ARZAMED: tecnologia al servizio della salute

di Simone Santini

Applicare l’innovazione tecnologica ai servizi sanitari, con un obiettivo importante: migliorare il percorso di cura di un paziente, in tutti gli aspetti possibili. E, allo stesso tempo, agevolare il lavoro del medico, rendendo l’accesso alle cartelle cliniche e alla gestione delle prestazioni più agile e dinamico. Tutto questo (e non solo) è ArzaMed, start up innovativa nata a Rimini nel 2018 dalla mente dei riminesi Andrea Pari e Alberto Ghiribaldi. E “innovativa” non è un modo di dire: lo scorso dicembre, infatti, ArzaMed ha ricevuto un importante contributo da parte della Regione Emilia-Romagna pensato proprio per finanziare le start up più innovative del territorio. Contributo per il quale ArzaMed rappresenta l’unica realtà beneficiaria in provincia di Rimini. È lo stesso Andrea Pari, uno dei due fondatori, a raccontarne l’origine e il presente.

Pari, andiamo subito al punto. Cos’è ArzaMed e quali servizi offre?
“ArzaMed è una start up, fondata a Rimini da me e Alberto Ghiribaldi, che sviluppa e commercializza software in grado di semplificare il flusso di lavoro del medico con l’obiettivo di migliorare il percorso di cura del paziente. La nostra soluzione sostituisce il lavoro manuale nella gestione dei pazienti prima e dopo l’erogazione della prestazione, restituendo tempo prezioso a risorse altamente specializzate: dalla presa degli appuntamenti all’accettazione del paziente, dalla condivisione delle cartelle cliniche alla comunicazione con i pazienti, dalla telemedicina al controllo economico”.

Come nasce l’idea e quando è divenuta realtà?

“ArzaMed nasce da una reale necessità: favorire l’approccio multidisciplinare per garantire al paziente non solo una corretta terapia per un singolo problema di salute, ma anche una strategia più ampia, che tenga conto delle relazioni della patologia con l’intero organismo e delle condizioni di salute generali. Nel 2010 lavoravo nel campo del web marketing. Un nostro cliente ci chiese se fossimo stati capaci di realizzare un software in grado di gestire i dati clinici dei pazienti in mobilità, così da consentire a più specialisti sanitari di prendere parte al percorso di cura del paziente.
Presentammo un primo prototipo, che fu da subito stabile e performante. Era entusiasmante, perché la nostra tecnologia era in grado di impattare positivamente sulla cura dei pazienti. Così, dopo 7 anni e tanto studio insieme ai medici, a luglio 2018 è nata ArzaMed”.

Di recente ArzaMed ha ricevuto un importante contributo regionale (139mila euro) come start up innovativa. Per quale tipo di investimento sarà utilizzato?

“Siamo molto orgogliosi perché quel bando è probabilmente tra i più selettivi d’Italia. Il contributo sarà utilizzato per consolidare il software e lanciare sul mercato l’Applicazione Paziente, che sfrutta l’intelligenza artificiale attraverso modelli di assistenza sanitaria capaci di progredire. Gli investimenti previsti riguardano in primis l’incremento occupazionale, l’acquisto di nuove attrezzature hardware e software, consulenze specialistiche in ambito tecnologico per migliorare performance, sicurezza e usabilità”.

A quale mercato vi rivolgete?

“Il nostro mercato è rappresentato prevalentemente dalla sanità privata, con clienti che variano dal singolo specialista a equipe multidisciplinari composte da decine di operatori. Attualmente siamo presenti in 19 regioni italiane e in Svizzera con oltre 2000 dottori che accedono quotidianamente alla piattaforma, 600mila pazienti gestiti e 1 milione di visite e ricoveri processati. Abbiamo un tasso di rinnovo superiore al 90%, segno che il nostro software è utile e apprezzato. L’evoluzione del prodotto ci consentirà di intraprendere un percorso di internazionalizzazione a partire dal 2023”.

Com’è composta la vostra squadra?

“Siamo un team molto affiatato: sei persone, tutte del territorio e con formazione universitaria, che operano dalla sede di Rimini con diverse funzioni. Ci supportano tre start up advisor (consulenti) di Dublino e Londra, figure manageriali di alto profilo. Ci avvaliamo, inoltre, di diverse collaborazioni continuative per ricerche di mercato, analisi dell’esperienza utente, sicurezza informatica e architettura del cloud. Abbiamo creato anche un board scientifico composto da autorevoli specialisti che ci supportano nei test, nello sviluppo e nel mantenimento dei servizi che offriamo”.

In questo particolare periodo storico, avete difficoltà a trovare personale o alcune specifiche figure professionali?

“In questo momento non è facile trovare personale tecnico altamente specializzato: ingegneri informatici, matematici e fisici con esperienza e voglia di crescere assieme. Attualmente, ad esempio, siamo alla ricerca di un Full Stack Developer (programmatore di alto profilo) e un UI Designer (designer del web)”.

Nel vostro percorso avete avuto modo di incrociare la strada di ArzaMed con quella del Motomondiale. Potete raccontarci qualcosa? “L’esperienza ‘estrema’ con la Clinica Mobile del Motomondiale ci ha consentito di informatizzare processi di assistenza complessi, ossia tanti pazienti da trattare in pochissimo tempo con risorse e spazi limitati. Questa sfida ci ha consentito di uscire dal contesto puramente agonistico e migliorare l’organizzazione dei servizi per tutti i pazienti e centri medici che utilizzano ArzaMed”.