Il ciclo non si inverte per il lavoro

Scrive l’ultimo Rapporto 2010 sull’economia regionale di Unioncamere: “In un contesto nazionale di moderata ripresa, secondo le stime redatte nello scorso novembre,  l’Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2010 con un aumento reale del Pil dell’1,5 per cento, recuperando solo in minima parte sulle flessioni dell’1,5 e 5,9 per cento rilevate rispettivamente nel 2008 e 2009. La

Lavoro: la ripresa è piccola e precaria

L’ultima (di metà ottobre) indagine congiunturale di Confindustria Rimini segnala, nel  primo semestre 2010 in rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente, un miglioramento del fatturato  delle aziende superiore al 6%,  ed un risultato ancora migliore,  più 9%,  delle imprese con meno di cinquanta addetti. Questi segnali positivi valgono anche per l’occupazione ?  Sembrerebbe di no,

Conoscere la crisi…prima di pagare

Nella misura in cui tutti siamo chiamati a sanare la crisi in corso è utile avere una visione dei principali numeri che la caratterizzano. Senza dimenticare (il Governo) che una distribuzione equa dei sacrifici deve chiedere di più a chi ha maggiori ricchezze e redditi più alti, e magari in passato ha ricevuto qualche vantaggio

Elezioni regionali: una poltrona per tre. Domande ai candidati.

a cura di Alessandra Leardini LE DOMANDE 1. Per effetto della crisi, l’Emilia Romagna ha chiuso il 2009 con un calo del Pil del 4,6%. E’ il risultato regionale peggiore dagli anni ’90 ad oggi. Soffre anche l¹occupazione, con una diminuzione delle unità di lavoro pari al 2%. Quali saranno le sue linee di politica

L’Emilia Romagna in Italia e in Europa

Il 28 e 29 marzo prossimi tutti gli elettori dell’Emilia Romagna saranno chiamati ad eleggere il futuro Presidente (Governatore)  ed il nuovo Consiglio regionale, che guideranno la Regione per i prossimi cinque anni.  Una scelta impegnativa che richiede una attenta valutazione dei risultati aggiunti, quindi il posizionamento della Regione in Italia e in Europa, conseguenza

Le donne che lavorano e intraprendono

Nonostante rappresentino il 51% della popolazione provinciale, le donne che lavorano coprono solo, nel 2008,  43 posti disponibili su cento, con un lieve miglioramento sul 2005. Un risultato che si deve al diverso tasso di occupazione (occupati/pop. da 15 a 64 anni) che caratterizza la vita lavorativa degli uomini rispetto a quella delle donne: a

La giusta direzione (editoriale di marzo)

Dopo diciotto mesi di crisi, almeno cinque mila posti di lavoro andati persi e un calo del prodotto regionale che non si registrava da anni, il 2010 richiede risposte chiare  a  poche e semplici domande:  quali azioni e progetti verranno messi concretamente in campo per rendere la produzione locale di beni e servizi più competitiva

2010: per il lavoro un anno decisivo

Oltre tre mila e duecento persone avviate al lavoro in meno in provincia di Rimini, nel 2009, rispetto ad un anno prima, sommati all’equivalente di circa  mille cinquecento lavoratori in cassa integrazione, quindi temporaneamente senza lavoro,  aggiungendo infine i tanti contratti a progetto scaduti e non rinnovati, fanno più di cinquemila  unità lavorative in meno

GLI IMMIGRATI ? UNA RISORSA PER IL FISCO

L’informazione si occupa degli  immigrati per tante questioni, raramente però si da spazio al loro contributo all’economia dei territori e alle relative entrate fiscali.  Un recente rapporto dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ci aiuta a far luce su questo importante aspetto, smentendo tanti luoghi comuni che vorrebbero la loro presenza costituire solo un peso per

I ris/volti umani della crisi

Parlare di crisi, che continua, e portare i numeri della cassa integrazione (+600% in provincia di Rimini nei primi dieci mesi del 2009) e delle richieste di indennità di disoccupazione (+54%) che aumentano è utile, e continueremo a farlo, ma c’è sempre il rischio di rendere tutto troppo uguale e anonimo nello stesso tempo. Insomma