SeA tech/Emmediemme: “isole” di innovazione

SeA tech ed Emmediemme sono due società in una, di proprietà degli stessi tre soci, Mario, Mirco e Davide Torri, che incontriamo nella sede operativa di Santarcangelo di Romagna per ascoltare la loro storia.

SeA tech/Emmediemme è una piccola impresa nata all’inizio del duemila, dieci dipendenti, tutti con un diploma tecnico professionale alle spalle, età media trent’anni, fatturato 1,6 milioni circa, che il covid non ha scalfito, se non indirettamente, essendo il loro mercato, prevalentemente nazionale, costituito da altre aziende che li contattano per migliorare ed efficientare i loro sistemi produttivi, con soluzioni personalizzate il più delle volte non disponibili sul mercato.

Di fatto sono dei promotori, non teorici ma pratici, dell’innovazione  aziendale. Progettano, programmano e sviluppano, con l’ausilio di robot, isole di lavoro. Con un linguaggio più tecnico promuovono “sistemi di interconnessione per l’introduzione di tecnologie industria 4.0”.

Che non richiedono lo smantellamento di interi sistemi di lavorazione, cosa che potrebbe intimorire, per i costi, molte piccole e medie aziende, ma semplicemente si integrano, con l’aggiunta di qualche ritocco, a macchinari già in uso. Magari solo revisionati, cosa che fanno sempre loro.

Qualche esempio per dare l’idea: ci sono due macchine (torni, frese, ecc.) e in mezzo un operatore che deve passare i prezzi in lavorazione da una all’altra. Spesso le macchine, pensiamo a quelle a controllo numerico, vanno così veloci che il lavoro umano è veramente infernale. In questi casi costruire una isola di lavoro vuol dire prendere un piccolo robot, programmarlo e attrezzarlo alla bisogna, sistemarlo in mezzo, in modo che con la sua proboscide prende i pezzi da una parte e li carica, in automatico, dall’altra. Senza intervento manuale dell’operatore.

Una modalità, con gli opportuni adattamenti, replicabile nelle lavorazioni più diverse: dal supporto alla movimentazione di pannelli in legno, ad impianti per l’impilamento di sostanze chimiche, fino alla produzione di diffusori per cucine a gas (i fornelli).  La flessibilità è massima e tutto viene programmato e costruito su misura dell’utente.

Una linea di produzione così aggiornata può lavorare anche 24 ore al giorno, contro le  8-10 ore di prima, ed essere controllata, in alcuni casi anche riparata, a distanza. Oltre a consentire una manutenzione predittiva, con un preavviso che può arrivare anche sul cellulare.  Manutenzione predittiva vuol dire monitorare costantemente il flusso produttivo ed intervenire prima che la macchina si ferma, evitando all’ azienda i costi del blocco.

L’operatore perde così il lavoro, sostituito dal robot ? No. Perché le macchine comunque devono essere monitorate. Però il lavoro cambia e si arricchisce di contenuto. Sparisce il lavoro più pesante e ripetitivo, sostituito dal controllo del flusso, da interventi puntuali, ma soprattutto dalla riprogrammazione del robot e sostituzione degli utensili (gli attrezzi sulla punta della proboscide) quando c’è necessità di un cambio di lavorazione.

Per il lavoro che svolge SeA tech/Emmediemme  è anche un buon osservatorio per capire come marcia l’innovazione del nostro sistema produttivo. Chiedo a Davide Torri quanti di questi sistemi sono stati già installati e quanti se ne prevedono per l’anno prossimo: “Il prodotto è recente e al momento ne abbiamo installato 5, prevalentemente su macchine a controllo numerico. Per il 2021 abbiamo già una trentina di ordinativi.  Per aziende di Rimini solo un paio ”. 

Ricordiamo che solo nel settore manifatturiero le imprese di Rimini sono 2,5 mila, su un totale di 34 mila. Il lavoro da fare quindi non mancherebbe.

Con questo portafoglio ordini, che non è definitivo, l’azienda è già alla ricerca di un paio di figure professionali da assumere a tempo indeterminato: ingegneri meccanici  e tecnici elettronici, preparati a saper utilizzare, all’occorrenza, anche la “vecchia” saldatrice,  per quando il mercato non fornisce il necessario. Formazione, ma anche pratica. Comunque passione, un requisito che serve per stare sul fronte dell’innovazione.

Infine, è frutto della loro ricerca e progettazione anche la realizzazione di una cassettiera automatizzata per minuteria meccanica, brevettata, da asservire alle macchine utensili.