Olivia: il coraggio di intraprendere

di Melania Rinaldini

Gilda e Jennifer si conoscono, giorno dopo giorno, tra le luci, la musica e i pizzi di una nota catena di intimo. Insieme maturano anni di esperienza nella vendita e nel ruolo di responsabile di negozio, poi all’improvviso il salto: “Era da un po’ che ci pensavamo, ma ancora non ci eravamo decise” racconta Gilda “poi veniamo a sapere che quest’attività (un negozio di abbigliamento femminile in centro storico a Rimini, n.d.r.) era in cessione e nel giro di qualche giorno ci ritroviamo dietro a carte e firme”.

La loro avventura nasce nel mese di maggio 2012; all’alba di una nuova stagione estiva, le due ragazze (under 30 all’epoca) cominciano la corsa per rilevare l’attività. “Non avevamo un attimo di tempo, era una buona occasione e c’era già la fila per accaparrarsela!” ricorda Jennifer “quindi ci siamo rivolte subito a un commercialista per farci aiutare con la burocrazia, nel frattempo noi lavoravamo ancora nella catena di intimo…”.

Sì, perché le due giovani con la passione per la moda avevano ambedue un contratto a tempo indeterminato, il famigerato “posto fisso”.

Olivia, questo il nome del negozio, rappresentava quindi l’occasione giusta al momento giusto, non per questo però scontata.

Avete mai avuto paura di non farcela, di sbagliare a lasciare un posto sicuro?

Gilda: “Sì, sicuramente! Ma rimanere dipendenti non ci lasciava esprimere completamente. La nostra passione per la moda, la ricerca di novità e il desiderio di crescita personale hanno prevalso”.

Quali sono le difficoltà che avete incontrato?

Jennifer: “Ci siamo ritrovate in piena estate a girare per banche per chiedere un finanziamento. Abbiamo ricevuto molti no, ci veniva detto chiaramente che non credevano nel nostro progetto, ma ci facevano comunque i complimenti per il coraggio!”.

Gilda: “I loro criteri erano in linea di massima tre: l’abbigliamento è un settore in recessione, il Centro storico è in crisi, molti negozi chiudono; da ultimo siamo in una via che non è considerata  principale nonostante sia a due passi dal Tempio Malatestiano”.

Poi come ne siete venute fuori?

Gilda: “Abbiamo valutato di avvalerci di una cooperativa di garanzia per ottenere comunque un finanziamento da una banca, poi abbiamo abbandonato l’idea. Dovevamo coinvolgere comunque i nostri parenti e in più ci avremmo impiegato molto più tempo. E noi non ne avevamo! Abbiamo trovato una banca che finalmente ha creduto nel progetto e ci ha fornito subito un mutuo di 5 anni intestato alla nostra società, con le firme di garanzia dei nostri parenti. Ci è servito per le prime spese per il notaio, il commercialista, l’affitto, la merce…”

Quindi, quanto tempo c’è voluto per prepararvi all’apertura?

Jennifer: “ Da quando abbiamo iniziato, a maggio, abbiamo ottenuto il mutuo ad agosto e subito siamo volate a scegliere il campionario a Londra e Parigi. Il negozio era praticamente già arredato, l’abbiamo reso più luminoso e più personale, cambiando qualche complemento, ma in linea di massima c’era tutto. A settembre abbiamo aperto”.

Vi siete rivolte alle istituzioni per chiedere agevolazioni?

Gilda: “In realtà no, avevamo poco tempo a disposizione, rischiavamo di perdere l’occasione e abbiamo preferito seguire la via delle banche”.

Dopo i primi sei mesi di attività qual è il vostro bilancio?

Gilda: “Siamo contente, abbiamo cercato di mantenere la vecchia clientela di questo negozio anche se abbiamo cambiato in parte il prodotto, in più ne abbiamo anche una nuova”.

Jennifer: “Sì, anche perché ci eravamo fissate un budget, saldi inclusi, e per ora siamo soddisfatte”.

A proposito di saldi… avete evitato di utilizzare le ormai note “vendite promozionali”, nonostante siano molto in uso, come mai?

Gilda: “Per noi sarebbe stata controproducente: non saremmo riuscite a pagare la merce avendo appena aperto. Poi per fortuna non ne abbiamo avuto bisogno. Solitamente le vendite promozionali si fanno quando costa di più al negoziante avere il prodotto in magazzino che venderlo a prezzo ribassato”.

Un vostro plus è saper gestire la vostra immagine online.

Jennifer: “Abbiamo la nostra pagina Facebook costantemente aggiornata, la usiamo come una vetrina vera e propria dove pubblichiamo foto e stati relativi al negozio, dall’orario ai prezzi… tutto.”

Gilda: “Sì, inoltre abbiamo fatto fare uno shooting fotografico da alcuni nostri amici (fotografo e truccatrice sono amici e la modella, Francesca, è la sorella di Gilda n.d.r.) e l’abbiamo utilizzato come un catalogo condivisibile”.

Jennifer “Veramente molto utile Facebook, le foto delle nostre proposte in negozio e del catalogo vengono commentate e condivise anche fuori Rimini. Abbiamo clienti che vengono da Cesena o da Forlì per acquistare, abbiamo ricevuto richieste anche di spedizioni”.

Quindi il prossimo passo è l’e- commerce?

Gilda: “Ci stiamo pensando, non nell’immediato, ma in futuro valutiamo di aprire un sito per poter vendere anche online”.

Qualche anno fa un noto gruppo musicale femminile britannico aveva un motto che ben si addice alle due ragazze: “Girl power!”