Il lavoro e gli altri fattori (dimenticati) dello sviluppo

Strano confronto quello sulla crescita. Sembra che tutto debba dipendere dal fattore lavoro, quando è noto che nella produzione di beni e servizi esistono anche gli investimenti, la ricerca, le infrastrutture, compreso quelle immateriali, il credito e per ultimo, ma non meno importante, la capacità di gestire le imprese da parte degli imprenditori. Come mai

Italia: crescono le disuguaglianze

La disuguaglianza dei redditi tra le persone in età lavorativa è aumentata drasticamente nei primi anni Novanta e da allora è rimasta a un livello elevato, nonostante un leggero calo verso la fine del primo decennio degli anni duemila. La disuguaglianza dei redditi in Italia è superiore alla media dei Paesi OCSE, più elevata che

Costo ed età delle pensioni italiane

Se è vero che la stragrande maggioranza delle 24 milioni circa di  pensioni italiane, di cui una su cinque di tipo assistenziale o indennitario, non supera i mille euro al mese (come testimonia l’importo medio annuale di poco superiore a 10 mila euro),  è altrettanto noto che la spesa pensionistica complessiva ha superato, nel 2009, 

La lettera Trichet-Draghi al Governo Berlusconi

Nota alla lettura Si ripropone questa lettera perché in campagna elettorale troppi, in particolare del PDL, fanno finta di dimenticare e di dire che loro non c’erano. Non è così.  Il Governo Monti è entrato in carica il 17 novembre 2011. Questa lettera è un severo richiamo al Governo italiano ad onorare la propria reputazione e gli

Tremonti aumenta le tasse…che nel 2014 arriveranno al 54%

Con la nuova manovra del Governo, approvata al Senato, la pressione fiscale ufficiale arriverà al 44,5 per cento, due punti in più  del livello precedente.   Ma attenzione, perchè questa è la pressione fiscale calcolata consideranto anche la quota di economia sommersa, che secondo l’Istat si aggira tra 255 e 275 miliardi di euro l’anno.  Ma

La spesa sociale dell’Italia è in linea con l’Europa

Nel dibattito in corso sulla manovra finanziaria necessaria per rimettere a posto i conti pubblici, il Governo, direttamente o indirettamente, sta accreditando l’idea che la spesa sociale dell’Italia sia troppo alta, quindi bisogna tagliare. In un altro articolo sulla salute abbiamo già dimostrato che le cose non stanno così, fatto salvo ovviamente l’eliminazione degli sprechi,

La lunga storia del debito pubblico italiano

Nel 2010, dopo Stati Uniti (10.040 miliardi di euro), Giappone (9.840 miliardi) e Germania (2.080 miliardi), l’Italia (1.843 miliardi) ha  il quarto maggior debito pubblico del mondo.  Francia, Gran Bretagna e Spagna sono dietro rispettivamente con 1.591, 1.251 e 639 miliardi di euro di debito. Oggi il debito pubblico viene additato come la causa di tutti

La CIG che ritarda i pagamenti

di Gabriele Rodriguez Ad inizio anno la Corte dei Conti ha di nuovo denunciato gravi livelli di corruzione nella gestione della cosa pubblica, una malattia storica ma ancora attuale nel Paese che ha vissuto tangentopoli – dove non basta vietare, bisogna vietare “severamente”. Perciò le imprese che hanno rapporti con la pubblica amministrazione non hanno

LA SPESA SANITARIA IN ITALIA E IN EUROPA

Forse non tutti hanno compreso bene: ma l’introduzione, nella manovra economica del Ministro Tremonti, del ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, non sostituisce ma si aggiunge a quello, sempre da pagare, per la prestazione medesima. In pratica, in molte Regioni (quelle che hanno deciso di applicarlo subito), d’ora in