Economia e progetti per Coriano e Santarcangelo

Interviste al Sindaco di Coriano Domenica Spinelli e di Santarcangelo di Romagna Alice Parma

di Primo Silvestri

L’Emilia Romagna è tra le regioni a maggiore sviluppo in Italia, ma la Romagna, stando al valore aggiunto per residente e per occupato, calcolato dall’Istat, è più indietro dell’Emilia. Produce cioè meno ricchezza. Quindi ne distribuisce anche meno in salari e future pensioni.    Come commenta questi esiti e quali sono, a suo giudizio,  le cause ?

(Parma) Le cause risiedono, almeno in parte, nella storica diversità del tessuto economico: in Romagna ci sono meno imprese, mediamente più piccole e con meno addetti. Inoltre in Emilia si sono sviluppati e consolidati nel tempo settori industriali ad alto valore aggiunto e spiccata vocazione tecnologica come il motoristico, il biomedicale e l’alimentare, mentre per molti territori della Romagna la principale voce economica rimane il turismo.

(Spinelli) Storicamente la Romagna è sempre stata più indietro rispetto all’Emilia, forse le cause si debbano ricercare nella maggiore coesione dei territori emiliani rispetto a quelli romagnoli.

La divisione o meglio il lavorare in modo separato porta sicuramente meno risultati. La Romagna ed in particolare la nostra provincia, fino ad oggi, ha solo teorizzato il lavoro di squadra.

Purtroppo anche adesso non si sta intraprendendo la strada giusta, caso emblematico è la “guerra dei centri commerciali” che oltre ad uccidere l’economia basata sui piccoli punti vendita, è anche causa di dispute comunali. Coltivare il proprio orticello purtroppo non fa che impoverire tutto il sistema.

Dato che certe differenze (Emilia verso Romagna) non si recuperano affidandosi semplicemente al mercato, quali  interventi e politiche, anche regionali,  sarebbero auspicabili per accorciare le distanze ?

 (Parma) Da un lato ritengo che si debbano mettere in atto politiche di consolidamento e innovazione dei settori storicamente più forti, come si sta facendo nei confronti del turismo con il nuovo strumento delle Destinazioni. Inoltre, bisogna proseguire il sostegno all’occupazione avviato con il Patto regionale per il lavoro, un valido punto di partenza per gli impegni futuri. In generale è necessario adottare politiche di sistema, non lasciare soli i territori e avere la forza di una visione più ampia, immaginando ad esempio che la via Emilia possa diventare anche qualcos’altro oltre a un semplice asse viario.

(Spinelli) La regione va nella giusta direzione, cioè quella di emanare leggi che aggregano. Servono maggiori strumenti ed incentivi anche economici per puntare anche in Romagna non solo sul territorio.

 I dati dimostrano anche che la presenza manifatturiera fa bene ai comuni, che a volte riescono ad essere più ricchi dei rispettivi capoluoghi provinciali. Eppure di manifattura, che oggi domanda tanti servizi di qualità, si parla poco.  Non sarebbe il caso di investire di più, in attenzione e risorse, in questo settore, dove la provincia conta diversi campioni ?

(Parma)  Come sottolinea lo studio di UnionCamere presentato a maggio durante la conferenza “Cartoline sul futuro. Rapporto sull’economia di Santarcangelo”, l’investimento pubblico più rilevante richiesto dalle imprese è quello sulle infrastrutture. Trasporti e connettività sono a detta delle aziende i punti più critici nei Comuni medio-piccoli, ma anche in questo caso serve un investimento di sistema come quello messo in campo dalla Regione, perché i singoli territori da soli possono fare poco. Non va comunque dimenticata la vocazione fondamentale della Romagna per il turismo, rispetto alla quale come Amministrazione comunale abbiamo avviato un progettualità strutturata che dovrebbe produrre risultati nei prossimi anni.

(Spinelli)  Sì la presenza manifatturiera è un pilastro in termini economici per il territori. L’investimento promosso dalle istituzioni dovrebbe andare nella direzione della semplificazione burocratica che possa favorire la certezza dei tempi. Un imprenditore è obbligato alla velocità quindi il pubblico deve fare uno sforzo nelle procedure.

 In termini più generali ci può dire quali sono i nodi, o gli ostacoli più importanti, se ci sono, che frenano o in qualche modo limitano lo sviluppo del suo territorio e su quali aspetti l’Amministrazione sta puntando ?

 (Parma)  Oltre agli ostacoli già segnalati, le imprese rilevano il peso costante esercitato dalla burocrazia: come prime soluzioni, l’Amministrazione comunale ha effettuato una semplificazione normativa con l’approvazione del nuovo Regolamento urbanistico edilizio, che oltre a un sostanziale snellimento ha previsto importanti incentivi per far rimanere le imprese sul territorio. Va nella stessa direzione anche il Piano operativo comunale, che ha tra i suoi punti principali l’idea già citata di una riqualificazione della via Emilia come asse strategico non soltanto per la mobilità tradizionale. La Pubblica Amministrazione deve saper essere promotrice di uno sviluppo sostenibile, finalizzato a un benessere equo e solidale, come in questi anni abbiamo tentato di fare attraverso la più ampia concertazione con le parti sociali. Tutto questo tenendo sempre presente che comunque non si può prescindere da fattori globali come la ripresa economica generale.

(Spinelli) A Coriano abbiamo 3 importanti zone artigianali, con 908 imprese ed oltre 4000 addetti, però lo spazio sarebbe ancora molto. La crisi passata ha lasciato liberi parecchi insediamenti ed anche se negli ultimi anni si registra un trend in crescita delle aziende, molti stabili e capannoni sono ancora disponibili.

Sicuramente la battaglia si gioca su 2 livelli, il primo in termini di servizi, soprattutto di comunicazione che devono essere migliorati ed incentivati, il secondo in termini di incentivi.

Per quanto riguarda il primo, stiamo attuando tutte le manovre necessarie affinché Coriano che già gode di un ottimo posizionamento logistico, possa godere a pieno delle vie di comunicazione. Fattore non di secondo piano è l’attuazione del servizio di raccolta rifiuti porta a porta, essendo basato sull’equità,  riteniamo che possa divenire a breve un ulteriore vantaggio.

Sul secondo punto, le maggiori difficoltà si riscontrano nella necessità di adeguamento dei locali e nella eventuale richiesta di variazione di destinazione d’uso. Coriano, grazie ad alcuni adeguamenti del regolamento dell’edilizia è intervenuto riducendo il costo degli oneri per piccoli ma necessari interventi, rendendo così più accessibili le opportunità di sviluppo.

Il circolo virtuoso della ricchezza nasce da queste condizioni, a Coriano abbiamo messo in campo ogni azione per rendere attrattivo il territorio e fruibile a tutti.

L’insediamento di alcune nuove realtà importanti nei vari settori negli ultimi anni dimostra che siamo sulla strada giusta.  Quindi continueremo con impegno e determinazione.