostre, come quella attuale dell’artista di Coriano  Giovanni Lombardini, già ospite, nel 2014, alla biennale del disegno organizzata dal Comune di Rimini.

Eventi che hanno richiamato un pubblico così numeroso da costringerli a mettere un numero chiuso, per non rischiare un eccessivo affollamento.

Tutto questo che accade, ed è sicuramente una buona notizia, sul nostro territorio è anche un invito a non porsi limiti, perché tutto, anche le cose più scontate, possono essere rinnovate, rigenerate e ricreate.   Andando incontro ad una tendenza che si va sempre più affermando nel mercato moderno:  è finita l’epoca dei prodotti di massa, oggi il consumatore vuole, ed è disposto a pagarlo,  qualcosa di unico, e questo può nascere solo da una artigianalità creativa.