Anche se ci avviciniamo alla fine dell’anno e più che di previsioni è arrivato il tempo di consuntivi, l’annuale indagine Excelsior sui fabbisogni occupazionali delle imprese ha da poco reso noto che in provincia di Rimini gli ingressi al lavoro per l’anno che sta per finire dovrebbero essere pari a 11.280, di cui un buon due terzi stagionali. Siccome sono previste anche 11.100 uscite, tra licenziamenti, scadenza contratto, pensionamenti, ecc., i nuovi occupati non sarebbero più di 180. Un numero piuttosto esiguo, considerando che a livello nazionale cresce il numero delle aziende che prevedono assunzioni, a sorpresa più nell’industria che nei servizi.
Ma c’è un’altra segnalazione da fare, che ripropone un annoso problema di cui nessuno pare farsene carico e che è alla base della spinta ad emigrare di tanti nostri giovani: meno del sette per cento delle nostre aziende prevede di assumere un laureato, a fronte dell’11,3 per cento di Forlì, del 12,1 di Ravenna e del 20,5 per cento di Bologna, quando la media regionale si attesta sul 15,0 per cento e quella nazionale sul 14,5 per cento.
Se le aziende non domandano laureati è giocoforza che i laureati riminesi avranno meno opportunità d’impiego: infatti, delle assunzioni previste solo ad un misero 3,7 per cento è richiesto la laurea, contro l’11,7 per cento dell’Emilia Romagna, che vede sempre Bologna in testa col 18,7 per cento.
La conferma del basso numero di laureati, comunque di personale altamente qualificato, richiesto dalle nostre aziende sta nel profilo professionale, alto, medio o basso, delle figure richieste: solo il 5,6 per cento delle assunzioni sono definite di alto profilo, quando in regione è del 16,8 per cento, ma a Bologna, Modena e Reggio Emilia si supera di venti per cento.
Così nessuna sorpresa se Rimini è in fondo alla lista delle aziende che hanno svolto un’attività di formazione nel 2015.
Siccome Excelsior ci ricorda anche che le aziende che assumo di più, in particolare personale qualificato, sono quelle che innovano ed esportano, come le nostre indagini locali confermano, è troppo facile trarre le conclusioni.