Rimini Expo

Dopo tanto parlare, firma di accordi, annunci di voler rincorrere i turisti cinesi che visiteranno l’esposizione, ci si sarebbe aspettato, dalla provincia di Rimini (capoluogo in testa), una partecipazione meglio coordinata, più aggressiva, dinamica e sicuramente attiva.  Invece Rimini sembra piuttosto distratta e distante, non solo per il tempo che ci vuole per arrivare da Milano (dove approderanno i visitatori).

La differenza la fanno anche piccoli segnali, che un po’ spiegano l’atteggiamento adottato. Se si va (siamo a metà aprile) sul sito del Comune di Rimini di Expo non c’è traccia, e nemmeno cliccando su Riminiturismo si trova qualcosa.   Provate adesso a ripetere l’operazione andando sul sito del Comune di Reggio Emilia:  troverete, in primo piano, “we-are /Reggio Emilia per Expo 2015”. Li “fervono i preparativi”, quando da noi molti non sanno ancora cosa fare.  C’è scritto anche che “ Reggio spenderà 200mila euro, cento dei quali chiesti alla Regione Emilia Romagna, mentre il Comitato promotore locale investirà altri 400mila euro. Altro dato significativo è legato al cospicuo investimento da parte della Camera di Commercio di Reggio Emilia, in linea con le sue finalità statutarie: due milioni di euro, di cui 1,5 milioni saranno spesi per l’export e i restanti 500mila per attività nella Piazzetta di Expo”.  A Rimini sul sito della Camera di Commercio non si fa menzione dell’Expo.

La stessa attenzione la troverete entrando  nella pagina web del Comune di Modena, dove anche  lì troverete “Modena per Expo” in primo piano.  Sulla stessa linea anche Piacenza.  Insomma, l’Emilia all’Expo ci vuole essere  e si vede.  In Romagna, che pure qualcosa sta organizzando e si prepara ad offrire, tutto rimane più in sordina (nemmeno i siti di Ravenna e Forlì comunicano niente dell’Expo), quasi si trattasse di un evento secondario.  Anche questa fa la differenza tra il nord e il sud  della regione Emilia Romagna.  Le opportunità non sono colte allo stesso modo.