COOP LA ROMAGNOLA: tutt’altro welfare

di Laura Carboni Prelati

 Percorrono oltre 1 milione di chilometri all’anno sulle strade della Romagna, trasportando ogni giorno 300 persone a scuola, al luogo di lavoro, ai centri di cura idonei. E’ questo un servizio importante, vitale, soprattutto per chi si deve recare tre volte alla settimana a fare dialisi, per chi deve ricevere assistenza sanitaria, per chi è infermo o disabile e non ha un mezzo proprio per spostarsi con qualcuno che lo possa accompagnare.

Ad offrire questo servizio capillare e di grande valore sociale è la Cooperativa La Romagnola che, con i suoi 30 veicoli, gestisce il trasporto di persone con diversi tipi di problematiche, direttamente da e per il domicilio dell’utente.

“Ci impegniamo quotidianamente, con passione, con la massima professionalità -dice il presidente Valter Bianchi- per dare aiuto e assistenza a queste persone, supportando le famiglie che non hanno né risorse, né mezzi appropriati e non dispongono di accompagnatori; in pratica cerchiamo di portare il massimo beneficio nel tessuto sociale in cui operiamo”.

Un altro fiore all’occhiello di questa cooperativa, attiva da oltre 40 anni (1975) è l’aver reso possibile l’inserimento nel mondo del lavoro di 26 disabili (48%) su un totale di 53 dipendenti. “L’intento – spiega Bianchi- è di “lavorare con i disabili per i disabili” ossia superare i limiti imposti dalle leggi per arrivare ad un reale inserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati. Il motto“Rimini per tutti” non è quindi solo uno slogan. Occorre lavorare insieme per dare una chances a tutte quelle persone che hanno voglia di lavorare anche in presenza di disabilità; questa è la forza della nostra cooperativa. I 26 disabili assunti a tempo indeterminato hanno un salario che garantisce loro di godere di autonomia economica”

-Quanti veicoli possiede La Romagnola?-“Disponiamo di 17 autovetture e 11 autobus che vengono guidati da 28 autisti supportati da 12 accompagnatori. Abbiamo acquistato 4 veicoli nuovi nel 2015 e due nel 2016. Per offrire il massimo dell’efficienza abbiamo anche una segretaria e tre responsabili che coordinano gli autisti. Copriamo il fabbisogno di 300 disabili di cui 100 in dialisi”

In quale area svolgete i servizi?- “Serviamo località nel territorio di Rimini, S. Arcangelo e Riccione e in provincia di Forlì-Cesena a Mercato Saraceno, Cesenatico e Savignano. Avendo avuto l’appalto dalla Asl sono stati inseriti anche questi territori che fanno parte dell’Area Vasta”.

L’utenza che richiede il trasporto paga il ticket o il servizio è gratuito?-“C’ è un piccolo contributo a carico dell’utenza, di circa 3,00€ fra andata e ritorno, ma non spendono nulla le persone dializzate o coloro che sono esenti (reddito basso). Occorre tener presente che il servizio è svolto in maniera capillare, dal domicilio al luogo di cura o lavoro e ritorno, non è da confrontare col normale servizio di linea”

Quali sono le altre attività nelle quali vi siete impegnati a favore dell’inserimento nel lavoro di persone svantaggiate? “Nel 1975 abbiamo iniziato col Centro Lavoro Protetto (via Lavatoio). Qui alcuni disabili psichici lievi e un gruppo di disabili psichici con capacità residue inferiori seguiti e assistiti da ceramisti ed educatori professionali, ha iniziato alcune semplici attività manuali; ancora oggi il nostro laboratorio sforna piccoli oggetti in ceramica, manufatti artigianali in pelle e siamo grati all’insegnante, in carrozzina, che ha frequentato corsi di manualità e si dedica con la massima cura a queste attività”

Chi acquista questi oggetti?-“Il pubblico che frequenta il laboratorio, inoltre abbiamo un valido sostenitore nella squadra che organizza le Gare Podistiche nel territorio. All’atto dell’iscrizione alla gara, riceviamo un piccolo contributo dai partecipanti, poi prepariamo il premio in ceramica che verrà consegnato al vincitore. Da molti anni queste squadre ci favoriscono e ne siamo orgogliosi”

Qual è il prossimo traguardo?-“Incrementare le attività e dare più servizi agli utenti. Se un tempo il disabile era una persona emarginata, che non usciva mai di casa, non aveva interessi, non lavorava, noi oggi diamo la possibilità di muoversi, di curarsi e di lavorare senza troppe problematiche, perché il disagio che tante persone soffrono sulla propria pelle a causa di una qualsiasi disabilità non li faccia sentire soli, senza aiuti, isolati in un mondo che sta solo a guardare”