Le migliori scuole della Romagna

E’ tempo d’iscrizioni scolastiche, ed in genere, arrivati a questo punto, le consultazioni familiari si fanno frenetiche.  Gli indirizzi sono tanti,  ma quale sarà il migliore ?   Premesso che non c’è n’é uno ottimale per tutti,  molto dipende dagli interessi, dalle attitudini e dal tempo che si vuole dedicare allo studio.  Oltre alle risorse economiche disponibili, perché studiare  costa, in particolare l’università.

La Fondazione Agnelli, con il progetto Eduscopio, offre la possibilità di stilare, per ciascun territorio, una duplice graduatoria:

  1. degli Istituti che formano meglio per entrare nel mondo del lavoro, al conseguimento del diploma;
  2. degli Istituti che offrono una preparazione migliore per iscriversi all’università e proseguire gli studi.

La prima graduatoria è costruita  tenendo conto dei diplomati che hanno conseguito lavoro, anche temporaneo,  entro i primi due anni dal titolo.   In questo ambito spicca l’Istituto Curie di Savignano con il 77 per cento, quindi  Savioli di Riccione con 69 per cento e  l’Istituto Alberti di Rimini con 61 per cento. A seguire tutti gli altri, divisi per settore.

Trovare lavoro va bene, ma trovarne uno  in  linea con gli studi fatti  forse è meglio. Quindi prestare attenzione anche a questo aspetto.  In questo caso l’Istituto Savioli di Riccione, che forma professionalità per il turismo, batte tutti,  poi  ci sono il Curie e l’alberghiero Malatesta di Rimini.

Chi, invece, pensa  di voler, dopo il diploma, iscriversi all’università, rimandando l’ingresso nel mercato del lavoro, dovrà prestare maggiore attenzione alla preparazione che riceverà.  Preparazione certificata dalla media dei voti ottenuti all’università, nonché dai crediti conseguiti sul totale previsto dal corso di studi prescelto.

In quanto alla media dei voti è l’Istituto Valgimigli di Rimini a preparare  meglio  (media 28,3/30), seguito dal Marie Curie (27,2/30) e dal Volta-Fellini di Riccione (26,9/30).

E sono sempre  i diplomati del Valgimigli, con quasi l’80 per cento dei crediti ottenuti il primo anno, a tenere meglio il ritmo degli studi, seguiti dagli studenti del Volta-Fellini  e da quelli del  Pascal di Cesena.

Insomma, leggendo attentamente questi dati si può scegliere  con maggiore cognizione di causa.

Ricordando, comunque, che il mondo del lavoro cambia molto in fretta e quali saranno le professionalità del futuro è difficile saperlo.  Addirittura qualcuno sostiene che con l’introduzione sempre più spinta dei robot nella produzione, ma anche nei servizi (in Giappone ci sono già alberghi dove “lavorano” più robot che persone), tante professioni sono, in tempi medio-brevi, destinate a scomparire.  Ma sicuramente nasceranno anche nuove professioni. Bisogna stare in allerta.

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