La casa ? Tutta in legno

Uscire dalla cultura del mattone e del cemento non sarà facile, un po’ come rinunciare all’automobile, ma bisogna provarci, anche perché conviene.

Oggi una unità abitativa (più della metà del patrimonio abitativo della provincia di Rimini ha superato il mezzo secolo di vita) consuma circa1.400 metri cubidi gas metano, per un costo che si aggira sui 1.250 euro per famiglia, che può diventare 2 mila euro se viene ancora riscaldata a gasolio. Il grosso del consumo del metano se ne va, in una abitazione,  in riscaldamento e produzione di acqua calda. Ma, è bene che si sappia, l’80 per cento del calore prodotto si disperde attraverso i muri e le finestre, perché le nostre case, dal punto di vista dell’efficienza energetica, che vuol dire risparmio di denaro, sono un vero e proprio colabrodo.

Per migliorare l’efficienza energetica degli edifici si può intervenire in vari modi (cappotti esterni, isolamento dei tetti, doppi vetri alle finestre, caldaie a condensazione, ecc.), potendo usufruire anche di un credito fiscale del 55 per cento della spesa,  ma certamente il modo più innovativo è quello di cambiare radicalmente il modo di costruire. Questo è sicuramente più agevole nelle nuove costruzioni.

Uno di questi nuovi modi è quello di passare ad abitazioni completamente costruite in legno. Nel trentino, dove fa molto più freddo, se ne stanno facendo tante, quindi non è impossibile.

Qualche pioniere comincia ad esserci anche dalle nostre parti e siamo andati a trovarne qualcuno.  Il primo è Giorgio Manfroni, che di professione fa l’elettricista, e che a Spadarolo, una frazione di Rimini, lungola strada Marecchiese, ha quasi finito di costruirsi una casa, su  due piani, interamente in legno e dove l’unico cemento presente è quello utilizzato per riempire le fondamenta, che ci vogliono come per tutti gli edifici.

Una casa in legno, che ha bisogno degli stessi procedimenti autorizzativi di una in mattoni, ma può godere di premi in cubatura e della riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria (vedere, Misure volontarie in bioedilizia, allegato al Regolamento edilizio del Comune di Rimini), ha delle pareti esterne dello spessore di45 centimetri, di cui10 cmcostituiti dalla parete portante in legno lamellare, 25 dal cappotto in fibra di legno e10 cmdalla parete interna, dove vengono alloggiati gli impianti elettrici e idraulici, da tamponare poi con fibra di gesso.  Il grado di isolamento che si raggiunge con questo tipo di costruzione è tale che prima che il calore del sole, ma anche il freddo,  possa penetrare all’interno devono passare almeno venti ore. Questo vuol dire che d’estate mantiene il fresco e d’inverno il caldo, con un dispendio minimo di energia.   Più o meno dello stesso spessore, una volta finiti,  sono i solai di separazione tra un piano e l’altro. Più brevi, invece, rispetto alle tradizionali costruzioni, i tempi di esecuzione dei lavori.

Possibili obiezioni: ma una casa in legno non sarà che si incendia più facilmente ?   Premesso che prendono fuoco anche quelle in mattoni, perché a bruciare sono i mobili e gli infissi, una casa prefabbricata realizzata con i pannelli di legno, sottoposta a prove di incendio, si comporta meglio di una tradizionale. Anche perché il legno è dentro e non all’esterno, nelle pareti che si vedono.

Sicuramente però costerà di più ?  Nemmeno questo è vero, perché una casa  in legno costa, terreno escluso e a pari qualità, circa 1.000-1.200 euro al mq, grosso modo come una casa costruita in modo tradizionale.

Sono invece tanti i vantaggi: il primo, è che il legno, se ben gestito, è una risorsa rinnovabile e non c’è bisogno di scavare le montagne per reperire la materia prima necessaria per produrre il cemento. Il secondo è che una casa in legno riduce al minimo i costi di gestione (riscaldamento d’inverno e raffrescamento d’estate), e se poi installate una pompa di calore, in luogo di una caldaia normale, la spesa può ridursi a poche centinaia di euro l’anno. Terzo vantaggio: una maggiore insonorizzazione (isolamento acustico). Quarto: una casa di legno, essendo più flessibile, assorbe meglio le sollecitazioni in caso di terremoto e probabilmente subirà meno danni (crepe ai muri, ferri che scoppiano, ecc.). Ultimo, ma non meno importante: un valore di mercato superiore, perché mantenerla costa di meno. Insomma ci sono tante buone ragioni per farci un pensiero.