Elezioni amministrative: l’assenza del lavoro

In una città ci sono tanti  problemi e situazioni da sistemare, per cui è comprensibile che nei  programmi dei candidati a Sindaco ci si dilunghi un po’ su tutto.

Eppure anche in un contesto comunale, come sono le prossime elezioni amministrative, ci sono alcune priorità, molto sentite dai cittadini-votanti, che non si ritrovano nei programmi elettorali.

Mi riferisco al tema del LAVORO e delle IMPRESE che devono crearlo. Facciamo un breve riepilogo. Ufficialmente in provincia di Rimini ci sono 15 mila persone senza lavoro, ma in realtà, conteggiando scoraggiati, cassaintegrati e giovani che emigrano, sono molto di più.  Il tasso di disoccupazione locale è costantemente, e non da oggi,  un paio di punti sopra la media regionale. Il tasso di disoccupazione  giovanile è al 24%  (21% in Emilia Romagna) e per ogni 1500-1600 giovani residenti che si laureano ogni anno, la domanda del settore privato (il Pubblico di fatto non assume più) non supera mai le 300-400 unità.  Quindi è chiaro che la forbice tra offerta di giovani laureati e domanda è piuttosto ampia. Una forbice, va detto, che precede la crisi, quindi strutturale. Originata, cioè, dalla struttura economica del territorio.

Aggiungiamo che,  con il turismo che mantiene a stento i suoi numeri ma non cresce, ed in certi casi persino decresce (dagli anni Ottanta del secolo scorso ad oggi le presenze straniere si sono quasi dimezzate), solo negli ultimi tre anni sono stati cancellati 11 mila avviamenti al lavoro (un po’ meno il numero delle persone). Per non parlare dell’esplosione, proprio nel turismo,  dell’utilizzo dei pagamenti tramite voucher, che lascia al lavoratore appena 7,5 euro l’ora.  Parzialmente, perché il resto continua ad essere dato in nero.

E’ difficile quindi negare che il tema del lavoro costituisca una emergenza. Nei programmi elettorali si trovano dei cenni, si avanza qualche proposta, ma come fosse un tema tra i tanti.  Non appare (chi scrive ha letto tutti i programmi dei candidati del Comune di Rimini) una priorità.  Anche leggendo e ascoltando le interviste dei candidati, di economia (che non è solo turismo), lavoro e imprese (perché per un buon lavoro ci vogliono buone imprese) non si fa quasi cenno. Pochi parlano di Polo tecnologico, incubatore, attrazione di talenti, ricerca e università, che dovrebbero essere ai primi posti se vogliamo far crescere questo territorio.  Sembra quasi che le priorità dei cittadini-votanti, ma anche di tante imprese, soprattutto giovani,  non lo siano per i candidati. Una distanza  che non può passare inosservata.

Salvo fare proprie le parole di Stefano Mussino che nel suo recente libro “Lavoro” scrive: “è fuori dubbio che la parola lavoro rappresenti oggi un elemento di acida stonatura, coincidendo con una ferita scoperta..”.