Scrive il prof. Beppe Scienza docente di matematica all’Università di Torino ed esperto di Fondi e gestione del risparmio:
Così il 100% del patrimonio del fondo pensione può essere impacchettato in fondi comuni. Ciò è indecente: in tal modo gli stessi amministratori del fondo non sanno in che titoli sono investiti i soldi dei lavoratori in un certo momento, che il gestore compra e vende senza bisogno del loro benestare. In assenza di trasparenza quasi totale, perché il gestore non dovrebbe fare i suoi porci comodi?
A ciò si aggiunge la possibilità che più di un terzo del patrimonio finisca in titoli non quotati; o quella di mettere il 20% in fondi speculativi (fondi hedge) o fondi chiusi, che sono uno strumento finanziario illiquido e ancora più opaco dei fondi comuni aperti.
In realtà possiamo parlare di un doppio subappalto, perché di regola il fondo pensione rigira i soldi dei lavoratori e una o più società esterne e queste a loro volta ne sub-subappaltano la gestione a fondi d’investimento di varia natura (aperti, chiusi, alternativi ecc.). Sempre e solo nell’interesse dei poveri tapini intrappolati nella previdenza integrativa, ovviamente!”