Far tornare la gente a lavorare

“Il nostro obiettivo più importante è quello di far tornare la gente a lavorare. Non è un problema irrisolvibile se affrontato con saggezza e coraggio”. Questa frase, importante e che tutti vorremmo ascoltare in questi giorni, perché testimonia quanto meno la volontà di un impegno straordinario, non l’ha pronunciata (purtroppo) nessun dirigente pubblico o privato

A Rimini manca una strategia ad “alta tecnologia”

E’ di poche settimane la notizia che la società di computer Apple ha raggiunto una capitalizzazione di Borsa superiore a quella della società petrolifera Exxon. Ciò conferma che conoscenza, alti saperi e tecnologia sono le nuove materie prime del futuro. La Cina, contrariamente a quello che si pensa, produce sempre meno oggetti di poco valore

Per il Ministro dell’economia gli italiani non hanno voglia di lavorare

Secondo il Ministro dell’economia Tremonti in Italia “il lavoro c’è, ma certi posti non interessano agli italiani…Abbiamo 4 milioni di stranieri, anche giovani, che lavorano dalla mattina alla sera e pure la notte. Siamo un paese con disoccupazione allora ? A me pare di no” (17/4/2011). Quindi per il Ministro in Italia va tutto bene,

Le frontiere del lavoro

L’ultimo Rapporto sull’economia della provincia di Rimini, edito dalla locale Camera di Commercio, dedica un capitolo al tema dell’occupazione e ci offre l’opportunità di fare il punto della situazione, a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno. La crisi ha colpito forte, ma se per molte imprese, soprattutto le più dinamiche, innovative e internazionalizzate, sembra intravvedersi

Donne in cerca di parità

Si dice che tanti italiani e italiane stanno tornando a svolgere lavori (muratore, assistente familiare, ecc.) che non facevano più. E’ l’effetto della crisi.  Con l’assottigliarsi dei redditi delle famiglie, tante donne si vedono costrette a cercarsi un lavoro per rimpinguare i magri bilanci domestici. Poi ci sono i giovani e le giovani che si

Il ciclo non si inverte per il lavoro

Scrive l’ultimo Rapporto 2010 sull’economia regionale di Unioncamere: “In un contesto nazionale di moderata ripresa, secondo le stime redatte nello scorso novembre,  l’Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2010 con un aumento reale del Pil dell’1,5 per cento, recuperando solo in minima parte sulle flessioni dell’1,5 e 5,9 per cento rilevate rispettivamente nel 2008 e 2009. La

Agenda 2011

Dalla crisi si sta timidamente uscendo. Ci sono segnali di risveglio dell’economia, nazionale e locale, ma il cammino per recuperare le perdite sarà ancora lungo. Secondo il Centro Studi di Confindustria non si tornerà al Prodotto interno lordo (Pil) del 2007, precedente la crisi, prima del 2013. In termini di ricchezza prodotta per abitante siamo