VICI: sempre più internazionale

Vici sbarca a Shanghai, città di oltre 14 milioni di abitanti e da tutti considerata la capitale economica della Cina, e dimostra che una impresa che voglia crescere, giunta ad un certo punto, spinta anche dalla crisi, deve necessariamente guardare lontano.  Ne parliamo con Luca Vici, Amministratore Delegato, giovane imprenditore di seconda generazione e membro della Giunta della Camera di Commercio di Rimini: “Noi siamo nati, nel 1977, progettando e costruendo, per le maggiori aziende nazionali ed estere, sistemi di automazione industriale (quadri elettrici, banchi di prova, isole robotizzate, ecc.). Su commissione, quindi come terzisti. Vuol dire che il nostro prodotto viene incorporato in una macchina, che porta però il marchio del cliente. Facciamo un lavoro di pregio, tecnologicamente avanzato, con una rete di fornitori all’altezza, ma non si vede.  Abbiamo riflettuto su questa limitazione e dopo averci pensato un po’, intorno al 2010,  abbiamo deciso di presentarci sul mercato con un prodotto interamente nostro, con marchio Vici. Non è stato facile e ci sono voluti un paio d’anni di ricerca. Ne è nata una linea di produzione che si chiama Vici Vision. Sono macchine a controllo ottico che misurano, con una precisione quasi assoluta, dalla micro viteria, per intenderci le viti delle implantologie dentarie fino ai meccanismi interni degli orologi, per finire con gli alberi a camme e di trasmissione dei motori e molto altro. L’unica condizione è che i pezzi di cui controllare le misure devono essere di forma rotondeggiante.

Ma abbiamo provveduto anche a questa limitazione e dalla prossima primavera 2016 metteremo sul mercato una nuova macchina di misura ottica, che abbiamo chiamato Metrios, facilmente sistemabile in officina, con cui sarà possibile misurare anche elementi piani come pezzi tranciati, stampati metallici e plastici, elementi punzonati, ecc.  (anticipazioni si possono vedere su: www.metrios.net)”.

Questo non vuol dire essere usciti dal settore dell’automazione industriale, che continua ad essere una parte importante della nostra attività, ma semplicemente aver ampliato  la gamma delle produzioni, consentendoci di farci conoscere meglio”.

Infatti, dei 45 milioni di fatturato complessivo, le nuove macchine a misura ottica contribuiscono per il 30 per cento, mentre tutto il resto viene sempre dai sistemi di automazione industriale.

Però con una differenza:  l’80 per cento del fatturato delle macchine a misura ottica si fa all’estero.  In sostanza: le nuove macchine  sono l’arma di sfondamento della ditta Vici nei mercati globali.

Non che i componenti dell’automazione industriale non andassero all’estero, ma divenendo parti di altri marchi, l’export avviene per via  indiretta.  Con i prodotti a marchio Vici lo fa, invece, in prima persona.

Di qui l’inaugurazione nel 2015, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, di un punto vendita in franchising a Shanghai. Una sorta di importatore principale, con capitali interamente cinesi, che  avrà anche il compito di costruire, sul vasto territorio cinese, una rete di sub agenti.

“Nel 2015, continua Luca Vici, abbiamo avuto le prime vendite, il 2016 sarà un anno di transizione, nel 2017 ci attendiamo il decollo pieno.  E siccome la Cina oltre ad essere grande è anche un mercato difficile, dal prossimo gennaio un nostro dipendente si trasferirà per un anno a Shanghai e affiancherà il direttore della  Vici cinese. Per accompagnarlo, ma anche per conoscere meglio e più da vicino questo mercato”.

 

Ma l’espansione di Vici non si ferma, perché oltre a sbarcare in Cina, impresa non facile, sono andati ad aprire una filiale, questa volta di proprietà, vicino a Stoccarda, in Germania, paese notoriamente evoluto in campo meccanico e tecnologico, proprio al cospetto del loro maggiore concorrente. Della serie: anche le imprese italiane, se fanno prodotti di qualità e sono serie, ce la possono fare, senza nessun timore riverenziale.

La serietà nei comportamenti, ci dice Vici “ Che vuol dire puntualità nelle consegne, rispetto degli standard, ecc., in Germania ha quasi la stessa valenza della qualità del prodotto. Non è stato facile: all’inizio abbiamo trovato molta diffidenza, e i primi due anni praticamente non abbiamo venduto niente. Poi, però, quando la diffidenza si scioglie e subentra la fiducia, il mercato ti premia. Nel 2015 abbiamo venduto bene, tanto che per noi è diventato il secondo mercato dopo l’Italia.   Il modello franchising è la strada che intendiamo percorrere per costruire la nostra rete di vendita. Nel 2014 abbiamo aperto anche Vici Vision Benelux, con sede in Olanda.  Continueremo con questa modalità dove individueremo delle opportunità”.

Anche senza aprire filiali le macchine Vici comunque si vendono  in tanti altri paesi come: Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, ecc.

In azienda, ad occuparsi delle esportazioni sono cinque persone: un responsabile marketing e commerciale, più tre manager d’area, coadiuvati da altre due dipendenti  che si occupano dell’assistenza (service) all’estero.  Per tutti è obbligatoria la conoscenza almeno dell’inglese.

L’Azienda ha un sito plurilingue in cui illustra, anche con filmati,  i suoi prodotti,  ma lo strumento principe per farsi conoscere sono le fiere di settore, in Europa e nel mondo (Brasile, India, Cina, ecc.).

Non pratica commercia on line, ma è una modalità di vendita che potrebbe essere sperimentata con la nuova stazione di misura ottica “Metrios”.

Attualmente, la ditta Vici da lavoro ad un centinaio di dipendenti, nel  2011 erano una sessantina. Questo dimostra, se ce n’era bisogno, che investire in ricerca e innovazione paga, in termini di crescita aziendale, ma anche di nuovi posti di lavoro. E se si fa innovazione i profili richiesti sono medio-alti, proprio quelli di cui c’è, in questo territorio, maggiore carenza. Nell’Ufficio Ricerca e Sviluppo di Vici lavorano dieci persone, tutti periti e ingegneri, più altre quindici  sono addetti all’ingegnerizzazione (engineering), reparto dove l’idea e l’innovazione sperimentata in laboratorio deve essere resa producibile, cioè trasferibile sulle macchine.

Criticità territoriali ?  La mancanza di un aeroporto con collegamenti internazionali. Questo fa perdere molto tempo, per i tanti cambi che ci sono da fare quando si va in giro.  Però, conclude Luca Vici, “Rimini e  il nostro entroterra piacciono molto ai nostri partner e visitatori, tanto che se devono tornare, si portano anche la famiglia. Poi il cibo e i buoni ristoranti  fanno la loro parte”.