La formazione degli Istituti Tecnici

di Martina Bacchetta

I.T.T.S. è l’acronimo di Istituto Tecnico e Tecnologico Statale. Si tratta di una scuola che offre numerose possibilità di sbocchi lavorativi, variegati in diversi indirizzi tecnici, che forgiano profili professionali ambiti da molte aziende e ditte del territorio non solo riminese, ma a livello regionale e statale. Insomma, una miniera di occasioni ambivalente sia per chi cerca sia per chi offre lavoro. Ma allora perché vi continua ad essere uno squilibrio e quasi un gap? Le aziende lamentano la difficoltà di riuscire ad assumere giovani periti; ed alcuni ragazzi neodiplomati faticano a trovare impiego perché in alcuni casi devono seguire ulteriori percorsi formativi per raggiungere la giusta preparazione necessaria. Dove si trova quindi il punto critico? Il nuovo corso di studi dell’I.T.T.S prevede 33 ore settimanali per le classi prime e 32 ore settimanali di lezione negli anni scolastici successivi e, a differenza dei licei, anche nel biennio sono sempre presenti diverse ore di laboratori pratici. La collaboratrice al Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico e Tecnologico O. Belluzzi – L. Da Vinci di Rimini, Valentina Giovannini, ci spiega: “Le ore pratiche dipendono dalla specializzazione che l’alunno sceglie. Il biennio è comune e si presenta per lo più in forma teorica, anche se con qualche ora di laboratorio a settimana obbligatorie: ad esempio per tre ore settimanali di Fisica ne seguono altre due di laboratorio e lo stesso per Chimica. Al secondo anno si aggiungono anche le ore pratiche di disegno tecnico. Dal terzo anno i ragazzi possono scegliere tra 5 indirizzi diversi: 1) Chimica, Materiali e Biotecnologie; 2) Costruzioni, Ambiente e Territorio; 3) Elettronica, Elettrotecnica ed Automazione; 4) Informatica e Telecomunicazioni; 5) Meccanica, Meccatronica ed Energia. Le ore di laboratorio si distribuiscono in 8 ore complessive al terzo, 9 al quarto e 10 al quinto anno scolastico”. Per quanto riguarda, invece il PCTO (acronimo per Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) – la vecchia alternanza ‘scuola-lavoro’ – ultimamente ha disposto per un totale di 160 ore di stage in aziende convenzionate con l’Istituto. “Solitamente lo stage si effettua al quarto anno, ma non è raro che i ragazzi lo proseguano anche durante l’estate o al termine del percorso di studi e dopo la maturità. Siamo in contatto con molte ditte che ci richiedono la disponibilità di assumere i giovani provenienti dal nostro Istituto. Sono profili molto richiesti, in particolare Elettronica, Meccanica e Meccatronica”. D’altro canto però le stesse aziende promuovono percorsi formativi privati, nel doposcuola, offerti agli studenti che gratuitamente possono iscriversi, come ad esempio il progetto Industry 4 School il quale nasce per fronteggiare la carenza di manodopera specializzata nel settore metalmeccanico perché appunto il gap tra il mondo della scuola e quello del lavoro in questo settore è ampio. Per essere competitive le aziende investono in sistemi produttivi ad alto contenuto tecnologico, che richiedono competenze professionali specialistiche, mentre la scuola non ha a disposizione le risorse finanziarie necessarie per l’acquisto di attrezzature aggiornate per allestire i laboratori. Quindi, tre imprenditori – Gianluca Marchetti di M.T. S.r.l; Alessandro Pettinari di FomIndustrie S.r.l e Pietro Donati di Universal Pack S.r.l – hanno cercato una soluzione a questo problema. 60 ragazzi delle classi IV e V due volte alla settimana, al di fuori dell’orario scolastico, si sarebbero recati in ognuna delle tre aziende per sperimentare direttamente attrezzature e tecnologie all’avanguardia, affiancati da personale altamente qualificato. Inoltre per ogni Istituto scolastico è previsto un premio destinato al partecipante più meritevole ed anche una borsa di studio per gli studenti migliori che intendono proseguire gli studi universitari alla Facoltà di Ingegneria.

Valentina Giovannini commenta: “Si tratta di un bel progetto, molto interessante, che ha preso avvio con la prima edizione nel 2018. A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 è stato poi interrotto, ma è possibile che verrà ripreso in futuro. Siamo consapevoli che la scuola non è in grado di allestire laboratori con macchinari sempre aggiornati e all’avanguardia perché si tratta di macchinari molto costosi e l’aggiornamento – necessario regolarmente – non è sempre possibile”. Nell’eventualità che alcune aziende vogliano proporre di donare taluni dei loro macchinari che non usano più e che sicuramente però sono avanzati rispetto a quelli presenti nelle scuole, la docente e collaboratrice del Dirigente Scolastico dell’Istituto di Rimini risponde positivamente: “Accetteremmo di buon grado”.