1000 alloggi cercasi

Se fosse un semplice problema di offerta non ci sarebbe problema. In provincia di Rimini, stando all’ultimo censimento del 2011 (quello del 2021 è in corso), ci sono 173 mila abitazioni, di cui 59 mila nel Capoluogo, per 136 mila famiglie. Il conto, presupponendo un alloggio per famiglia, è presto fatto: avanzano 37 mila abitazioni. Una buona ragione, anche in presenza di una popolazione in calo, per smettere di costruire.

In realtà sono anche di più, perché le abitazioni occupate da residenti sono solo 132 mila (un dato che denoterebbe la convivenza, in certi casi, di più nuclei sotto lo stesso tetto) e quelle  occupate da non residenti, probabilmente alloggi turistici, una grossa parte se non tutti, sono 41 mila. 

Quindi, non è il patrimonio immobiliare che manca, ma è problematica la sua destinazione. Che molte volte, per non dire sempre, è determinata dai prezzi, ma anche da altre variabili, come i mutui bancari che escludono certe categorie, a cominciare da tanti giovani, per non parlare degli immigrati regolari, o la voglia stessa di impegnarsi per tanti anni nell’acquisto di una casa.

Questo, nonostante l’Italia sia un paese dove domina la cultura della proprietà della casa, al contrario della Svizzera e della Germania dove si privilegia l’affitto.  Non a caso, però, questi sono paesi dove gli alloggi sociali sono molto più numerosi che in Italia.

Il risultato di questo disincontro tra numero di abitazioni potenzialmente disponibili, di fatto non alla portata di tante tasche, genera una domanda di alloggi sociali a basso prezzo a cui si risponde con l’Edilizia residenziale pubblica (Erp). Che non sempre copre, soprattutto in tempi celeri, chi un alloggio lo sta cercando.

In provincia di Rimini gli alloggi ERP, gestiti dalla locale Acer (Azienda casa Emilia Romagna), ma in maggior parte di proprietà dei comuni, sono, a fine 2018, 2.635, cui se ne aggiungono altri 478 extra Erp (alloggi dati a chi ne ha bisogno, pagati coi fondi Erp), per un totale di 3.113 (Fonte: Osservatorio regionale del sistema abitativo 2013-2018).

Per avere un confronto, la vicina provincia di Forlì-Cesena dispone, alla stessa data, di 4.581 alloggi Erp e 181 extra Erp, Ravenna 4.788 alloggi Erp e 132 extra Erp.

Facendo il rapporto con la popolazione residente vuol dire che Rimini vanta un patrimonio di alloggi sociali pari a 0,9 ogni cento residenti, mentre Forlì-Cesena e Ravenna sono a 1,2.

La differenza sembra minima, ma non è così. Perché per raggiungere i livelli delle altre province romagnole vuol dire che Rimini dovrebbe dotarsi, tra Erp ed extra, di almeno 4.026 alloggi sociali, cioè circa mille più di oggi. Un deficit non recente e che risale a qualche decennio addietro.

Il peso di questo ritardo è ancora più evidente se guardiamo al numero delle persone ospiti di questi alloggi sociali, dove il canone di affitto medio mensile è intorno a duecento euro, un po’ di più gli extra Erp, che sono: 5.741 a Rimini, 9.451 a Forlì-Cesena e 10.312 a Ravenna. Insomma: meno alloggi sociali, meno nuclei famigliari che possono usufruire di un tetto a prezzo calmierato.

Questo capita mentre il numero delle domande per un alloggio Erp in provincia di Rimini supera da parecchi anni le duemila unità, concentrate prevalentemente nel Capoluogo. Domande da intendersi al minimo, perché visti i tempi lungi di assegnazione di un alloggio, che scoraggia tanti, è molto probabile che le rinunce siano elevate.

Infatti, al ritmo di assegnazione di poche decine di alloggio l’anno (nel 2018, a Rimini, erano disponibili 68 alloggi, già aumentati rispetto ai 42 del 2013), per esaurire tutte le richieste ci vogliono diversi decenni.

Di questo non si è parlato nell’ultima campagna elettorale, ma è inutile negare che il tema ha una sua rilevanza. Tra i tanti bonus, uno che finanziasse alloggi sociali sarebbe un ottimo investimento. Magari anche adottando formule innovative, in particolare per i giovani, come è stato fatto in Germania, dove l’affitto diventa il prezzo del riscatto, in 20-30 anni, dipende dall’età,  dell’immobile. Una modalità per favorire la fuoriuscita dei giovani  dalle famiglie d’origine e costituirne delle nuove.

I 36 nuovi alloggi popolari che verranno realizzati in via Bassi, nel comune di Rimini, e un altro centinaio previsti da Acer per altre località, sono un segnale, ma ce ne vorrebbero molti di più.