Rimini in Europa

Accade in tutto il mondo che i vicini, se vogliamo anche per questioni geografiche, siano anche i partner commerciali migliori. Tanto più quando si tratta di un mercato, quello europeo, costituito da oltre mezzo miliardo di consumatori dotati di una buona capacità di spesa. Una prateria dove a guadagnarci sono, anche se non in forma esclusiva, le esportazioni e il turismo.

 Le esportazioni

 Premesso che da sempre Rimini è, in Emilia Romagna, la provincia con la più bassa propensione all’export (26%..sono le esportazioni sul valore aggiunto) e con il minore valore pro capite di vendite all’estero (meno di 7 mila euro a fronte di 13 mila come media regionale), senza che questo abbia però impedito alle esportazioni di crescere, in particolare manifatturiere, uno dei pochi antidoti alla crisi, i 28 paesi dell’Unione Europea  (UE) rappresentano, con il 55% totale delle vendite estere nel 2018, il principale mercato di sbocco.  Per l’Italia l’UE vale il 56 %, di cui il 41% nell’area euro.

All’Europa extra UE, sempre da Rimini,  va il 12 % scarso, all’America settentrionale il 13%, all’Asia il 9%, mentre il resto si distribuisce in altre aree geografiche.  Da sottolineare le poche relazioni commerciali di questa provincia con l’Africa, da dove provengono i maggiori flussi di migranti, appena il 2% dell’export, lo stesso volume di dieci anni addietro.

Una dimostrazione tangibile del fatto che se l’Europa non fosse unita, se cioè continuassero ad esistere le vecchie frontiere, i fogli da presentare alle dogane, le monete nazionali che obbligano al cambio ad ogni passaggio di confine, insomma non ci fosse libertà di commercio e regole comuni, ad essere colpite sarebbe più della metà del nostro export, con conseguenze tutt’altro che positive.

Perché, non dobbiamo dimenticarlo, se tante nostre imprese hanno retto bene alla crisi, e magari sono perfino cresciute, lo si deve proprio alle esportazioni di cui sono state capaci.

Il turismo estero

Dei 3,7 milioni di turisti che hanno visitato la Riviera di Rimini nel 2018, 757 mila vengono dall’estero. Con una permanenza media nelle nostre strutture ricettive di cinque giorni, superiore a quelle nazionali, totalizzano 3,8 milioni di pernottamenti, che rappresentano poco meno di un quarto (24%) del totale.

A parte la considerazione che negli anni ottanta del secolo scorso i pernottamenti dei turisti provenienti dall’estero avevano superato un terzo del totale (38%), il che la dice lunga sulla perdita di competitività del nostro turismo nel mercato mondiale, nel 2018 i primi cinque paesi esteri per presenze sono stati nell’ordine: tedeschi (793 mila), russi (512 mila), svizzeri (427 mila), francesi (355 mila) e belgi (147 mila).

Vuol dire, solo per rimanere nei primi cinque, che provengono da paesi dell’Unione Europea un buon 60 per cento del totale.  Percentuale che aumenta se si scende nella graduatoria.

Finanziamenti europei per Rimini

Travisando, di proposito, la realtà non manca chi, alcuni politici, continua a sottolineare quanto l’Italia versa all’Europa, ma non quanto riceve.

E’ vero l’Italia versa all’UE più di quanto riceve (14 miliardi, per ricevere indietro 12 miliardi), ma questo capita per tutti i paesi ricchi (Germania e  Francia in testa e per cifre ben più consistenti). Sono risorse, quelle versate in più,  che servono per aiutare i paesi in ritardo, tanti dell’Est, a superare le differenze, in primis di reddito, che ancora li separano dalla media europea. E’ una forma di solidarietà, vale lo stesso per il nostro Sud, ma anche un investimento sul futuro, perché quando raggiungeranno lo stesso livello degli altri, diventeranno un mercato sicuramente più appetibile.

Per una forma di comunicazione non sempre azzeccata (utilizzo di sigle piuttosto astruse),  tante volte i cittadini non vengono a conoscenza dei finanziamenti europei che cadono sul loro territorio.

Senza la pretesa dell’esaustività, perché spesso è difficile districarsi tra i bandi,  che non sempre riportano le cifre provinciali, abbiamo provato a fare qualche calcolo per la provincia di Rimini, scoprendo che sommando tutti i finanziamenti europeo degli ultimi dieci anni, finanziamenti per opere pubbliche, come per i bandi alle imprese, Rimini ha ricevuto qualcosa come 31 milioni di euro, che rappresenta il 10 % circa delle entrate di tutti i comuni, per l’anno 2017.  Una cifra non disprezzabile e che va presa, per le ragioni di cui sopra, come base minima.