Tutto facilmente prevedibile. Se non c’è crescita (e siamo a – 2,5% del pil rispetto al 2011, tasso di disoccupazione all’11% pari a 2,8 milioni di persone senza lavoro) e il debito pubblico continua ad aumentare (da quando c’è il governo Monti, nonostante le manovre, il debito è salito da 1.897 a 1.996 miliardi di
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Sorpresa: occupazione in crescita
Sembrerà strano, ma dopo tutti i dati negativi sull’occupazione che sono circolati, in provincia di Rimini la situazione del lavoro sembra migliore di quello che ci si sarebbe aspettato. Almeno stando alle indagini dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) che rileva, nel 2011, un aumento di 3 mila occupati, tutti maschi, a parziale recupero di quelli
Senza lavoro in tempo di scarsità
I numeri ci dicono che nei primi nove mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia gli avviamenti (contratti) che gli avviati (persone) al lavoro in provincia di Rimini sono aumentati di qualche migliaio, più i primi dei secondi, ma è anche vero che nel terzo trimestre (luglio-settembre) c’è stata una piccola retromarcia,
Far tornare la gente a lavorare
“Il nostro obiettivo più importante è quello di far tornare la gente a lavorare. Non è un problema irrisolvibile se affrontato con saggezza e coraggio”. Questa frase, importante e che tutti vorremmo ascoltare in questi giorni, perché testimonia quanto meno la volontà di un impegno straordinario, non l’ha pronunciata (purtroppo) nessun dirigente pubblico o privato
Giovani in fuga da Rimini
C’è una drammatica distanza tra il mondo reale, fatto di uomini e donne in carne ed ossa, e la sua rappresentazione attraverso i media (stampa, Tv, ecc.), i comunicati che si inviano ai giornali e gli argomenti del dibattito pubblico. L’occupazione di tutti, ma in modo particolare quella dei giovani, è tra i temi meno
A Rimini manca una strategia ad “alta tecnologia”
E’ di poche settimane la notizia che la società di computer Apple ha raggiunto una capitalizzazione di Borsa superiore a quella della società petrolifera Exxon. Ciò conferma che conoscenza, alti saperi e tecnologia sono le nuove materie prime del futuro. La Cina, contrariamente a quello che si pensa, produce sempre meno oggetti di poco valore
Il Centro sinistra dimentica il lavoro
E’ veramente singolare che dopo un anno, il 2010, in cui sono andati persi, a Rimini, 4 mila posti di lavoro e mentre la cassa integrazione non smette di crescere, tra i 36 punti del programma del candidato del Centro sinistra non figura nemmeno una volta la parola “lavoro” e la necessità di recuperare una
Per il Ministro dell’economia gli italiani non hanno voglia di lavorare
Secondo il Ministro dell’economia Tremonti in Italia “il lavoro c’è, ma certi posti non interessano agli italiani…Abbiamo 4 milioni di stranieri, anche giovani, che lavorano dalla mattina alla sera e pure la notte. Siamo un paese con disoccupazione allora ? A me pare di no” (17/4/2011). Quindi per il Ministro in Italia va tutto bene,
Le frontiere del lavoro
L’ultimo Rapporto sull’economia della provincia di Rimini, edito dalla locale Camera di Commercio, dedica un capitolo al tema dell’occupazione e ci offre l’opportunità di fare il punto della situazione, a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno. La crisi ha colpito forte, ma se per molte imprese, soprattutto le più dinamiche, innovative e internazionalizzate, sembra intravvedersi
Donne in cerca di parità
Si dice che tanti italiani e italiane stanno tornando a svolgere lavori (muratore, assistente familiare, ecc.) che non facevano più. E’ l’effetto della crisi. Con l’assottigliarsi dei redditi delle famiglie, tante donne si vedono costrette a cercarsi un lavoro per rimpinguare i magri bilanci domestici. Poi ci sono i giovani e le giovani che si
Il ciclo non si inverte per il lavoro
Scrive l’ultimo Rapporto 2010 sull’economia regionale di Unioncamere: “In un contesto nazionale di moderata ripresa, secondo le stime redatte nello scorso novembre, l’Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2010 con un aumento reale del Pil dell’1,5 per cento, recuperando solo in minima parte sulle flessioni dell’1,5 e 5,9 per cento rilevate rispettivamente nel 2008 e 2009. La
Agenda 2011
Dalla crisi si sta timidamente uscendo. Ci sono segnali di risveglio dell’economia, nazionale e locale, ma il cammino per recuperare le perdite sarà ancora lungo. Secondo il Centro Studi di Confindustria non si tornerà al Prodotto interno lordo (Pil) del 2007, precedente la crisi, prima del 2013. In termini di ricchezza prodotta per abitante siamo