a cura di Alessandra Leardini
LE DOMANDE
1. Per effetto della crisi, l’Emilia Romagna ha chiuso il 2009 con un calo del Pil del 4,6%. E’ il risultato regionale peggiore dagli anni ’90 ad oggi. Soffre anche l¹occupazione, con una diminuzione delle unità di lavoro pari al 2%. Quali saranno le sue linee di politica economica e di rilancio?
2. Rimini oltre al turismo ha un importante settore manifatturiero e di servizi. Per dare l’idea, ci vogliono 70 Grand Hotel per fare il fatturato della principale azienda industriale locale. Ma è anche la provincia che quasi sistematicamente riceve la minore quota di finanziamenti regionali per innovazione, export, ricerca, avvio di imprese giovanili, ecc. L’ultimo esempio ci viene dal bando sui Tecnopoli dove, sempre a Rimini, già in deficit, è toccato il Polo più piccolo, per spazio e numero di ricercatori. Lei non crede opportuno procedere, per il futuro, ad un riequilibrio regionale?
3. Rimini è da sempre il luogo con la minore domanda, rispetto alle altre province, di personale laureato (dati Excelsior). Come pensa che la Regione possa contribuire a ridurre questo svantaggio, favorendo la crescita di maggiori opportunità per i nostri giovani?
4. Nell’ottobre del 2007, il Presidente uscente, Vasco Errani, propose di creare a Rimini una “Cernobbio del turismo”, cioè un polo specialistico dei saperi turistici. Fino ad oggi non è successo niente. Lei conferma e condivide questa idea? Come pensa di impegnare la Regione in questa realizzazione?
5. Oggi, con tanti lavoratori, anche a Rimini, rimasti senza impiego, quella della formazione, in vista anche di un nuovo reinserimento occupazionale, diventa una priorità. Ma la Regione, tra il 2008 e 2009, ha abbassato il budget a disposizione per l’Alta Formazione da 4,8 a 2,8 milioni di euro. Cosa auspicare per il prossimo futuro ?
LE RISPOSTE DI VASCO ERRANI, PRESIDENTE USCENTE (PD)
1. “Proprio nel 2009 abbiamo messo in campo un Patto da 520 milioni di euro per tutelare i lavoratori e le imprese, che ci ha permesso di salvare 40.000 posti di lavoro. Abbiamo stanziato 114 milioni per qualificare e rafforzare le competenze di disoccupati e occupati. Ricordo che solo nel Riminese, con le borse di studio, gli assegni di cura e i contributi per l’affitto aiutiamo oltre seimila famiglie. Il nostro impegno non diminuirà. Restiamo convinti che, insieme alle misure per fronteggiare l’emergenza, serva un intervento sul medio e lungo periodo: nella ricerca, nell¹innovazione e nella formazione. Grazie alla stabilità strutturale del nostro bilancio, siamo in grado di confermare tutte le nostre politiche strategiche anche per il 2010. E’ la linea su cui continuare a lavorare tutti insieme: istituzioni, imprese, sindacati”.
2. “Nel Tecnopolo riminese nasceranno due laboratori altamente innovativi: uno per la gestione sostenibile dei rifiuti e la progettazione di “prodotti verdi” per il mercato tutti temi che si collegano fortemente, peraltro, anche a Ecomondo, importante evento fieristico per Rimini . L’altro è il laboratorio sulle tecnologie per la moda, uno dei settori più rappresentativi del territorio a livello nazionale e internazionale. Il Tecnopolo riminese, inoltre, fa parte di una rete di strutture che serve tutto il territorio regionale, rivolta a tutte le imprese di tutte le province indipendentemente dalla localizzazione. In questi cinque anni, nel Riminese, la Regione ha finanziato i progetti di 1.100 imprese, per investimenti pari a 131 milioni di euro. E che, tra risorse europee, nazionali e regionali, arriveranno attraverso un’intesa con le istituzioni locali – a Rimini oltre 80 milioni euro per lo sviluppo: di questi, 20 milioni andranno alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Infine, la Regione è diventata un partner fondamentale sia della Fiera (con un investimento di 9 milioni di euro) che del Palacongressi nello sforzo per internazionalizzare e destagionalizzare il turismo riminese”.
3. “L’impegno delle imprese – e anche delle amministrazioni – verso l’innovazione è la migliore garanzia di assorbimento di personale laureato, grazie a una crescente domanda di competenze tecnologiche, e non solo. Le imprese, quindi, che investono in innovazione, a prescindere dalle assunzioni interne, sono un volano per il lavoro professionale avanzato. Con i programmi per il sostegno alla ricerca industriale, la Regione ha dato un forte incentivo all’assunzione di giovani laureati in materie tecnico-scientifiche nelle imprese, destinati a svolgere attività di ricerca e sviluppo. Con i primi bandi ne sono stati assunti 811 a livello regionale, e altri 400 ne sono previsti a seguito dell’ultimo bando. Oltre 600 giovani sono invece coinvolti nei laboratori della rete alta tecnologia. Attualmente è attivo un bando per il sostegno alle nuove imprese di alta tecnologia avviate da giovani laureati”.
4. “Che ci sia bisogno di più pensiero turistico è vero, ma questo è un problema innanzitutto nazionale. Intanto a Rimini c’è il polo universitario, con un corso di laurea in economia del turismo e una laurea magistrale in economia e management del turismo. C’è il Centro internazionale ricerche “Pio Manzù” a Verucchio, e che opera da tempo per l’approfondimento di temi economici e scientifici, tra cui il turismo. Non mancano poi società di consulenza di livello nazionale che fanno attività di ricerca nel settore. Ma il punto non è la sede o l’involucro: bisognerebbe mettersi d’accordo, a livello nazionale, su quali argomenti indagare e approfondire. Su questo l’Italia è estremamente in ritardo rispetto ad altri Paesi europei”.
5. “Non è così. Quel dato si riferisce a una sola misura ma l’investimento nell’alta formazione non è sceso e per noi resta una priorità. Tant’è che per l’anno 2010 è stato confermato l’impegno di 9 milioni di euro, che diventano 27 con il Piano triennale dell’offerta di formazione alta, specialistica e superiore. Sono stati istituiti i Poli tecnici, cioè una rete di soggetti istituti scolastici, enti di formazione professionale accreditati, imprese e università che offrono opportunità diversificate. L’obiettivo è rafforzare le competenze tecnico-scientifiche di occupati e disoccupati, giovani e adulti. Nel territorio di Rimini, in particolare, le attività realizzate nel 2008 e 2009 nell’ambito dei Poli hanno consentito l’accesso alla formazione di oltre 350 persone, su un totale di 2.950 in tutta la regione. Si tratta di oltre il 10% che, rapportato al numero degli abitanti, non è assolutamente un dato da sottovalutare. Alla formazione ‘alta’ e ‘specialistica’ affianchiamo anche l’attenzione e l’investimento sulla formazione dei lavoratori interessati da provvedimenti di ammortizzatori sociali: al 10 febbraio, risultano quasi 500 i lavoratori presi in carico dai Centri per l’impiego della provincia di Rimini per accedere a percorsi di aggiornamento o qualificazione, e di riconversione professionale”.
RISPOSTE DI GIAN LUCA GALLETTI (UDC)
1. “Il sistema Emilia Romagna deve risolvere una serie di problemi strutturali che ne frenano lo sviluppo. L’elenco è lungo. Le mie priorità sono quattro. Aiuti alle famiglie, soprattutto le giovani coppie, infrastrutture, sostegno alle imprese ed ai lavoratori, rilancio del comparto turistico. Queste, lo ripeto, saranno le priorità della mia Presidenza. Per questo, sottoporrò ai cittadini dell’Emilia Romagna un articolato ed approfondito programma. Dirò, inoltre, dove recupererò le risorse per realizzare tutto ciò. Senza trucchi e senza inganni. Il nostro sarà, insomma, un programma sostenibile”.
2. “Si, un riequilibrio è assolutamente necessario. Del resto – voglio essere molto chiaro su questo punto – ricerca ed innovazione rappresentano la risposta la risposta alla crisi di futuro della nostra regione. Se sarò eletto Governatore, Rimini sarà uno dei pilastri della modernizzazione dell’Emilia Romagna”.
3. “Dobbiamo invertire subito la tendenza. Per questo introdurrò, su scala regionale, un indice correttivo all’Isee che sostenga le famiglie dando sempre maggior peso al crescere del numero dei figli. Inoltre, rimodulerò le aliquote Irap prevedendo una riduzione dell’1% per le micro e piccole imprese e per le nuove iniziative produttive, nonché l’azzeramento addizionale per le imprese che nel 2010 assumeranno”.
4. Il settore turistico sta incontrando serie difficoltà, segno anche di una Regione ferma e immobile da troppi anni. Occorre una sterzata. Per fare questo, però, vanno create le condizioni infrastrutturali necessarie per implementare lo sviluppo turistico, Condivido l’idea di realizzare una ‘Cernobbio del turismo’ a Rimini”.5. “Non auspico nulla. Semplicemente, mi impegno fin da ora a destinare maggiori risorse all’Alta formazione. Considero la formazione professionale finalizzata al reinserimento occupazionale, a maggior ragione di fronte alla crisi economica in atto, una delle modalità per rispondere efficacemente all’aumento del numero di coloro che hanno perso o stanno perdendo il lavoro”.
RISPOSTE DI ANNA MARIA BERNINI (PDL)
1. “Questi numeri sono anche la dimostrazione del fallimento della gestione-Errani. La crisi non ha risparmiato l’Emilia Romagna. Non si tratta di una semplice congiuntura regionale negativa. Il tema è come modernizzare la Regione, assicurando sviluppo e occupazione. Le risposte per risollevarci? Una Regione dei sì, al servizio del cittadino, un’amministrazione trasparente, sanità competitiva, qualità dei controlli, separando le funzioni di controllo da quelle di acquisto ed erogazione dei servizi, voucher agli anziani, dote scuola per gli studenti, ecc.
Il Governo regionale può e deve contribuire nell’ambito delle proprie competenze ad alleviare la crisi che affligge in particolare la piccola e media impresa. La burocrazia continua ad imperare, creando ostacoli alla nascita di nuove imprese, esasperando la conflittualità nel lavoro, ostacolando nuovi insediamenti e scoraggiando l’insediamento di nuove forze produttive provenienti dall’esterno. La Sanità deve essere radicalmente riformata, il cittadino deve essere protetto, e l’ordine pubblico tutelato. Serve un coordinamento tra i vari aeroporti basato sulla specializzazione. Le ferrovie regionali devono essere coordinate e la Regione deve porsi quale intermediario tra i Comuni, le Provincie e lo Stato in un contesto finalizzato al decentramento e al federalismo soprattutto fiscale, almeno nella fase di avvio. Il coordinamento vale soprattutto per le Fiere che in regione operano in maniera scollegata, a volte stolidamente competitiva. L’internazionalizzazione deve essere programmata evitando velleitarie e costose iniziative oltre frontiera”.
2. Il riequilibrio è d’obbligo. Ci sono diverse condizioni di partenza, a seconda delle peculiarità storiche, culturali, sociali e produttive dei territori e delle città in questione; ma il punto d’arrivo deve essere comune. Un circuito virtuoso e una Regione in rete, dove tutte le energie economiche e politiche possano concorrere allo sviluppo e alla modernizzazione. Io auspico una Regione policentrica che crei, finanzi e garantisca tanti centri di eccellenza”.
3. “Bisogna innanzitutto ridurre la forbice tra formazione e lavoro, tra scuola – che spero torni ad essere agenzia di senso e di selezione reale della classe dirigente – e azienda, nel senso della bottega artigiana. Un’impresa che sappia fondere virtuosamente capitale umano e capitale sociale, radicandosi pienamente sul territorio e contribuendo allo sviluppo della regione. La dote-scuola di cui parlavo prima, ha come obiettivo il diritto allo studio nella scuola sia pubblica che privata; funge da sostegno per i meritevoli, indipendentemente dal reddito, e da strumento utile per l’inserimento nel mondo del lavoro. Poi, mi impegnerò per il consolidamento dei fondi stanziati per le imprese, l’esenzione Irap per 5 anni per le giovani imprese, una formazione di maggiore qualità”.
4. “Una Cernobbio del turismo, un polo specialistico dei saperi turistici, mi sembrano buone idee. Il settore del turismo rappresenta uno dei punti di forza della nostra Regione. E’ infatti, preoccupante la flessione degli occupati regionali di questo settore. Il mio obiettivo è potenziare l’offerta turistica nelle diverse tipologie che corrispondono alla diversa vocazione dei territori.
La prima cosa da fare è innovare i trasporti (sistema ferroviario, aeroportuale, viabilità) per collegamenti a costo inferiore. Poi, una mappa documentata, in collaborazione con le Camere di Commercio, per conoscere la domanda turistica potenziale. Penso, inoltre, a investimenti forti per gli operatori professionali, allo sviluppo dei finanziamenti privati per la tutela dei beni culturali, e ad una capacità maggiore di attrazione turistica”.
5. “L’abbassamento del budget in questione è un altro tassello negativo del modello-Emilia. Una formazione di qualità è possibile solo se c’è un rapporto più stretto tra scuola, mercato e mondo del lavoro. Liberando il sistema da lacci burocratici, oppressione fiscale e il grande monopolista pubblico. Le caste amministrative, sindacali, statali, pubbliche e politiche, che da anni paralizzano la formazione e impediscono nuove regole d’accesso al lavoro. La disoccupazione si combatte in primis sostenendo l’occupazione nel breve periodo attraverso un accordo quadro sulla flessibilità, con le parti sociali, poi finanziando la formazione e infine, incentivando l’innovazione. Lo sviluppo di Rimini è stato per lungo tempo basato principalmente sul turismo, ma oggi la vocazione turistica deve essere sposata ad uno sviluppo industriale che colloca Rimini tra le più importanti realtà produttive italiane. I campi sono vari: dall’industria meccanica all’abbigliamento, alla produzione specializzata e ad un terziario in continuo sviluppo. Il polo universitario che anche a Rimini trova una sua degnissima sede, ha largamente contribuito allo sviluppo della città. Anche a questo proposito, tuttavia, vanno messi in opera programmi pratici, concreti, di ausilio delle piccole e medie imprese”.
Gentile Redazione,
è con profonda amarezza che mi trovo costretto a scrivere questa breve comunicazione
dopo aver letto sul numero di marzo del vostro periodico “TRE – tuttoriminieconomia”
lo speciale sulle prossime Elezioni Regionali del 28-29 marzo 2010.
Nello speciale vengono trattate le interviste ai candidati alla presidenza della regione con questioni
importanti e pertinenti, peccato però che sono presenti tutti i candidati tranne uno, quello del
“Movimento 5 Stelle”.
Secondo l’articolo infatti esistono solamente tre candidati, come anche ben evidenziato nel titolo
ed inoltre richiamato nella copertina.
Mi risulta difficile pensare che dei giornalisti professionisti siano così “diversamente informati”
visto che per avere l’elenco dei candidati è sufficiente collegarsi al sito della regione:
http://elezioni2010.regione.emilia-romagna.it/
dove da tempo si trovano le necessarie informazioni. Neanche la fretta per andare in stampa
può essere una giustificazione ammissibile visto che vostri colleghi nelle stesse condizioni si sono adoperati
telefonando alla Cancelleria del Tribunale di Rimini e Bologna o contattando direttamente i movimenti
politici per ottenere in anticipo queste informazioni.
Rimane infine, come ultima spiegazione, quella in cui il candidato Giovanni Favia sia stato escluso
deliberatamente e questo di certo non gioca a favore della credibilità di chi, come voi, svolge un ruolo
informativo per la comunità.
Cordiali Saluti
Daniele Arduini
I candidati presidente sono 4, c’è anche Favia del MoVimento a 5 Stelle!
Cari lettori nessuna “delibera” di esclusione, non è proprio lo stile di TRE. Questa lettera è già apparsa su Il Ponte, editore di TRE, nel numero del 28 marzo scorso, con la risposta del Direttore responsabile Giovanni Tonelli, che condivido e riporto: “Caro signor Arduini nessuna censura per il candidato “Cinque stelle”. O ccorre considerare che Il Ponte TRE avendo usita mensile ha tempi di gestazione diversi rispetto al resto del bisettimanale ele interviste erano state pianificate alla fine di gennaio, quando il Movimento di Beppe Grillo non aveva ancora pubblicizzato le sue scelte. Prova ne sia che anche il Corriere della sera.it nel suo speciale elezioni del 2 marzo ancora non aveva Giovanni Favia fra i candidati alla presidenza dell’Emilia Romagna. Nessuna esclusione dunque, come anche lei ha già potuto verificare ne Il Ponte del 14 marzo, dove nel nostro speciale compare anche il suo preferito”.
Infine, sempre su Il Ponte, del 21 marzo, è stata pubblicata una sintesi dei programmi dei quattro candidati.