Adoro Rimini, ma non resterò

di Martina Bacchetta

Rimini. Una località di soggiorno estivo di rilevanza internazionale, città colma di storia, luoghi di intrattenimento, di interesse, di stimoli e divertimento. Questo è più o meno il quadro che si ammira dall’ ‘esterno’, una sorta di ‘reputazione’ che con gli anni Rimini si è costruita attorno, confermandosi innumerevoli volte come meta prediletta di turisti, italiani e non. Ma chi vive tutto l’anno la quotidianità della città, anche quando verso settembre le strade del centro e del lungomare iniziano a svuotarsi, come si sente?  Soprattutto i giovani, che sono il futuro, come vivono il luogo? Cosa apprezzano? Cosa manca? È ciò che ci proponiamo di scoprire con questo articolo, dedicato a chi vive nell’area nord del comune.

Domande che abbiamo rivolto ad alcuni giovani residenti.  Viserba, ad esempio, è la più importante frazione a nord di Rimini, che si sviluppa principalmente lungo il litorale. Andrea, giovane studente universitario viserbese di 22 anni, dice che gli ha sempre ricordato un sobborgo: “tutti ci conosciamo, le famiglie più o meno sono sempre quelle, il tutto costituisce una specie di ‘paesino’ anche se all’interno di una città. Secondo me è un buon compromesso tra l’avere la tua libertà, i tuoi spazi lontano dal caotico caos del centro e il riuscire comunque a raggiungere qualsiasi luogo di interesse cittadino in poco tempo. Io ad esempio ho il mare a duecento metri e in dieci minuti arrivo in piazza, a Rimini. È anche vero che logisticamente parlando è molto ben attrezzata e  ben servita dai mezzi pubblici, secondo la mia opinione” – poi con un sospiro aggiunge – “Manca qualcosa? Secondo me, sì. Per i giovani soprattutto non c’è una proposta vera e propria. I luoghi di raggruppamento sono veramente pochi. I bar, i locali, anche i centri sportivi,  non creano chissà quale aggregazione. Si finisce per passare il tempo tra amici, persone che conosci da una vita piuttosto che altro. I posti che frequento maggiormente sono sicuramente il lungomare, perché è un punto focale per tutti, oppure anche la parrocchia: prima che la pandemia esplodesse, riuscivo a vedermi con altri ragazzi, organizzare cene, ecc.”. Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, si dice positivo: “Le occasioni ci sono, se le sai cogliere. Io penso che ognuno sia artefice del proprio destino, quindi dipende da quanto ti vuoi mettere in gioco. Anche se il tutto tende ad avere carattere prettamente turistico e stagionale, secondo me si riesce a trovare qualcosa”.

Seguono più o meno il filo del discorso di Andrea anche altri giovani che abitano in altre località a nord di Rimini, come ad esempio Torre Pedrera e San Giuliano. Nella maggior parte dei casi, i ragazzi, almeno prima della pandemia – che ha gravemente limitato i loro spostamenti – preferivano comunque frequentare il vero e proprio centro, con i suoi luoghi tipici di ritrovo.

Lorenzo e Giada, 17 anni, abitano a San Giuliano e lo considerano un posto tranquillo: “ci piace molto il fatto che si trovi a pochi metri sia dal Parco Marecchia sia dal centro città, possiamo comodamente arrivare dappertutto”. Riguardo al futuro Lorenzo afferma che “mi aspetto un futuro migliore. Ma comunque, anche se adoro Rimini, non credo che ci resterò a lungo: ho in programma di entrare a far parte dell’Esercito. Giada spera invece di restare in città: “Spero di entrare in una buona università per poter realizzare i miei sogni, e per farlo mi piacerebbe rimanere a Rimini, ma nel caso in cui le opportunità non fossero abbastanza, l’idea di trasferirmi non sarebbe troppo remota”.

Pietro, 17 anni, invece abita a Torre Pedrera, ultimo quartiere di Rimini Nord, località balneare a  sette chilometri dalla città, e dice di viverci bene: “apprezzo la familiarità del luogo” e accennando alla situazione difficile della quarantena, la quale in un qualche modo soffoca la vera essenza della zona prettamente turistica dalla quale proviene, aggiunge: “attualmente qui ci sono molte famiglie in seria difficoltà economica” e con molta decisione afferma: “mi aspetto un futuro all’altezza delle mie aspettative, che mi permetta di raggiungere i miei traguardi. Quasi sicuramente lascerò Rimini per questo motivo”. Andrea, 16 anni, si lamenta: “A mio avviso manca un po’ di divertimento, non ci sono particolari attrazioni. In estate è frequentato, è vero, nel resto dell’anno però forse un po’ spento”.