Vivere “low cost”

di Angela De Rubeis

Una vita low cost. Si può? Pare proprio di sì. Inauguriamo con questo numero una rubrica mensile sulle possibilità di adottare un nuovo stile di vita al risparmio e lontano dal consumismo. È noto che la crisi economica ha portato un po’ tutti a riorganizzare i consumi delle famiglie e dei singoli, nell’ottica di un più spiccato rapporto qualità-prezzo e con un occhio particolare a quest’ultimo. E visto che tutte le statistiche affermano che il cibo è il “settore” nel quale gli italiani sono massicciamente intervenuti nella riorganizzazione, partiamo proprio dal qui: dal cibo “low cost”.

E’ d’obbligo, innanzitutto, tener conto della differenza tra il consumo dentro casa e il mangiare fuori. Il cibo in casa passa dalla capacità di fare la spesa. La contrazione degli acquisti si sposa con la scelta di nuove logiche come il chilometro zero. Occhio però, perché spesso i prezzi di alcuni mercatini di frutta e verdura nati ad hoc per il “km0” (vedi quello del venerdì di piazza Cavour a Rimini) non sempre sono competitivi. In questo caso, alla domanda “ma perché le zucchine costano più che al supermercato?” ci si sente rispondere che “questo è un prodotto italiano e poco trattato”. Insomma la logica del “km0”, più volte si avvicina e si associa al biologico: ecco che i prezzi lievitano. Ma questo non è km0 tour court, ecco che la convenienza si vede poco.
Fuori da ogni moda, si può sempre fare un giro al Mercato Coperto di Rimini dove ci sono le signore che tutte le mattine arrivano dalla campagna, portando quello che raccolgono dai campi. “Km0” sicuro e prezzi molto convenienti, anche se bisogna rinunciare alla varietà della scelta. È la prima cosa che i guru del low cost consigliano: gettate via la lista della spesa e i menù. La spesa si fa sul posto in base ai prodotti di stagione, che costano meno o che sono in offerta.

Sempre a proposito di chilometro zero, non dimentichiamo che Rimini e il territorio limitrofo possono fare affidamento sul mare. In banchina i pescatori di alcune piccole imbarcazioni vendono il pesce pescato la notte prima a prezzi decisamente convenienti. Anche qui però bisogna fare i conti con il compromesso. Sono gli stessi pescatori che ci mostrano come le sogliole si vendano a prezzo pieno (anche se inferiore rispetto a quello delle pescherie) mentre altri pesciolini, meno belli ma altrettanto buoni e freschi vengono venduti ad appena un euro (due se eviscerati) al chilo.

A proposito di offerte, anche qui occorre stare bene attenti. Il 2×1, il “tutto a un euro”, ecc. spesso nascondono, infatti, delle insidie. L’idea di fare un affare e di comprare un prodotto a prezzi convenienti può dare l’illusione di spendere meno con tanto di sorpresa finale alla cassa. Attenzione quindi a non abusarne.

Un’altra opportunità può arrivare dal banco dei prodotti di pronto consumo a prezzi super scontati. Ricco, spesso, di formaggi e di prodotti dal banco frigo, può offrire anche buone idee per il menù del giorno! Ma non tutti si possono permettere il lusso di fare la spesa quotidianamente e se il cibo di pronta scadenza può essere usato solo nel giorno in cui si compra (o poco più… ma veramente poco!) si può sempre ricorrere alla spesa al Discount. Senza citarne di specifici, sfatiamo solo il mito che i prodotti venduti in questi supermercati siano tutti di pessima qualità. I prezzi bassi, infatti, il più delle volte sono legati alla logica della pubblicità e all’impossibilità di molti prodotti di entrare nei circuiti delle grandi catene dei supermercati.  Non è un caso che alcuni prodotti alimentari in pochi anni abbiano fatto il salto e si siano trasferiti dai Discount ai normali market.
Si tratta di aziende che producono cibi buoni (spesso piccole, con pochi impiegati e poco budget per la promozione) ma che non riescono a pubblicizzare oppure a fare l’investimento del posizionamento negli scaffali dei grandi supermercati.  Sì perché – non tutti lo sanno – ma gran parte dei guadagni di questi negozi arriva dalle aziende che pagano per il posizionamento del prodotto negli scaffali.  Ecco che il Discount si può trasformare in un’opportunità. Certo si corre il rischio di provare delle cose che non si dimostrano buonissime ma – prova e riprova – si possono individuare degli ottimi prodotti a prezzi decisamente inferiori a quelli del mercato tradizionale. Diciamo che, al netto delle delusioni, è un buon investimento per il futuro!

E veniamo alla moda delle mode: il coupon dei prodotti. Sulla scia di un programma televisivo molto noto (Tutti pazzi per la spesa, Real Time) dove incauti americani si aggirano – con carrelli stipati –  per le corsie dei grandi supermarket con raccoglitori pieni di coupon (buoni) per comprare a prezzi scontati ogni sorta di prodotto; anche in Italia si fanno dei timidi passi verso questa direzione e ancora una volta la novità viene introdotta da internet. Nella pagina facebook Ok spesa – Low cost per tutta la famiglia si legge: “Scarica i nostri coupon sconto gratuiti e usufruirai di sconti direttamente dai nostri partner commerciali”. Il coupon ha una validità di sei mesi, non è cumulabile ed è limitato nel numero di adesioni. Scaricarlo non comporta vincoli ma solo diritti all’acquisto scontato. In questo spazio virtuale le aziende pubblicano pregi e virtù dei loro prodotti e con essi anche dei buoni per acquistarli. Un po’ distaccato dal territorio può non essere un problema per gli internauti della spesa, un po’ di più per gli appassionati del “km0”. Regola principe della vita low cost? Ragguardevoli compromessi.

La rubrica continua il prossimo mese con il mondo del cibo fuori casa.