Io, programmatore e…meteorologo

di Fabio Parri

 Riminese. 31 anni. Diploma di Perito Industriale in Elettronica e Telecomunicazioni e laurea in Scienze dell’Informazione. Questi i dati biografici fondamentali di Luca Cecchetti, un concittadino che, sulla propria passione per l´informatica, ha deciso di costruire il proprio lavoro. Con un discreto successo, tra l´altro, se si considera che proprio Luca è uno dei principali sviluppatori di ilMeteo, applicazione per telefoni cellulari tra le più utilizzate in Italia per quel che riguarda la consultazione delle previsioni meteorologiche. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualcosa di più.

Luca, come è nato il tuo interesse per l´informatica ed i telefoni cellulari?

“Il mio primo personal computer è stato un vecchio 486 su cui non girava nemmeno Windows. Poi, con il passare degli anni, mi sono imbattuto nei primi telefonini programmabili e ho iniziato a realizzare le mie applicazioni su di essi, sviluppandone diverse in Java, il principale linguaggio di programmazione dell´epoca. Molte erano gratuite ed è ancora possibile trovarle sul mio sito www.gsm-soft.com. Tra esse figura anche MicroMeteo, progenitrice delle attuali per smartphone. Si tratta di cose fatte ormai quasi 10 anni fa… come passa il tempo!”

Quale è stato il percorso che ti ha portato a lavorare per ilMeteo?

Era il 2003 e stavo per laurearmi. Parallelamente portavo avanti alcuni miei progetti, tra cui un’applicazione meteo per i cellulari di allora. All´epoca ricordo di aver contattato diversi siti per chiedere il permesso di utilizzare i loro dati sul clima. Solo uno mi ha risposto, ilMeteo. Ricordo che, dopo pochi giorni di lavoro `febbrile´, l’applicazione era pronta. Tuttavia, la mia collaborazione con loro è diventata “lavorativa” solo a partire dal 2005, quando cioè il proprietario mi ha affidato la realizzazione del nuovo sito. Da allora, parallelamente all’attività di responsabile tecnico, mi occupo anche del coordinamento dello sviluppo delle applicazioni mobili per smartphone con sistemi operativi differenti, quali Android, iOS (iPhone) e Windows Phone 7. Per quel che riguarda Android, aiuto anche con lo sviluppo attivo”.

Come si svolge la tua giornata lavorativa?

“Perlopiù telelavoro. Grazie alla tecnologia posso svolgere le mie attività e comunicare con tutti i collaboratori, a distanza. Per quel che riguarda la mia giornata lavorativa, in teoria non ha un inizio e una fine definiti con precisione, visto che, in caso di necessità, problemi o urgenze, posso lavorare in qualsiasi momento da qualsiasi luogo in cui mi trovo. Diciamo che, ad ogni modo, mediamente lavoro 10/12 ore al giorno”.

Hai avuto altre esperienze lavorative in precedenza? E quali sono i pro e i contro del telelavoro?

“Ho lavorato per due anni come dipendente programmatore per una software mouse locale. Penso di aver fatto la scelta giusta, licenziandomi e passando, prima a un lavoro prima autonomo, poi di collaborazione e, infine, divenendo associato di Il Meteo. Al momento, mi vengono in mente solo pro, quali una certa libertà e flessibilità di orari, l’autonomia operativa, la riduzione delle spese (per es., i trasporti), la possibilità di collaborare con grandi aziende italiane ed internazionali (Autostrade, Trenitalia, Tiscali, RAI, Pagine Gialle, Samsung, per fare qualche nome…), la crescita professionale, i continui stimoli. Il precedente lavoro era troppo limitante sia per la creatività che per le possibilità di crescita”.

Ci puoi anticipare qualche novità relativa ai prodotti di cui ti occupi?

Ce ne saranno parecchie. Siamo attualmente leader in Italia per quanto riguarda le applicazioni mobili meteorologiche e per mantenere questa posizione continuamente insidiata dalla concorrenza abbiamo in cantiere nuove idee e funzionalità, incentrate sempre più sull’utente e sulla fruibilità dei nostri servizi, sia generici che specializzati. Svilupperemo altre applicazioni, sempre collegate alla meteorologia e settori affini”.

In conclusione, se potessi fare un bilancio?

“Quello che svolgo non è solo un lavoro ma una vera e propria passione. Possiedo una decina di cellulari, alcuni sono ormai pezzi d’antiquariato che conservo per il significato che hanno avuto nella mia attività lavorativa”.