MT ha compiuto 50 anni e cerca giovani

Con dodici mila disoccupati ufficiali a fine 2021 (erano 15 mila l’anno prima) in provincia di Rimini, di cui cinque mila immediatamente disponibili al lavoro, è certamente un paradosso che le imprese non trovino personale da assumere. Ma questo esito è abbastanza normale e non c’è da sorprendersi, perché semplicemente sta a significare che chi è senza lavoro non ha le competenze richieste dal mercato del lavoro. Essere disoccupato non vuol dire, per fare un esempio, saper programmare un tornio a controllo numerico. Le competenze si possono acquisire con la formazione, ma finché non le hai di fatto sei escluso dalle occupazioni che le richiedono.

Ne sa qualcosa l’impresa MT srl, che nell’area industriale di San Giovanni in Marignano produce, da mezzo secolo, ricorrenza che ha festeggiato lo scorso maggio con una mega festa, portautensili statici e motorizzati per torni a controllo numerico, oltre ad eseguire altre lavorazioni meccaniche specializzate per conto terzi.

Gianluca Marchetti, titolare e imprenditore di seconda generazione, da noi intervistato su IcaroTV, ci ha dichiarato che la sua azienda avrebbe bisogno di assumere una decina di giovani l’anno, ma è già tanto se riesce a trovarne due-tre.  Non è il primo in questa situazione, e il collo di bottiglia rappresentato dalla mancanza di personale sta impedendo a tante aziende, in particolare  manifatturiere, di crescere e persino di programmare investimenti.

I laureati nelle facoltà tecniche delle Università di Ancona e Bologna, prosegue Marchetti, sono prenotati dalle grandi aziende già prima di finire gli studi e a Rimini, che sta nel mezzo ed ha un Polo universitario privo di facoltà ingegneristiche, rischia di non arrivare niente.

Una situazione tanto disperata da spingere, nel 2018, tre aziende meccaniche della stessa area industriale di San Giovanni, MT, FOM Industrie e Universal Pack, a lanciare il progetto di formazione aziendale “Industry 4 School”, interamente a loro carico, per giovani tecnici specializzandi delle classi IV e V degli Istituti Tecnici Industriali Statali (ITIS) di Morciano di Romagna, Rimini e Urbino. Il corso prevedeva moduli formativi in ciascuna delle tre aziende, con tecnici propri come docenti, ed ebbe tanto successo, che nel 2019 fu programmata una seconda edizione, per un totale di 161 ragazzi (64 la prima edizione e 97 la seconda) partecipanti. Ragazzi che dovevano frequentare  lezioni teorico-pratiche pomeridiane in orario extra scolastico.

Siccome la situazione non è cambiata, finita la pausa covid, a settembre “Industry 4 School” riprenderà con  la terza edizione.

Nel frattempo alcuni partecipanti, mentre altri decidevano di proseguire all’Università, sono stati assunti dalle aziende promotrici. Non hanno fatto in tempo a diplomarsi che già si sono trovati con un contratto a tempo indeterminato. Abbiamo raccolto la storia di due di loro, assunti alla MT.

“Mi chiamo Alessandro Forte, ho 23 anni e vengo da Montefiore Conca. Per cinque anni ho frequentato l’Istituto Tecnico Industriale Statale (ITIS) Gobetti di Morciano di Romagna, indirizzo maccanica-meccatronica. In terza ho fatto, sempre presso MT, il periodo di alternanza scuola-lavoro previsto dal programma, poi, in quarta, mi sono iscritto al corso organizzato da Industry 4 School, assieme a quasi tutta la classe (su 15 credo che ci siamo iscritti in 12-13).

Sin da ragazzo ho avuto la passione per la meccanica, quindi, per me, dopo le medie, la scelta di questo indirizzo è stata abbastanza naturale. E non mi sono pentito.  E’ un tipo di formazione molto richiesta dalle imprese.

Il valore aggiunto della formazione in azienda è che ti fa capire, in concreto, come si lavora. Qui abbiamo imparato come funziona nella pratica un tornio a controllo numerico, che a scuola non è possibile perché i torni in dotazione sono tutti manuali. Torni paralleli che oramai, nelle aziende, non esistono quasi più”.

“Io mi chiamo Andrea Omiccioli, 23 anni a novembre, abito a San Giovanni in Marignano. La mia storia in questo settore inizia, come Alessandro, in terza media, quando ho scelto, un po’ perché la manualità mi è sempre piaciuta, e un po’ spinto dai miei genitori, mio padre fa il camionista, ma  avevano visto lungo, di iscrivermi all’ITIS Gobetti-De Gasperi di Morciano.

Una scelta che faceva per me. Quando al quarto anno è arrivata la proposta di Industry 4 School, nonostante fosse un progetto extra scolastico che ci occupava due ore pomeridiane, ho accettato, perché mi sembrava qualcosa di avvincente che potesse arricchirci personalmente e inserirci meglio nel mondo del lavoro.

In questo corso, come diceva Alessandro, abbiamo imparato cose che a scuola sarebbe stato impossibile, per mancanza di tempo, di strumentazione e di competenze. A scuola il controllo numerico si fa prendendo un disegno su un foglio di carta, ma è difficile immaginare come realizzarlo nella pratica senza un tornio che lo realizza.

La vera differenza tra formazione scolastica e quella in azienda risiede nel mettere in pratica la teoria che si studia a scuola. Si capisce meglio cosa si andrà a fare una volta usciti da scuola. Capita, sentendo tanti ragazzi, che una volta diplomati si domandano adesso cosa faccio.  Cominciando un paio di anni prima a girare le aziende ti aiuta a chiarirti meglio le idee.

Le scuole tecniche, come gli ITIS, se vogliono formare giovani pronti ad entrare nel mondo del lavoro dovrebbero inserire nei programmi di studio, sia la programmazione delle macchine a controllo numerico, che dotarsi di torni moderni dove poter esercitasi. All’ITIS di Morciano, quando andavamo a scuola noi, quattro anni fa, i torni a c.n. non esistevano. Adesso non so.

Dopo il corso in azienda, nel maggio 2018, non mi ero ancora diplomato, il responsabile produzione di MT ci chiama e ci offre il lavoro. Il 27 giugno ci siamo diplomati e il 2 luglio, sia io che Alessandro, abbiamo iniziato a lavorare.  Con un contratto, per entrambi, a tempo indeterminato.