Il ciclo non si inverte per il lavoro

Scrive l’ultimo Rapporto 2010 sull’economia regionale di Unioncamere: “In un contesto nazionale di moderata ripresa, secondo le stime redatte nello scorso novembre,  l’Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2010 con un aumento reale del Pil dell’1,5 per cento, recuperando solo in minima parte sulle flessioni dell’1,5 e 5,9 per cento rilevate rispettivamente nel 2008 e 2009. La

La crisi in famiglia

di Genny Bronzetti Tra il 55 e il 60% delle famiglie italiane sono state colpite dalla crisi economica. E’ il quadro delineato dall’Osservatorio socio-economico del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), secondo cui, due famiglie su tre hanno subìto danni dalla crisi. Il rapporto, uscito a giugno 2010, sottolinea che la situazione “è seriamente

Agenda 2011

Dalla crisi si sta timidamente uscendo. Ci sono segnali di risveglio dell’economia, nazionale e locale, ma il cammino per recuperare le perdite sarà ancora lungo. Secondo il Centro Studi di Confindustria non si tornerà al Prodotto interno lordo (Pil) del 2007, precedente la crisi, prima del 2013. In termini di ricchezza prodotta per abitante siamo

Crisi: anche i comuni s’ingegnano

di Lucia Renati  Va bene, le risorse sono quello che sono, i comuni devono fare i conti con i tagli del governo, che non consentono particolari slanci riguardo ad investimenti o simili, ma gli amministratori sono anche chiamati a mettere a frutto la propria “creatività” imprenditoriale, proprio in periodi come questo. Allora, fermo restando che

Il lavoro in crisi grave

Mentre la popolazione provinciale (senza i nuovi Comuni della Valmarecchia) cresce di circa 4 mila unità (307 mila  all’inizio dell’anno), la crisi ha bloccato il lavoro: 135 mila erano gli occupati in provincia di Rimini (20 Comuni) nel 2008, e tali sono rimasti nel 2009, secondo le ultime medie annuali pubblicate dall’Istat.   Una crescita

Lettera di 100 economisti contro la manovra e la linea (europea) dell’austerità

LA POLITICA RESTRITTIVA AGGRAVA LA CRISI, ALIMENTA LA SPECULAZIONE E PUO’ CONDURRE ALLA DEFLAGRAZIONE DELLA ZONA EURO. SERVE UNA SVOLTA DI POLITICA ECONOMICA PER SCONGIURARE UNA CADUTA ULTERIORE DEI REDDITI E DELL’OCCUPAZIONE  Ai membri del Governo e del Parlamento Ai rappresentanti italiani presso le Istituzioni dell’Unione europea e del SEBC Ai rappresentanti delle forze politiche