Valmarecchia da valorizzare

di Laura Carboni Prelati

Per rinnovarsi occorre guardare lontano, con occhi diversi. Da molti anni la riviera di Rimini ha un suo look, si è cucita addosso un’immagine accattivante, aderente alle sue situazioni. Ma se questo aspetto appartiene a vecchi modelli, in voga 30 anni fa, e non tutte le località del territorio vi si riconoscono, sorge qualche problema.

Per l’immaginario collettivo Rimini è “Il Divertimento”;se sul web digiti Rimini appare la Riviera, con le sue spiagge chilometriche, gli ombrelloni, il mare, la notte rosa e tanta gente. Ma Rimini sa offrire anche altro, a chi punta lo sguardo poco più lontano. Appena dietro le quinte del teatrino estivo del divertimento, c’è l’entroterra che sorprende anche il turista più smaliziato. Silenzioso, agreste, con le sue valli e le dolci colline dai borghi suggestivi, dove poter cogliere atmosfere ed emozioni ormai dimenticate.

E i sapori? Una miniera inesauribile di gusto e qualità. Il vero intenditore del turismo slow, di qualsiasi nazionalità, quando trova un posto del genere, non se lo lascia scappare.

Il passato? Una “risorsa” per guardare al futuro

Per sapere se il“prodotto entroterra”è richiesto e se saranno operative nuove strategie alternative alla riviera, siamo andati dal Presidente dell’Agenzia Marketing ed Assessore al Turismo della Provincia, Fabio Galli che ci ha precisato“Il progetto Malatesta&Montefeltro, ideato assieme al marchio per incentivare azioni mirate di promozione e valorizzazione turistica dell’entroterra servirà a rendere queste rotte autonome rispetto alla costa”-Quindi il progetto è svincolato dall’offerta che propone Riviera di Rimini?-“No, nel sito è racchiuso tutto il territorio provinciale, non avrebbe senso frammentarlo; sono due prodotti complementari”.

-Ma un turista qualsiasi è in grado di trovare, nei siti ufficiali, questi nostri tesori? Provincia e Comune offrono informazioni utili e valide per scoprire mete accattivanti o le cartine e i percorsi che indicano luoghi d’interesse sono confuse e mal segnalate?-

“Ultimamente con l’aggiunta dei 7 nuovi comuni della Valmarecchia abbiamo riscontrato risultati confortanti che testimoniano, coi numeri, che la gente ha recepito questo messaggio;c’è spazio per affermare un prodotto autonomo. Alcuni target di turista cercano solo quel tipo di soggiorno per cui abbiamo operato azioni promozionali su riviste specializzate, indipendentemente dal fatto che a 20 km. ci sia il mare”.

IL PROGETTO IN UN MARCHIO

-Come si sviluppa il progetto?-“Il brand è un progetto che racchiude una serie di azioni di diverso tipo: educational tour con i Tour operator, Workshop con gli operatori della zona, azioni promozionali su riviste specializzate, campagne radio, partecipazione a fiere ed eventi e tanto altro. Facendo un focus specifico sulla parte web abbiamo una finestra importante dedicata al marchio all’interno del sito Riviera di Rimini; da qui le informazioni utili di carattere pratico per chi vuol conoscere il territorio (ospitalità, la rete delle rocche e castelli, musei, enogastronomia). Ci limitiamo alle attività istituzionali, il sito è unico, altrimenti sarebbe un ragionamento di carattere commerciale che riguarda la rete degli operatori. Stiamo investendo per creare un prodotto che serva a quelle realtà, a quel tessuto sociale ed economico, che non deve aspettare l’escursionismo fugace quando al mare c’è cattivo tempo. Rispetto alla costa, i numeri sono minimi, ma, tarati su quel territorio, sono importanti per creare sviluppo e benessere. La costa ha bisogno di superare gli stereotipi che ci portiamo dietro da anni, legati all’immagine del divertimentificio,l’accezione più negativa che non rende merito a ciò che è diventata oggi questa provincia. Gli aggiornamenti sul web li facciamo mensilmente, tramite una news letter che inviamo agli operatori della costa per far sapere il calendario eventi e manifestazioni dell’entroterra. Secondo noi Rimini, intesa come provincia, ha le potenzialità per costruire un’offerta turistica di alto profilo culturale, che tocca diverse epoche e si sviluppa nei luoghi delle Signorie; occorre però che le strutture ricettive si organizzino. Tre anni fa, compresi i 7 comuni, avevamo circa 150mila presenze e ci siamo posti il traguardo delle 200mila entro fine legislatura; sappiamo già di esservi arrivati, con una crescita del 33% ed una quota estera del 35% costituita da olandesi, inglesi e anche russi (anno 2012)”.

“La crescita delle presenze si è parallelamente affiancata all’offerta ricettiva-spiega Symon Buda, Dirigente Marketing Turismo Rimini-ma non sono strutture nuove; c’è chi ha rimodernato, chi ristrutturato B&B e Agriturismi già esistenti, ci sono locande e forme di ospitalità diffuse, col recupero dei vecchi casolari.(vedi specchietto). L’entroterra è luogo ideale anche nelle stagioni intermedie; inimmaginabili gradazioni di verde esplodono in primavera, mentre in autunno il sole tinge d’oro le foglie degli alberi che assumono caldi toni ramati, creando paesaggi affascinanti ed indimenticabili per chi vuole soggiornare in pieno relax.In quest’atmosfera-aggiunge Buda-in autunno l’enogastronomia regala una chance in più con le Sagre dedicate ai prodotti tipici; il tartufo a S. Agata, l’Ambra a Talamello, le Castagne a Montefiore,la Fira dè Baghein a Verucchio e così via”

-Qual è l’importo a disposizione per la promozione del territorio?-“Nel 2012 abbiamo dedicato 170mila euro, distribuiti a 360° dall’Agenzia di Marketing, da questi sono esclusi i contributi che diamo ai comuni per creare eventi e la gestione degli uffici di Informazione Turistica. Altri 230/250mila euro sono i fondi dell’Assessorato al Turismo per le attività in collaborazione coi comuni: redazionali su riviste, educational con tour operator, marketing interno, workshop. Tutto il materiale cartaceo (800mila pezzi) è stato rifatto; abbiamo circa 80 pubblicazioni, anche in lingua, veicolate on line, sfogliabili e scaricabili (foto gallery).Grazie al marchio Malatesta&Montefeltro abbiamo rinnovato il sito ed ora vi sono 5.000 oggetti informativi sui 27 comuni dell’entroterra. Ognuna di queste risorse è georeferenziata: nel web le informazioni sono in inglese, russo, tedesco, francese. Stiamo approntando l’olandese, turista che maggiormente frequenta questi luoghi (30%)”.