I nuovi lavori

Cosa succederà alla forza lavoro industriale,  tra il 2015 e il 2025, con l’introduzione delle nuove tecnologie ?  Dipende dal grado e dal ritmo di adozione delle novità. L’Italia non brilla per ricerca e innovazione, magari andrà più piano, ma il resto del mondo non starà a guardare.

In uno scenario che definiamo  intermedio (cambiamenti non troppo veloci, ma nemmeno troppo lenti)  l’industria 4.0  produrrà (i numeri sono riferiti alla Germania, ma sono replicabili in tutte le realtà più avanzate)  350 mila nuovi posti di lavoro netti, saldo tra la perdita di circa 600 mila posti sostituiti da robot e computer,  ed  il guadagno di 950 mila nuovi occupati, di cui più di 200 mila profili altamente qualificati nel campo delle Tecnologie Informatiche (TI), analisti dei dati, ricerca e sviluppo. Solo l’introduzione massiccio di robot richiederà l’assunzione di almeno 40 mila coordinatori di robot.

In sintesi, il lavoro crescerà nella ricerca e sviluppo, design, TI ed integrazione dati, logistica, robotica e automazione, amministrazione e gestione, manutenzione e controllo qualità.

Diminuirà, invece, il lavoro di produzione e ne saranno colpiti soprattutto operai e impiegati comuni addetti a mansioni ripetitive e standardizzate,  facilmente sostituibili dalle macchine (robot, macchine intelligenti, computer, software, ecc.).

L’azienda italiana Brembo, leader mondiale nella produzione di sistemi frenanti per auto e moto,  ha di recente assunto 300 giovani di livelli di scolarizzazione medio-alta, perché la nuova fabbrica 4.0 richiederà sempre di più competenze di alto profilo.

In generale, nei lavori del futuro, le persone devono essere aperte al cambiamento, flessibili nell’adozione di nuovi ruoli in un ambiente che cambia, disponibili a lavorare in gruppo. Il lavoro diventerà sempre di più quello che si fa e non dove viene svolto. Si collaborerà in remoto con esperti indipendenti attraverso piattaforme digitali.

Per l’Italia il rapporto 2016  “Il futuro del lavoro” del Forum Mondiale dell’Economia (WEF), dopo aver calcolato una perdita netta di 5 milioni di lavoro nel mondo nei prossimi cinque anni, stima un declino dell’occupazione nelle attività di vendita, ufficio e amministrazione, produzione manifatturiera,  agricoltura e pesca, mentre dovrebbero aumentare le richieste nei settori trasporto e logistica, affari legali e finanziari, installazione e manutenzione, computer, matematica e scienze, architettura e ingegneria.

Prepararsi al cambiamento

Al cambiamento ci si deve preparare, perché niente accade in automatico. Imprese, sistema formativo e governi, a tutti i livelli, anche quelli locali, devono seguire alcune raccomandazioni:

a. Le imprese che vogliono entrare nell’era dell’industria 4.0 devono formare i dipendenti, adottare un nuovo modello organizzativo, pianificare strategicamente la propria forza lavoro;

b.Il sistema formativo deve procurare i nuovi profili professionali richiesti, incrementare l’offerta di esperti digitali ed offrire nuovi format di educazione permanente, perché si stima che la metà delle conoscenze acquisite nei primi anni di studio di un corso tecnico siano già superate a diploma o laurea ottenuti.  Circa due terzi dei bambini che entrano oggi nella scuola primaria termineranno il loro percorso formativo in un contesto in cui ci saranno lavori che oggi non esistono;

c. L’Università dovrebbe incrementare programmi di studio interdisciplinari, che integrino TI ed ingegneria. Programmi tradizionali di matematica e fisica dovrebbero includere TI e elementi base di ingegneria;

d. I Governi, a tutti i livelli, per massimizzare i posti di lavoro facilitati da Industria 4.0 devono  assicurare una strategia di medio-lungo termine e  un buon coordinamento tra imprese, sistema accademico e formativo.  Uno dei punti deboli del sistema Italia.

 

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Le figure più richieste nel 2015

Secondo il sito Linkedin, dedicato alle professionalità, da gennaio a dicembre 2015 le dieci figure più richieste dal mercato del lavoro mondiale sono state le seguenti:

  1. Esperti in “cluod” (internet delle “nuvole”) ed elaborazione dati
  2. Generatori e analisti di dati
  3. Gestione campagne di marketing
  4. Ottimizzatori e acquisto di traffico sui principali motori di ricerca
  5. Integratori di software
  6. Sviluppo telefoni cellulari (mobile)
  7. Sicurezza informatica
  8. Gestione sistemi di immagazzinamento dati
  9. Architetti web e sviluppatori di reti
  10. Design di interfaccia  per utenti