Bartolucci: un lavoro meccanico di precisione

Nella filiera della aziende meccaniche di qualità, poco considerate dai media, aggiungiamo un nuovo tassello: la Bartolucci srl, in Sant’Ermete di Santarcangelo di Romagna.

L’appuntamento col titolare Alfredo Bartolucci, fondatore sin dal lontano 1976, è per il pomeriggio dell’11 novembre, l’inizio dei festeggiamenti di San Martino, che a Santarcangelo sono una istituzione. Per l’occasione le aziende chiudono e i dipendenti restano a casa. Poi siccome il giorno dopo è venerdì, si fa il ponte e si torna direttamente il lunedì dopo. La ragione per cui al lavoro, anche alla Bartolucci, non si trova nessuno.

Bartolucci, grazie ad un parco macchine di qualità, parzialmente robotizzato, con la possibilità di monitorare la produzione in tempo reale, acquistate con gli incentivi governativi di Industria 4.0 per la trasformazione tecnologica e digitale, esegue lavorazioni meccaniche di precisione come: ingranaggi, pignoni, viti senza fini, alberi scanalati e altro. In zona, insieme ad Amaducci, di cui abbiamo scritto, sono gli unici ad eseguire questo tipo di lavorazioni.

Da circa un decennio ha introdotto, investendo su macchine tedesche, un moderno sistema di rettifica dei denti che va sotto il nome di skiving. Lo skivingè una moderna tecnica di lavorazione, molto adatta per dentature di piccole dimensioni, che prevede la finitura del profilo del dente eseguita con dentatrici a CNC di ultima generazione (macchine a controllo numerico, comandate da un software).

In questo tipo di lavorazione se ne va il 90 per cento dell’attività dell’azienda, riservando il resto a ingranaggi non rettificati e viti senza fine.

Sulle lavorazioni c’è flessibilità e non tutti i cicli sono uguali: ci sono committenti che mandano il disegno e vogliono ritirare il pezzo finito, quindi l’azienda deve provvedere a tutto, ce ne sono altri che inviano pezzi semilavorati e chiedono solo la rettifica. Il lavoro, in volume, grosso modo si divide a metà.

C’è flessibilità anche sui lotti di produzione, che possono andare da un minimo di 50 ad un massimo di 2000 pezzi. 

L’azienda lavora per conto terzi e, attualmente, il cliente più vicino si trova a Forlì, il resto da Bologna in su, ma molto lavoro viene anche dal Veneto. In genere si rivolgono alla Bartolucci le aziende produttrici di riduttori. Qualcosa, una quota inferiore al dieci per cento della produzione, viene anche esportata, in particolare in Svizzera e Germania. Ma ci sono stati problemi, cavilli “tecnico-burocratici” dice Bartolucci, a creare ostacoli. Insisterà con l’export, ma senza troppo entusiasmo.

A conferma della unicità e della qualità delle lavorazioni eseguite, risultato di quasi mezzo secolo di esperienza, c’è il fatto, non proprio usuale, che di regola non è Bartolucci che va a cercare i clienti, ma sono loro che la cercano. Col passa parola, ma molto anche tramite Internet.

Senza, quindi, grandi investimenti promozionali, Bartolucci è arrivato a fatturare circa 2 milioni di euro, dando lavoro a 13 persone, dieci in officina e tre negli uffici. 

Potrebbe occuparne di più, e almeno un paio servirebbero subito, se solo riuscisse a trovare le figure giuste: giovani con formazione tecnica, provenienti da una scuola professionale e istituto tecnico, oppure con una discreta esperienza maturata in campo meccanico (torni e macchine a controllo numerico). Chi vuole candidarsi può contattarli.