La crisi spinge l’indebitamento delle famiglie

Sarà pure vero, ci sono altri dati che lo dimostrano,  che le banche erogano sempre meno credito, in questo caso ci rientrano però anche quelli degli istituto finanziari, ma sta di fatto che gli impieghi delle famiglie italiane per l’acquisto o la ristrutturazione di una abitazione, l’acquisto di un’auto  o altri beni di consumo, continuano a crescere nonostante la crisi. Come media nazionale, da quando è iniziata la crisi fino alla fine dell’anno scorso, cioè dal  2008 al 2011, gli impieghi sono cresciuti del 46 per cento. In provincia di Rimini un po’ meno, del 22 per cento, perché già si partiva da livelli di indebitamento piuttosto elevati (superiori a 19 mila euro). Un indebitamento che in tre anni, sempre a Rimini, è arrivato a circa 24 mila euro per famiglia, il 17mo importo più elevato tra le oltre cento province d’Italia.    In Emilia Romagna, più indebitate delle riminesi sono solo le famiglie della provincia di Modena e Reggio Emilia, entrambi sopra i 24 mila euro.

In verità, secondo alcune interpretazioni, non si tratterebbe di nuove aperture di credito fatte dalle banche alla famiglie,  ma dell’uso, da parte di queste,  di fidi  già concessi ma che prima raramente  venivano utilizzati. Oggi, non è raro che all’avvicinarsi della fine del mese le banche debbano dare corso a giri di telefonate ai propri clienti perché spesso sul conto mancano i fondi per pagare le bollette.

Sono importanti le cifre del debito ma soprattutto l’incidenza di questo sulla ricchezza disponibile delle famiglie, perché è noto che se  diventa troppo elevato poi è più difficile restituirlo (in piccolo è lo stesso meccanismo del debito pubblico), date anche le incertezze dei tempi.Escluso Roma, la provincia d’Italia col debito per famiglia più alto (29 mila euro, che corrisponde al 56 per cento del reddito disponibile), Rimini, tra quelle maggiormente esposte, viene subito dopo ed è  prima in Regione, con un indebitamento che raggiunge il 52 per cento del reddito familiare disponibile, sei punti percentuali in più della media nazionale.

Ricordiamo che stiamo parlando di medie, quindi sicuramente ci saranno famiglie più esposte di altre, in particolare quelle che hanno vissuto o stanno sperimentato periodi di difficoltà sul fronte lavorativo. E potrebbero non essere pochi i casi in cui ci si indebita semplicemente per  sopravvivere, cioè per l’essenziale e non per un eventuale superfluo.