I primi prezzi reggono, gli altri meno

Rispetto a gennaio scorso i prezzi minimi dei prodotti base sembrano tenere. Anzi, c’è quasi una lieve tendenza a diminuirli un po’.  Dato  confermato anche se il confronto lo facciamo con la stessa lista dei prezzi di maggio 2011.

Non è così per i prodotti di marca che sono cresciuti, se confrontati con un anno fa, tra l’8 e il 10 per cento. Pasta Barilla, caffè Lavazza e burro Granarolo i maggiori responsabili.

Questi sono i primi prezzi dei prodotti della nostra lista, ma il discorso può cambiare se la scelta cade su altri (per esempio quelli di marca). Infatti, chi è abituato a fare la spesa  ha la sensazione opposta, che cioè i prezzi, anche con la crisi, continuano ad aumentare.  Lo conferma anche l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica,  che da almeno sei mesi ha calcolato una inflazione non inferiore al 3,3 per cento.  Dentro c’è anche la benzina e l’energia, per non parlare dell’acqua che a Rimini è rincarata del 6 per cento, che potremmo frenare dando più spazio alle rinnovabili, perché mentre il sole l’abbiamo in casa e non costa niente, il petrolio lo dobbiamo importare, anche a caro prezzo. La Germania ha di recente prodotto una quantità di energia, dal fotovoltaico, pari a 20 centrali nucleari, arrivando a coprire quasi la metà del consumo di quelle giornate. Forse copiarla ci farebbe bene, all’ambiente ma anche ai magri bilanci familiari.

I prezzi di maggio 2012