Scuola a tempo pieno cercasi

La presenza del “tempo pieno” nella scuola elementare (ora primaria) della regione continua ad essere elevata (attorno al 43,8% di allievi frequentanti e al 40,9% delle classi, con dati in incremento). Nell’ultimo anno, coperto dal Rapporto 2008 dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna,  è aumentato dello 0,9% il numero di allievi che frequentano classi a tempo pieno. Complessivamente la quota è nettamente superiore alla media nazionale. Si confermano pure le tradizionali “roccaforti” di Modena, Bologna, Ravenna, cui si aggiunge Piacenza.

 Il dato, invece, è in controtendenza per la scuola media inferiore (ora secondaria di 1° grado):

– 0,8% sia in termini di classi, che di allievi. Nel passaggio dalla scuola elementare (43,8%) alla scuola media (23,2%) sembra così venir meno l’attrattiva del tempo scuola lungo.

 E Rimini ?  La provincia  di Rimini, con una offerta di tempo pieno pari quasi alla metà della media  regionale nell’anno scolastico 2007/2008,  è ultima tra le nove province della regione: 20 % gli alunni frequentanti le classi a tempo pieno nella scuola primaria (2.496 in valore assoluto), a fronte del 44% regionale; 13% gli alunni a tempo prolungato in quella secondaria (957 in cifra assoluta), contro il 23% della regione.

Una situazione, che nonostante il vistoso ritardo, negli ultimi anni ha visto solo leggeri miglioramenti.  Se il confronto si fa poi con le province roccaforti in questo genere di servizio, la distanza è veramente notevole.  

Applicando a Rimini, che in totale ha 14.060 alunni in primaria e 8.124 in secondaria di 1° grado (dati 2008),  la percentuale media regionale degli alunni frequentanti la scuola a tempo pieno e prolungato questi dovrebbero balzare dagli attuali 3.453 a 8.054, con una differenza che è più di un raddoppio.  

Se poi Rimini volesse tendere a raggiungere il primato di Modena (alunni a tempo pieno tra gli iscritti in primaria 66% e tempo prolungato nella secondaria 40%) l’offerta del tempo pieno e prolungato dovrebbe raggiungere quasi 13 mila alunni, cioè più di tre volte e mezzo la cifra attuale.

Un maggiore servizio che richiederebbe 106 docenti in più  adeguandosi ai valori regionali,  e 187 mirando alla città primato di Modena.  Insomma, più servizi vogliono dire anche più occupazione. 

 Ma con i tagli del Governo sul nuovo anno scolastico (ricordando che l’Italia è tra i paesi Ocse che spende meno per l’educazione), che per Rimini comporterà una riduzione di qualche centinaio di docenti,  l’estensione del tempo pieno appare veramente ardua.

Forse non è completamente un caso, visto la posizione che la provincia di Rimini occupa nella classifica regionale del tempo pieno, se anche il numero delle donne che lavorano è il più basso: nel 2008, 58 ogni cento contro le 62 dell’Emilia Romagna. Senza luoghi in cui lasciare i propri figli è infatti più difficile entrare o rimanere nel mercato del lavoro.

 In tempo di crisi, di flessibilità e di mancanza di posti di lavoro questo potrebbe essere un investimento gradito dalle mamme e dai tanti educatori in attesa o che hanno perso il lavoro.