Menti e talenti di casa nostra

di Laura Carboni Prelati

E’ una scintilla di creatività, un’ingegnosa alchimia di saperi e talento abilmente legati da un pizzico di volontà. Così nasce l’invenzione, quel prodotto straordinario della nostra mente che ci permette di procedere più spediti, che ottimizza tempi e risorse, che risparmia vite umane, che precorre il futuro anche quando sembra che tutto, oggi, sia già stato scoperto e pianificato. Certo, avere idee innovative è estremamente appagante, ma sono pochi gli eletti che possono sfruttare le proprie capacità, impiegandole in ambito lavorativo.

Anche il perdurare della crisi pare abbia spinto ad un livello di creatività mai riscontrato prima; l’inventiva, le scoperte, le strategie si affinano. Insomma, “la vera crisi è l’incompetenza- diceva Albert Einstein- perché è nella crisi che emerge il meglio di ognuno”

Nel nostro territorio vi sono diverse imprese che investono in ricerca e innovazione offrendo opportunità e sbocco lavorativo a queste giovani promesse talentuose soprattutto in tecnologica e robotica.

Petroltecnica, dal Bruco al Camaleonte

Nata nel 1950 come società di manutenzione operante nel settore petrolifero Petroltecnica oggi è un’azienda leader in soluzioni innovative attinenti alla diagnostica e bonifica di serbatoi, allo smantellamento di impianti industriali e siti contaminati, rimozione amianto e tanto altro, nel pieno rispetto dell’ambiente. Possiede al suo interno un organico altamente specializzato. Fu uno dei titolari, Peo Pivi, ingegnere in elettronica, che nel ’97 inventò un robot dalle capacità straordinarie“Ideai il Bruco per sostituire il lavoro dell’uomo in interventi che ne mettevano a rischio la vita; è un piccolo robot che opera un sistema di bonifica all’interno di serbatoi, vasche o cisterne interrate e non”

-Come funziona?-“E’ un semovente cingolato,che, grazie ad un motore pneumatico dotato di ugelli rotanti, pulisce con acqua in pressione(o detergente) le superfici interne di serbatoi contenenti derivati petroliferi (es.stazioni servizio). Bruco è capace di completare l’opera di bonifica aspirando morchie e fanghi, ma è anche in grado filmare il suo lavoro grazie ad una piccola telecamera ad alta definizione posta su una torretta; questo“occhio”permette ai tecnici di valutare e ispezionare le pareti del serbatoio, segnalando eventuali fori o corrosioni”

– Perchè lo ha inventato?-“Per una tragedia in una ditta consimile:morì un ragazzo e la committente (Esso) decise che se non si fosse trovata alternativa, dovevamo smettere di lavorare. La necessità, l’urgenza di salvaguardare vite umane ha premuto sulle coscienze; lo stimolo ha fatto emergere le capacità creative. Così è nato il Bruco; lavora al posto degli uomini, azzerando rischi da ambienti esplosivi o tossici (nel 2004, premio Sodalitas Award per aver sviluppato tecnologia innovativa unito ad un’attenzione speciale all’incolumità delle persone e alla salvaguardia ambientale-2013 Premio Economia Verde Legambiente)”.

“Quando lo ideai un team di giovani ingegneri disegnò e fece costruire i pezzi presso aziende locali, infine lo abbiamo assemblato. Nel nostro territorio vi sono professionalità e risorse preziose, difficilmente riscontrabili altrove; rappresentano la ricchezza e il valore del tessuto industriale italiano e questo non può che conferire qualificazione e internazionalizzazione delle professionalità. Noi abbiamo sempre assunto personale diplomato, periti industriali e poi ingegneri, geologi…Il nostro staff è per l’80% laureato e diplomato” -Avete un team di ricercatori?-“Sono 8/10 persone ma non vi si dedicano mai a tempo pieno”.

-Vi servite ancora del robot?-“Certo. C’è anche il Ragno,che misura lo spessore delle lamiere interne dei serbatoi e opera una mappatura dettagliata dei punti di corrosione e a breve ci sarà il Camaleonte, un altro robot multifunzione dotato di“teste” intercambiabili, in grado di espletare tutte le fasi di risanamento (pulitura serbatoi, misura spessori, e sabbiatura interni) e penso che, entro l’anno, aggiungeremo anche la funzione “imbiancatura”.

VICI E’ ANCHE VISION: automazione industriale e macchine ottiche

L’azienda Vici, nata nel ’77, iniziò la sua attività nel settore dell’automazione industriale (linee assemblaggio, isole robotizzate, banchi prova, quadri elettrici); nel tempo ha saputo investire in nuove idee, innovando i processi produttivi. Tre anni fa, ha lanciato sul mercato una nuova linea di prodotti a marchio proprio (Vici Vision), ideate e realizzate in ditta.“Oggi l’azienda opera in 2 settori- dice Luca Vici Amministratore Delegato- il primo, quello storico, lavora conto terzi e tratta sub-fornitura metalmeccanica per grossi committenti; progettiamo e produciamo per un mercato prevalentemente italiano. Il secondo, che è il nostro vanto, cura progettazione e relizzazione di macchine di misura con tecnologia ottica. E’una strumentazione molto sofisticata, all’avanguardia, in grado di eseguire una serie di misure di precisione, apprezzando il decimo di micron. Siamo in grado di fare rilevazioni con estrema accuratezza con un unico strumento per molteplici misure quali raggi, angoli, diametri, lunghezze, filetti, simmetrie, parallelismi, circolarità. Qui regna il software. E’un mercato molto interessante, ma di nicchia, che non può esprimere grandi numeri. Esportiamo i nostri prodotti in tutto il mondo (Stati Uniti, Brasile, Europa, India, Cina, Singapore, Corea). Proprio in questo specifico settore l’azienda esprime la massima performance per innovazione ed invenzione”

-I tempi tecnici di misurazione si sono ridotti?-“Si possono effettuare centinaia di misure in pochi secondi; con un solo click si può ottenere un esito di misura di un pezzo, un report grafico stampabile per il proprio cliente, un trend dell’andamento della propria produzione e tutti i dati disponibili al controllo statistico anche sui pezzi più complessi. Questa nostra apparecchiatura racchiude in un unico strumento tutte le principali funzioni richieste da rettifiche e tornerie di precisione e, misurando direttamente in produzione, riduce preventivamente gli scarti, correggendo i parametri degli utensili in accordo con il trend misure monitorato dalla macchina. Opera praticamente un controllo qualità”

-Il nuovo settore delle macchine ottiche quali numeri di fatturato porta all’azienda?-

“Siamo costantemente in crescita;i volumi sono + 20/30% all’anno, pari a 5-6 mln di euro di fatturato nel 2013. Abbiamo implementato un ufficio di ricerca&sviluppo con 6 ingegneri elettronici. Alcuni erano già in azienda, altri sono arrivati dopo. Uno di loro aveva spiccate attitudini in questo settore così particolare dove le competenze non sono molto diffuse e ha dato il via ad una nuova tipologia di prodotto.Poi è divenuto

“teacher”dei nuovi arrivati (scuola all’interno dell’azienda) e oggi è il nostro responsabile R&D Software (reserch&developement)”.

Naturalmente l’Ingegner Stefano Andreini, 36 anni conosce l’inglese come tutti i suoi collaboratori; la maggior parte dei contatti sono all’estero. Il Responsabile Meccanico del settore invece è l’ingegner Paolo Maioli, perchè alcuni prodotti hanno entrambe le caratteristiche.

-Quanti dipendenti impiega la ditta?-“Circa 80, 30 nel settore macchine ottiche”

-Per questa nuova linea l’Ufficio Ricerca si è avvalso di contributi universitari o di una consulenza tecnica esterna?-

“Le tecnologie applicate ai nuovi prodotti-precisa Vici- sono state create e concepite esclusivamente in seno all’azienda, non sono innovazioni assolute per il mercato che aveva già dei competitor, ma non italiani. Abbiamo cercato di entrare in questo mercato portando innovazioni importanti: il prodotto performa come quello della concorrenza, ma per nostre capacità lo facciamo costare molto meno.Si è aperto un nuovo mercato per noi, a costi inferiori per i clienti che prima non vi potevano accedere; inoltre abbiamo inserito altre invenzioni (tecnologia macroesistente)ma con queste caratteristiche li possiamo fare solo noi”.