Lavoro in nero

di Martina Bacchetta

Rimini, famosa capitale balneare, tra le più quotate ed eccellenti città turistiche italiane, possiede anche un retroscena alquanto losco. Dietro la vetrina degna del centro della ‘dolce vita’ e nascosto al di là degli ombrelloni, ristoranti e alberghi, troviamo un “dietro le quinte” sempre attuale, presente e incombente: il lavoro in nero. Gravoso problema che scopre qui territorio fertile per impieghi – tutt’al più stagionali – che richiedono molte ore e offrono, invece, pochi soldi e poche certezze e sicurezze. Chi ha il compito di vigilare su queste illegalità? L’ispettorato del lavoro, il quale esercita e coordina sul territorio nazionale la funzione di controllo in materia di lavoro, contribuzione, assicurazione obbligatoria e di legislazione sociale, compresa la supervisione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un incarico alle volte pericoloso, a causa delle aggressioni verbali e fisiche a cui gli ispettori vengono sottoposti durante il loro servizio, ma doveroso e necessario. Dario Panebianco, responsabile del settore vigilanza di Rimini, specifica: “Ci capita spesso di essere affrontati a brutto muso e con male parole da ristoratori o albergatori. Sempre più sovente succede che anche i clienti se la prendano con noi. Naturalmente facciamo finta di niente e andiamo avanti con il nostro lavoro perché, vorrei ricordare, gli impieghi irregolari e soprattutto il lavoro in nero sono pratiche non solo illegali e, quindi, sanzionabili per legge, ma rientrano nel campo della concorrenza sleale, a svantaggio delle imprese virtuose che nel Riminese sono comunque la maggior parte – e continua elargendo informazioni più dettagliate –  Gli ultimi dati in nostro possesso sono relativi al 2021 quando su 296 pratiche ordinarie portate a termine, è emerso un tasso di irregolarità del 73% con 72 lavoratori occupati in nero su 277 irregolari (questi ultimi sono dipendenti a cui non risultano pagati gli straordinari o che non hanno usufruito di riposi o ferie)”. Quali i settori più colpiti? “La gran parte degli impieghi irregolari spunta nel corso dei controlli estivi e tra i contratti stagionali, concentrati, principalmente, nel settore turistico, alberghi e ristoranti e nel commercio”. Con l’avvento della pandemia, le illegalità in materia di lavoro sono aumentate (nel 2020 eravamo ad un tasso di irregolarità pari al 71% su 394 pratiche con 124 lavoratori in nero su 406 irregolari, contro le 753 pratiche del pre-Covid, anno 2019, dalle quali spuntò un 62%, con 265 lavori privi di contratto e 649 irregolari), mentre è stato drasticamente dimezzato il numero di ispettori. “Per effettuare servizi più mirati necessitiamo di un organico più ampio – lamenta nuovamente Panebianco – E purtroppo, però, in questi ultimi tempi si è diffuso uno strano fenomeno, quello della rinuncia all’impiego dopo il superamento del concorso pubblico”. In questa necessaria richiesta di nuove assunzioni gli fanno eco anche i sindacati: “Sollecitiamo, anche con una certa urgenza, il potenziamento dell’organico dell’ente di controllo, attualmente sottodimensionato, se vogliamo cercare di debellare questa vera e propria piaga”. Piaga che non solo va contro la legge a livello di contribuzioni, stipendi e tasse, ma anche e soprattutto piaga di cui preoccupa la conseguenza di infortuni per mancata sicurezza nei luoghi di lavoro e mancata assicurazione obbligatoria. L’Osservatorio regionale della Cgil registra che da gennaio a luglio 2022 le denunce d’infortunio con esito mortale nella provincia di Rimini sono state 3, nel 2021 erano state 2, ciò in controtendenza con il dato nazionale che nello stesso intervallo di tempo mostra un calo di vittime sul lavoro passando da 677 a 569 e regionale che da 62 scende a 50. “Rimini, ancora una volta maglia nera per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – commenta con disappunto Francesca Lilla Parco, segretario generale della Confederale della Cgil – con percentuali che crescono anziché ridursi”. A tal proposito, si è recentemente concluso all’Hotel Mercure Artis di Rimini il convegno ‘Think Safe!’ (17-18 novembre 2022) dedicato ai responsabili della Sicurezza, della Salute e della Prevenzione nelle aziende, che aveva l’obiettivo di aumentare le conoscenze dei partecipanti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e l’auspicio di scongiurare ulteriori morti e infortuni.