Sant’Agata Feltria: servizi per frenare lo spopolamento

Al termine della salita che inizia da Novafeltria, per chi viene dalla Marecchiese, il tratto di strada che domina la Valle del Marecchia da un lato, e quella del Savio, verso Cesena, dall’altro, prima di iniziare la discesa verso Sant’Agata Feltria, offre panorami che da soli meritano una visita ad andatura lenta, se non proprio una sosta.

Sant’Agata Feltria, poco più di due mila abitanti, è tra i comuni dell’Alta Valmarecchia, con Casteldelci e Pennabilli, che negli ultimi decenni ha perso popolazione (più di un quinto). Una emorragia, ci dice il Vice Sindaco Francesco Bagnoli che visitiamo nel suo ufficio, che negli ultimi anni pare però essersi arrestata.

Per contrastare lo spopolamento l’Amministrazione sta pure cercando di incentivare, la misura diventerà effettiva nel 2023, le giovani coppie offrendo dei piccoli incentivi come: un bonus di mille euro per ogni nuovo nato/a, un kit bebè di primo ausilio di 300 euro e un contributo per l’acquisto della prima casa. Non è, invece, previsto niente per l’affitto.

La presenza giovanile è quanto mai necessaria anche per bilanciare l’invecchiamento della popolazione, in un comune dove gli ultra sessantacinquenni sono quasi un terzo dei residenti. Sette punti percentuali sopra la media provinciale.

Dell’abbandono dei piccoli comuni dell’entroterra, un tempo si dava la colpa alla mancanza di lavoro, ma oggi non è più così. Anzi, tutto il contrario. Lo confermano i dati sulle assunzioni annuali proprio a Santa’Agata Feltria: da 165 del 2010 a 351 nel 2021. Sarà anche per questo che le imprese non trovano personale. Non a caso le due principali imprese del comune, Indel B e Condor B, entrambi  appartenenti alla famiglia Berloni, specializzate nella produzione di mini frigo per alberghi, camion, componentistica per sistemi di refrigerazione e condizionamento, che danno lavoro a 600 persone, di cui quasi la metà residenti nel comune, da qualche tempo fanno sempre più ricorso a personale immigrato.

La cui presenza nel territorio rimane comunque limitata (meno del sei per cento). Creando, tra l’altro, qualche problema nel mercato degli immobili, anche per l’affitto, la cui scarsità obbliga molti di loro a vivere fuori. Con la conseguenza che il loro salario lo spenderanno nei negozi dei comuni di residenza, quando farebbero comodo rimanessero a Sant’Agata Feltria.

In  realtà, sottolinea il Vice Sindaco, il problema vero non è la mancanza di lavoro, ma quella dei servizi. Qui nascono 12-13 bambini/e l’anno, ma non abbiamo un nido, perché sarebbe molto oneroso. Ci stiamo pensando, se la Regione ci darà una mano. Al momento l’unico sostegno alle giovani coppie con figli viene dai nonni. Quando ci sono. Qualcuno li accompagna ai nidi di Sarsina, che vuol dire farsi 12 chilometri di tornanti all’andata e al ritorno, o in altri comuni vicini. Ma sono pochi. E probabilmente quando non hanno alternative.

Sono invece presenti una scuola materna, una elementare e una media, per un totale di 108 alunni (a.s. 2021/’22).

Il servizio pediatrico, dopo l’andata in maternità del medico incaricato, che ha lasciato tutta l’alta Val Marecchia scoperta per qualche mese, è stato ripristinato, ma bisogna andare a Talamello, che sono altri 12 chilometri.

Come presidio sanitario funziona un Centro prelievi della AUSL, aperto una volta a settimana, ma per tutto il resto esiste solo l’Ospedale di Novafeltria.

Se i servizi sono un punto critico, giova ricordare che Sant’Agata Feltria è anche una meta turistica. A volte per brevi escursioni, altre con permanenze più lunghe. Due gli appuntamenti che l’hanno resa famosa, in Italia e all’estero: la fiera del tartufo bianco, che si tiene, ogni anno, tutte le domeniche di ottobre, e i mercatini di Natale, le prime quattro domeniche di dicembre.

Fiere e mercatini che mobilitano migliaia di visitatori, potendo anche usufruire di un’area attrezzata per camper.

Manifestazioni che riempiono, nei fine settimana, i due hotel presenti, come ci conferma Omar Cappelli, titolare del Falcon Hotel: 40 camere, 14 occupati, d’estate qualcuno in più, aperto dal 1996, normalmente da maggio ad ottobre.

Il quale ci tiene a sottolineare che quando non ci sono le fiere l’hotel non resta vuoto, tanto che ha già esaurito tutte le disponibilità per luglio 2023.

Chi sceglie di passare un periodo di vacanza a Sant’Agata Feltria ?  Nei mesi estivi sono soprattutto famiglie italiane, ma anche tedesche e addirittura finlandesi, grazie alla collaborazione con agenzie turistiche di questi paese.

Visitatori che non amano luoghi troppo affollati ed apprezzano un ambiente tranquillo, fare escursioni e camminate (trekking) lungo i sentieri del posto, fino a spingersi al Parco Sasso Simone e Simoncello, da abbinare con visite ai piccoli paesi e borghi dell’alta Valmarecchia. Insomma: un un mix di vacanza attiva e cultura.

Ma questi, prosegue Omar Cappelli, non sono i soli clienti del Falcon Hotel: a giugno, per esempio, ospitiamo i ritiri sportivi delle squadre giovanili di calcio, che tra l’altro possono usufruire, quando necessario, delle attrezzature sportive allestite dal Comune,  poi ci sono gli alunni delle scuole di musica di Bologna, con la possibilità di tenere il saggio finale nel piccolo Teatro settecentesco Angelo Mariani di Sant’Agata Feltria: un vero gioiello, tanto da essere stato scelto da Vittorio Gassman per la registrazione, nel 1992, della sua Divina Commedia.  Infine gruppi di studenti italiani, un centinaio, di un “english camp”, in collaborazione con alunni e scuole americane.

Studenti, ma in questo caso si tratta prevalentemente di escursioni giornaliere, che sono anche tra i principali visitatori della Rocca delle Fiabe, un museo allestito alla Rocca Fregoso, nel centro storico del paese.

Si direbbe, a giudicare da questo singolo caso, che il turismo in alta Valmarecchia, seppure di piccoli numeri, è in buona salute. Ma non è proprio così se le presenze, circa 160 mila, tra Valmarecchia e Valconca, sono ferme da almeno un decennio. Come mai, chiediamo a Cappelli il turismo dell’entroterra non decolla come ci si attenderebbe ? Molti progetti, pur meritevoli, si arenano quando finiscono i finanziamenti pubblici. E tra le Amministrazioni locali del territorio manca una visione, quindi un’azione, comune.  Lui, Cappelli, i suoi clienti se li è cercati tutti da solo.

Un piccolo supporto pubblico, per migliorare le attrezzature di arredo esterno e per interventi di efficientamento energetico (l’hotel ha già un impianto fotovoltaico da 20 kw e scalda l’acqua col solare termico, che non copre tutti i consumi) spera di ottenerlo dalla partecipazione ad un bando del GAL (Gruppo di Azione Locale) Valli Marecchia e Conca.

Come li ha ottenuti, sempre dal medesimo GAL, il Comune per ristrutturare una casa di riposo per anziani e prossimamente, spera, per dare il via ad un Museo europeo di rose antiche rare nel borgo di Petrella Guidi.