A Rimini il terziario è un pò meno avanzato

In tema di innovazione, le imprese del terziario avanzato ne costituiscono un supporto imprescindibile. Sono quindi un buon termometro per capire dove l’economia stia andando.   Rientra, sotto la dizione di “terziario avanzato”, le imprese operanti nel settore informatico e delle telecomunicazioni. 

Negli ultimi dieci anni la loro crescita non ha conosciuto pause, da 274 del 1999 a 452 del 2008: un più 65% ben superiore a quella del totale delle imprese che, per lo stesso periodo, è stata solo dell’11%.

Nel 2009, che ricordiamo è stato l’anno peggiore dell’ultima crisi, questa ascesa però si è interrotta e le imprese del terziario avanzato sono ridiscese a 415, con una perdita secca dell’8%, tornando sui valori che erano di quattro anni prima.

Una perdita netta di 37 imprese imputabile in massima parte alla componente informatica, un settore che è principalmente rappresentato dalla elaborazione dei dati (208 imprese) e da società che producono software (110), cioè programmi informatici, tecnologicamente più impegnativi.

 In un certo senso la diminuzione del terziario avanzato ha accompagnato il lieve ridimensionamento del numero complessivo delle imprese attive in provincia di Rimini (non rientrano in questi totali i nuovi comuni dell’Alta Valmarecchia), che anche loro, nel 2009, hanno subito un calo di 77 unità, passando da 33.735 a 33.658.

 Ciononostante rimarrebbe comunque spazio per crescere, perché se in provincia di Rimini le imprese del terziario avanzato raccolgono l’1,2% di tutte le imprese, in Emilia Romagna sono l’1,4% e nel Nord-Est l’1,5%. Questo vuol dire che, nello stesso 2009, avrebbero potuto essere tra 471 e 504, creando altrettanti nuovi posti di lavoro (in media ciascuna impresa del terziario avanzato è formata da due imprenditori, anche stranieri). Un ritardo non recente ma che si trascina da anni, rappresentando un segnale, indiretto, che l’innovazione marcia un po’ a rilento.

 A sorpresa, le imprese del terziario avanzato mostrano una presenza superiore alla media nei comuni di Morciano (1,8%), Cattolica (1,5%),  Rimini e Santarcangelo (1,4%).  Non sono grandi imprese e solo il 6% supera i dieci addetti.