Spiragli di ottimismo

Per un lavoro che sarà interamente dedicato alle donne nell’economia locale, che sto svolgendo per conto delle ACLI e di cui parleremo più avanti, mi è capitato di intervistare diverse imprenditrici. Ne ho ricavato un piccolo spaccato della realtà locale di oggi, che risente del clima di incertezza generale, non senza però qualche spiraglio di ottimismo per il futuro.

E’ vero, ne ho avuto conferma da più aziende, di settori produttivi diversi, che il clima di incertezza, internazionale e nazionale, non senza qualche dilettantismo di governo, sta frenando gli investimenti e la produzione.  Chi avrebbe voluto rinnovare le attrezzature e gli impianti, aspetta, e preferisce rimandare, magari aggiustando il vecchio.  Meno investimenti significa meno produzione, quindi meno lavoro.  Un’azienda metalmeccanica che svolge lavorazioni particolari ha ricevuto, dopo tanto tempo, una candidatura di un giovane locale, lo vorrebbe assumere, ma la domanda è stagnante.  Dovrà attendere.

I questa situazione, per molte aziende sarebbe già un buon risultato poter uguagliare, nell’anno in corso, il fatturato di quello precedente.

Ma ci sono anche realtà, sempre nell’universo delle imprese a guida femminile,  che vedono la situazione con più ottimismo, tanto d’aver messo in cantiere un ampliamento degli impianti.

Qualche buona notizia viene anche dal mondo delle start up (nuove imprese) nate di recente, fondate da donne intraprendenti e preparate, che dopo aver trascorso il 2018 a produrre prodotti di maglieria per il mercato nazionale, si stanno lanciando su quello internazionale. Ancora i fatturati sono piccoli, ma l’originalità , l’intraprendenza e uno sano ottimismo  fanno ben sperare.   Luci ed ombre, come si direbbe. Certamente qualche improvvisazione in meno ed un clima più sereno, con meno twitte e più ragionamento, aiuterebbe.