Quando una banca è commissariata?

Le ispezioni di BankItalia, esercitate secondo i criteri e le competenze assegnati dal TUB (Testo Unico Bancario), hanno il compito di valutare una sana e prudente gestione da parte delle banche, i livelli di rischio nella gestione e la loro stabilità patrimoniale.

Nel 2009 l’attività di vigilanza è stata intensificata in seguito ai nuovi rischi legati alla crisi finanziaria. Integrando studi, controlli a distanza e ispezioni Bankitalia assegna alle banche delle valutazioni articolate su una scala da 1 a 6 secondo gradi crescenti di criticità. Ma quand’è che la situazione diventa particolarmente critica? Quando in una banca risultano gravi irregolarità nell’amministrazione, nonché violazioni gravi delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie che regolano l’attività della banca. E quando si verificano gravi perdite del patrimonio. In questi casi scatta lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione e di controllo della banca, che viene posta dunque in amministrazione straordinaria.

I commissari nominati da Bankitalia prendono in consegna l’azienda dagli organi amministrativi disciolti, acquisiscono la situazione dei conti e procedono alla gestione straordinaria per almeno un anno. Al termine delle loro funzioni, stilano rapporti sull’attività svolta e li trasmettono a Banktalia, redigono il nuovo bilancio e provvedono perché siano ricostituiti gli organi dell’amministrazione ordinaria.

Ma quali sono le conseguenze per i clienti della banca? L’attività dei commissari è volta ad accertare la situazione aziendale, a rimuovere le irregolarità e a promuovere le soluzioni utili nell’interesse dei depositanti, dunque non sono previsti impatti negativi sulla clientela, perlomeno sul versante della raccolta diretta o indiretta. Potrebbero tuttavia allungarsi e diventare più selettivi i processi di concessione del credito, se in quell’azienda sono state rilevate forti criticità nella gestione del rischio di credito o il deterioramento della sua qualità.