Sono stati i Servizi sociali dei Comuni a sostenere le fasce di popolazione più fragili

Intervista a Gloria Lisi, Vice Sindaco del Comune di Rimini

D. Dall’apparire del covid avete notato, come Comune, un aumento della domanda di servizi sociali, da parte di quale gruppo sociale e per quale tipologia di servizio;

R. L’emergenza Covid-19 ha messo la popolazione in uno stato di allerta tuttora in corso, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico, con significative ricadute in ambito sociale, che hanno principalmente coinvolto le fasce di popolazione che già vivevano in condizioni di bisogno, di povertà, di isolamento o malattia. Ad essi si sono aggiunti altre persone che stanno affrontando all’improvviso incertezze e difficoltà gravi e inaspettate. Sono lavoratori, imprenditori o commercianti che hanno perso l’impiego o hanno dovuto chiudere o ridurre notevolmente la propria attività. Per questo il Comune di Rimini ha deciso di affiancare ai propri servizi sociali tradizionali anche una serie di interventi specifici per affrontare l’emergenza. Si va dal contributo economico per il sostegno delle piccole esigenze della quotidianità (spesa, utenze, affitti) all’aiuto verso le famiglie con minori, attraverso il sostegno alle attività ricreative, sportive, scolastiche. Interventi portati avanti anche in maniera sinergica con il Comitato di distretto socio sanitario di Rimini nord, l’associazionismo e il mondo del volontariato.

 
D. Prevedibilmente, nei prossimi mesi e anni, ci sarà un aumento della domanda di servizi sociali. I comuni, già in difficoltà per i mancati introiti, riusciranno a trovare le risorse necessarie ? 

R. Assieme ai Servizi sanitari, sui quali i fari mediatici si sono maggiormente accesi, sono stati i Servizi sociali dei Comuni a sostenere le fasce di popolazione più fragili, anche ripensando e riorganizzando i propri servizi e mettendo in campo inedite forme di vicinanza alle persone , alle famiglie, in alcuni casi coinvolgendo attivamente la comunità locale. I Comuni, anche a livello di ambito territoriale, hanno avviato numerosi servizi e iniziative nei propri territori per rispondere alle necessità della popolazione, hanno innovato e rafforzato esperienze già presenti, modificando in maniera flessibile le loro modalità di intervento. Così come per l’offerta, anche per le risorse si è lavorato su più ambiti, unendo le risorse comunali con quelle provenienti da Regione e Governo. Agendo poi a livello di ambito distrettuale siamo riusciti ad ottimizzare la spesa, facendo in modo che ogni singolo euro investito andasse nelle tasche dei cittadini. Per il futuro saranno tutti i livelli pubblici che dovranno interrogarsi sull’aumento dei bisogni sociali, non lasciando da soli – non solo a livello economico –  i Comuni che, come sappiamo, sono la prima porta a cui si rivolgono i cittadini.