Il Capodanno in TV: quando il mezzo è anche il messaggio

Anche i Capodanni tornano

Dai giornali locali  del  12 ottobre 2010 apprendiamo che gli albergatori vogliono il Capodanno Rai in piazzale Fellini. Anzi, lo pretendono “visto che ce lo paghiamo con la tassa sui passi carrai reintrodotta dal Comune e che gli frutta un milione di euro, proprio il costo dell’evento” scandisce Patrizia Rinaldis, presidente Aia. “Quella festa crea un indotto enorme, e non solo per la nostra categoria, sarebbe come dire basta al Festival di Sanremo” sbotta .

 Per una decisione ponderata ripropongo l’articolo apparso su TRE del maggio scorso, aggiungendo un piccola precisazione: non “ce lo paghiamo”, il Capodanno in TV,  ma lo pagano, con gli albergatori, tutti gli artigiani riminesi, non proprio entusiasti.  

Nel mese di dicembre scorso avevamo sollevato qualche dubbio sulla resa, in termini di ritorno economico, degli investimenti (680 mila euro per 4,15 ore di spettacolo) del Capodanno televisivo riminese. La forza dei numeri ridimensionava l’enfasi con cui l’evento era stato presentato.

In ogni caso la decisione era stata presa e Capodanno in TV è stato. Nella conferenza stampa di presentazione, tenuta il 30 dicembre, molto è stato detto circa gli “oltre 400 alberghi aperti con percentuali di riempimento vicine al 100%”. Un auspicio condivisibile, ovviamente da verificare ad evento avvenuto.

Effettivamente tra dicembre 2008 e dicembre 2009 qualcosa si è mosso, sempre con segno positivo. Gli arrivi da 34.730 sono aumentati a 37.109,  portando le notti passate in albergo da 94.128 a 104.096, con una crescita superiore al 10%.  In un anno di profonda crisi è senz’altro un buon risultato. 

Resta però il fatto che queste presenze (scala sinistra del grafico) sono ancora al di sotto di quelle ottenute negli anni (2000-2001-2002) senza spettacolo televisivo a Capodanno. Rimane quindi  attuale porsi la domanda se una spesa così importante sia giustificata dal risultato. Che non vuol dire restare con le mani in mano aspettando che i visitatori arrivino da soli, ma provare a pensare a proposte alternative, magari facendo ricorso ad un pizzico di creatività, meno costose e a volte più efficaci.

In fondo se è vero che il mezzo fa il messaggio, una TV vecchia, incolta e sempre meno credibile non pare  il veicolo migliore per trasmettere una immagine moderna, culturalmente credibile (come il successo delle mostre pare indicare), accattivante e innovativa (poi è stato notato che nonostante l’ingente investimento il TG1, nel periodo di capodanno,  non ha quasi mai parlato dell’evento di Rimini, mentre ha fatto più notizia l’albero di Natale acceso con le biciclette a Bologna ?).

C’è quindi necessità di percorsi nuovi. Per fare un esempio, forse si dovrebbe investire di più nei cosiddetti “social network”,  che nel mondo hanno più seguito di qualsiasi TV.  In Italia sono circa 14 milioni le persone collegate a Facebook, con una crescita del 138% sul 2008 (mentre la TV perde ascolti), e nel mondo hanno superato i 400 milioni (quasi una intera Europa). Un messaggio o una informazione di un amico sui social network, per chi lo riceve, è sei volte più credibile di un passaggio televisivo.  Non ottiene miglior risultato la pubblicità su giornali e periodici. In sentesi:

a) bisogna scegliere il mezzo più adatto al pubblico che si vuole raggiungere e all’immagine che si intenzione di comunicare; b) vanno costantemente monitorati e valutati i risultati, ed essere disponibili ad apportare le correzioni del caso.

Turismo a capodanno

One thought on “Il Capodanno in TV: quando il mezzo è anche il messaggio

  1. Il punto è che per diversificare la promozione bisogna saper pensare ad una strategia generale, mettere a punto un piano, trovare le risorse umane, allocare le risorse economiche. Insomma, una faticaccia..

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