La scuola ci dà un taglio

di Lucia Renati

Il gessetto stride sulla lavagna consumata dalle proteste del mondo della scuola che si sono susseguite nell’estate appena trascorsa. Per avere il numero definitivo dei precari non riconfermati in provincia di Rimini, bisognerà aspettare ancora un po’. Per ora si stima che a Rimini saranno almeno una novantina gli insegnanti che non faranno ritorno in aula a settembre.

IL TAGLIO DELLE CATTEDRE: RIMINI IN CONTROTENDENZA

I dati di previsione per il personale docente per l’Emilia-Romagna per l’anno scolastico 2010-2011, indicano una riduzione di organico di 1.193 insegnanti. Gli studenti saranno 7- 8 mila in più, si tratta del numero più alto a livello nazionale. E alle maestre vengono già i “capelli bianchi”. Perché se già era difficile “domare” una classe con 24 o 25 bambini, figuriamoci il prossimo anno scolastico quando parecchie prime avranno 28 o anche 29 bambini.
“I tagli causeranno una situazione molto critica nella scuola dell’infanzia, che da anni si trova in sofferenza”. Si legge in una nota della Regione. Diamo un’occhiata anche alle altre situazioni. Nella scuola primaria si verificherà una riduzione del tempo scuola erogato: non solo non aumenterà il tempo pieno, ma non si garantirà neppure quello esistente. Nella scuola media si ridurrà il tempo prolungato e la sperimentazione musicale.
Anche l’educazione degli adulti è oggetto di forte riduzione, molti centri territoriali della regione hanno visto ridotta la consistenza dei loro organici. Particolarmente colpite le scuole secondarie di secondo grado, con un totale di 662 insegnanti in meno.
I numeri sul taglio dei docenti in regione fanno litigare la Gilda e l¹Usr. Se la prima ­ che raduna i dipendenti della scuola ­ sventola numeri dal segno negativo (solo a Bologna 125 professori in meno alle scuole superiori, 58 alle medie e 48 alle elementari), l’Usr (ufficio scolastico regionale) risponde che il taglio ­ del 3% ­ alle cattedre, è il più basso in assoluto applicato in Italia.
Stando alle ipotesi elaborate dalla Gilda sull’organico di diritto per il prossimo anno scolastico, saranno le province di Bologna e Modena a subire il maggior calo di insegnanti alle scuole superiori, dove la scure del Ministero dell¹Istruzione si è abbattuta con il maggior peso. Le previsioni indicano un -125 a Bologna, -128 a Modena e -89 a Reggio Emilia, -79 a Parma, -64 a Ferrara, -47 a Piacenza. Per quanto riguarda la Romagna, l’organico sarà ridotto di 73 unità a Forlì-Cesena e di 62 a Ravenna. L¹unica in controtendenza è la provincia di Rimini che, grazie al passaggio in Emilia-Romagna dei sette comuni della Valmarecchia, può contare su cinque posti in più alle superiori.
Dinamiche simili, anche se con numeri più piccoli, si registrano anche alle scuole medie. In provincia di Bologna vengono tagliati 58 insegnanti, 47 a Modena e 35 a Reggio Emilia. Agli altri territori in media vengono sottratte una ventina di cattedre, tranne a Rimini dove aumentano di 13 unità. Allo stesso modo per le elementari, dove a Bologna verranno tagliati 48 posti in organico mentre nelle altre province si va dal -38 di Modena al -15 di Piacenza e Ferrara. Nel riminese, sempre grazie
all’acquisto della Valmarecchia, è previsto invece un aumento di 46 insegnanti per la scuola primaria. 

LE PROTESTE
Anche a Rimini, però, gli insegnanti hanno lottato (insieme a quelli di tutt’Italia), contro i tagli della manovra Tremonti e la riforma Gelmini occupando l’Ufficio scolastico provinciale insieme a studenti e personale Ata, guidati dalla Cgil. Iniziativa culminata con la manifestazione del 12 giugno a Roma. A protestare anche un gruppo di docenti del liceo scientifico Einstein di Rimini: “Siamo qui perchè questo è stato un anno in cui il Governo ha fatto mobbing al mondo della scuola – spiega un’insegnante dello scientifico -. E’ stato aumentato il numero degli alunni per classe, e rendendole sovraffollate a scapito dei più deboli. Noi veniamo colpiti due volte: con il blocco dei contratti, che riguarda tutti i lavoratori del settore pubblico, e con il blocco degli scatti di anzianità”.
Colpito anche il personale Ata. “Non sappiamo che fine faremo l’anno prossimo. Io lavoro a chiamata, ogni mattina mi mandano in una scuola diversa, tra Rimini e Bellaria” ci ha detto una giovane maestra. “Non prendo lo stipendio da sette mesi” le fa eco una bidella.
In Valmarecchia, gli insegnanti hanno tremato quando hanno saputo della circolare ministeriale (datata 8 giugno) che prospettava, senza neanche troppi giri di parole, la perdita del posto per i 195 docenti non di ruolo dei sette Comuni passati in provincia di Rimini. L’allarme è poi rientrato quando il ministro Gelmini ha garantito che nel rispetto delle graduatorie, nell’ anno scolastico 2010/11 le cattedre potranno ancora essere conferite ai docenti di ruolo già iscritti a quelle di Pesaro Urbino, anche nei Comuni della Valmarecchia.

L’OFFERTA FORMATIVA: COSA CAMBIA NELLE SCUOLE RIMINESI

Diverse novità si registrano anche nel quadro dell’offerta formativa delle scuole riminesi dopo il riordino della scuola secondaria voluto dal ministro Gelmini.
Sono una decina gli insegnanti tagliati, altrettanti costretti a completare le ore in altre scuole.

‘Auf wiedersehen’. Addio in tedesco. Dovranno imparare almeno questa parola gli studenti del liceo scientifico Einstein dove il tedesco non sarà più garantito. Inoltre, sono state tagliate due cattedre di lettere, il che vuol dire che su dieci prime si avranno dieci ore in meno di italiano e latino e venti in meno di geografia. Spagnolo e francese, dice il preside del liceo riminese, Giuseppe Prosperi, verranno invece recuperati sottraendo ore ad altre materie.
Il liceo scientifico Volta di Riccione perderà il diritto. Le ore di scienze passano da sei a due e le materie letterarie perderanno un’ora.
All’Istituto Tecnico Commerciale Valturio di Rimini salteranno 4-5 cattedre, risultato di ore in meno di matematica, diritto ed economia aziendale. Le nuove prime dovranno dire addio all’indirizzo Brocca che prevede insegnamenti di filosofia.
I colleghi del Molari di Santarcangelo hanno invece tre ore in meno a settimana dalla prima alla quarta. Lingue, matematica e italiano le materie sacrificate. Economia aziendale, meno due ore nelle quarte, matematica e diritto.
Al Belluzzi di Rimini i geometri del futuro studieranno meno topografia, costruzione e materie agrarie.
All’istituto tecnico per il turismo Marco Polo, sempre nel capoluogo, saranno tagliate quattro ore di economia aziendale, due di diritto e sei in tutto tra inglese, francese e spagnolo. “Con questi tagli di ore diventa complesso garantire anche la preparazione minima” lementa la preside dell’istituto per il turismo, Valeria Gabrielli. Bisogna cercare di lavorare di più con le scuole medie perchè i ragazzi arrivino con una formazione di base già buona”.
All’alberghiero riminese Malatesta, ci saranno ore in meno di laboratorio di cucina, sala bar e ricevimento. Una o due ore in meno di lingua e scienze e niente più geografia.
All’istituto professionale Alberti, sempre a Rimini, le ore si riducono da 36 a 32 e i tagli maggiori sono nel settore tecnico. Si perdono anche ore di laboratorio e matematica.